L’aliante, il più semplice aeromobile
In lingua inglese, il termine glider si riferisce a tutte le aerodine (aeromobili più pesanti dell’aria) senza motore, dai parapendii agli alianti. In italiano, per fortuna, questa confusione non c’è, e si usa direttamente la parola aliante per ciò che viene chiamato sailplane in inglese.
Il termine inglese è ripreso dal concetto italiano di “volo a vela”, che si applica ai soli alianti. Gli alianti hanno inoltre rappresentato i primi successi dei pionieri del volo, continuando a rivestire un ruolo importantissimo nel mondo aeronautico.
La scienza dell’aliante
L’aliante è un ottimo esempio dell’importanza dell’aerodinamica nel mondo aeronautico. I concetti base dell’aeronautica possono essere rivisti nel nostro articolo sulle forze del volo.
Il parametro più importante del volo a vela, in generale, è sicuramente l’efficienza aerodinamica. Questo parametro, indicato con la lettera E, è dato dalla portanza divisa dalla resistenza. Si chiama efficienza perché spiega l’efficienza della planata di un aeromobile senza motore.
Infatti, portanza su resistenza esprime la quantità di metri lineari orizzontali che può fare un aeromobile ogni metro lineare verticale.
Per avere il miglior rapporto di efficienza aerodinamica, bisogna avere ali molto allungate in apertura ma con una corda molto corta. Questo è il motivo per cui gli alianti hanno quelle particolari ali molto fini ma molto lunghe.
L’efficienza media di questi apparecchi è attorno a 30 (per ogni metro in verticale, ne vengono percorsi 30 in orizzontale), ma alcuni raggiungono anche efficienze di 60. Quella di un normale aeromobile è attorno ai 10.
Inoltre, ancor più di altri aeromobili, gli alianti sono fatti per sfruttare l’aerodinamica e minimizzare la resistenza aerodinamica. Infatti, hanno delle cabine di pilotaggio di forma molto allungata e il resto della fusoliera è molto più stretta.
Questo serve perché la resistenza aerodinamica è direttamente proporzionale alla superficie bagnata. Quindi diminuendo la superficie bagnata dall’aria dell’aliante, si ottiene una diminuzione della resistenza aerodinamica.
Il volo dell’aliante
Gli alianti, vista la mancanza di motore, non possono decollare da una pista come un aereo normale. Hanno bisogno di essere trainati, oppure di decollare da un pendio come i parapendii.
Una volta in volo, l’aliante avrà una traiettoria orientata sempre verso il basso (sapendo comunque che la loro efficienza aerodinamica permette loro di scendere molto lentamente).
Verrebbe da pensare che gli alianti possano stare poco in volo.
In realtà, i piloti di questo tipo di velivolo sono in grado di sfruttare le cosiddette correnti ascensionali, che permettono all’aliante di salire di quota. Fenomeni di questo tipo sono molto presenti, soprattutto nelle zone vicino alle montagne.
Gli usi degli alianti
Gli alianti hanno una grande utilità nel mondo aeronautico in virtù della loro semplicità costruttiva. L’aliante è un ottimo ausilio all’addestramento dei piloti di linea.
Questo è particolarmente ben dimostrato dall’episodio del cosiddetto “aliante di Gimli” o in inglese, Gimli Glider. Si tratta di un evento in cui un Boeing 767 della Air Canada è rimasto senza benzina, ed è atterrato senza vittime in un aeroporto abbandonato e utilizzato per corse automobilistiche.
Inoltre, durante la Seconda guerra mondiale, gli alianti venivano usati come mezzi di trasporto truppe a basso costo. Infatti, bastava trainarli al luogo di arrivo, sganciarli, e abbandonarli a terra.
Inoltre, l’aliante è sempre stato uno sport, con la denominazione di volo a vela. Nei giochi dell’undicesima olimpiade di Berlino del 1936, il volo a vela è stato uno sport dimostrativo.
Anche in Italia in quegli anni il volo a vela faceva parte delle competizioni. Infatti, nei Littoriali dello Sport, della Cultura e dell’Arte (quelli che poi diventeranno i Campionati Nazionali Universitari) vi era anche la competizione di Volo a Vela.
Le competizioni di Volo a Vela moderne comprendono sia l’acrobazia aerea con gli alianti che il campionato di distanza di volo. Esistono competizioni nazionali, europee e mondiali.
Sono studente di ingegneria aeronautica full time, e altrettanto full time posso perdermi a parlare di tutto lo scibile umano, con una predilezione per i mezzi veloci o che hanno un grosso motore, per arrivare fino a cose che non c’entrano granché, come la filosofia o la letteratura.