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Viaggio alla scoperta del mondo “cervello musica”. 3° tappa: Tarli musicali

Nello scorso articolo di questo viaggio si è parlato dell’immaginazione musicale concludendo poi con un riferimento ai tarli musicali, manifestazioni caratterizzate da una canzone che resta impressa nella nostra mente e non vuole andare via.

Magari eravate intenti a fare altro ma ecco che, come un fulmine a ciel sereno, parte una canzone:

“Ma poi te ne restano mille…”

Ma cosa succede? Qualcuno ha acceso la radio? Vi accorgete però che la canzone suona solo nella vostra testa e, sfortunatamente, vi accompagnerà per tutta la giornata. Mentre farete una passeggiata, mentre starete guidando e addirittura a lavoro. “Questa dannata musica non vuole andare via!” direte, ma questa vostra affermazione non farà che peggiorare la situazione e la musichetta resterà ancora più a lungo.

È come se vi fosse entrato un tarlo nell’orecchio, che poi tanto nell’orecchio non è.

“Ma dove è andato questo tarlo musicale?”

Beh, sicuramente il vostro orecchio è libero, il tarlo quindi non si trova sicuramente lì. Infatti, quel “grandissimo nostro amico tarlo” è andato proprio al cervello. Quello che praticamente succede, in termini fisiologici, è un processo coercitivo in cui il tarlo sequestra una parte del cervello costringendola a scaricare continuamente segnali elettrici.

Effetto Zeigarnik

In termini medici si parla di una forma di “Effetto Zeigarnik”, ovvero uno stato mentale di tensione causato da un compito non portato a termine.

Questo effetto descrive come la mente umana ha più facilità a continuare un’azione già cominciata, piuttosto che dover affrontare un compito partendo da zero. Infatti, quando si incomincia un’azione si crea una motivazione per portarla a termine che rimane insoddisfatta se l’azione è interrotta.

Per cui, applicando questo effetto al tarlo musicale, una canzone orecchiabile entra nella nostra mente ed essa verrà ripetuta continuamente innescando un ciclo infinito di motivazione-ricompensa.

Appena avremo terminato il pezzetto musicale in questione, il nostro cervello riceverà una ricompensa, ma poi la musica riparte ed ecco un’altra motivazione per portarla a termine e poi…boom…ricompensa. E così all’infinito o almeno finché la nostra attenzione passa altrove.

Quale area del cervello è coinvolta in questo processo?

La colpa è ovviamente della corteccia uditiva, sita nel lobo temporale e a cui arrivano le informazioni riguardanti quello che noi ascoltiamo. Quest’area è affiliata alla memoria a breve termine (in particolare a quella verbale).

La maggior parte delle informazioni che sentiamo con le nostre orecchie resta nella memoria a breve termine per poco tempo e viene subito cestinata. Alcuni brani musicali, però, possono rimanere più a lungo nella nostra memoria.

Nonostante ciò, sembrerebbe, che la ripetizione mentale di questa musica peggiori la situazione aumentando il tempo in cui resterà nella nostra mente.

Quindi non ostiniamoci a dire “Questa dannata musica non vuole andare via!”, perché continuando così non lo farà.

 

Quali musiche diventano tarli musicali?

Secondo James Kellaris, docente di marketing all’University of Cincinnati, un brano musicale deve rispondere alle seguenti caratteristiche per diventare un tarlo musicale:

  • Ripetitività di certe strutture musicali, come per esempio i ritornelli;
  • Semplicità musicale;
  • Incongruità tra testo e musica o tra ritmo e musica.

“Sì ma cosa c’entra un docente di marketing in tutto ciò?”.

Beh, ovvio, usano gli slogan per vendere. Per cui non vi stupite se, nella maggior parte dei casi, la canzone che risuona nella vostra mente è proprio di una pubblicità. Come la musichetta dei Salumi Beretta:

“Beretta cubicù, cubicubicù… cubetti cubicù, cubicubicù”

“Ora basta tarli musicali, fateli andare via dalla mia testa”

Lo scopo di questo articolo era proprio farvi venire qualche tarlo musicale, ma, visto che non vogliamo che si dica in giro che quelli di Missione Scienza sono sadici, ora vi spiegheremo quali metodi potete usare per farli andare via.

La prima tecnica che potete usare è quella di impegnare la vostra memoria di lavoro in compiti moderatamente difficili (come anagrammi, sudoku). Prendete una bella Settimana Enigmistica e risolvete qualche enigma. Non usate sudoku o anagrammi troppo difficili, perché la musica potrebbe ritornare.

Ma perché succede questo? Se siamo cognitivamente impegnati, limitiamo la capacità di musiche invadenti di entrare nella nostra testa. Ma se il compito è troppo difficile sovviene la noia e la situazione peggiora.

Un’altra tecnica è usare una gomma da masticare. Sembrerebbe infatti che l’uso della gomma da masticare possa peggiorare la memoria a breve termine e l’immaginazione dei suoni.

Effettuando una batteria di test su due gruppi di soggetti (uno che usava la gomma da masticare e uno che non la usava), si è visto che il gruppo che masticava la chewing-gum ha ottenuto un risultato peggiore. Inoltre, i ricercatori hanno affermato che anche il solo muovere ripetutamente la mascella provoca lo stesso effetto.

Secondo una psicologa dell’università di California, Diana Deutsch, i tarli musicali riflettono dei pensieri riferiti ad avvenimenti passati. Per cui basterebbe ricordare il legame tra la musica e un evento affinché il tarlo possa sparire.

Beh? Il tarlo è andato via con una di queste tecniche? Quale? Fatecelo sapere nei commenti di questo articolo o su Facebook o Instagram. Come? Il tarlo non è ancora andato via? Peccato.

Per vostra fortuna c’è un’altra tecnica funzionante. Un altro studio campionario ha rilevato che ci sono alcune canzoni che possono fare andare via un tarlo musicale. Sentite questa: God Save The Queen.

 

Fonti

Jennifer Delgado. “Effetto Zeigarnik, fare più cose contemporaneamente”

Kellaris, James J. “Dissecting Earworms: ulteriori prove sul fenomeno ‘Song-stuck-in-your-head’.” Ed. Christine Page e Steve Posavac. Atti della Society for Consumer Psychology Winter 2003 Conference. New Orleans, LA: American Psychological Society, 2003: 220-222.

Involuntary and voluntary recall of musical memories: A comparison of temporal accuracy and emotional responses (researchgate.net) [ENG]

Get that tune out of your head – scientists find how to get rid of earworms – Telegraph (archive.org) [ENG]

Listen up – new research shows chewing gum could remove that stuck record in your head (reading.ac.uk) [ENG]

Tommaso Magnifico

Sono Tommaso Magnifico, studente di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Bari e Socio Mensa (The high IQ society). Scrivo articoli specialmente riguardati la medicina in tutte le sue sfaccettature: dal pronto intervento alla psicologia. Potere alla scienza!!!

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