La storia dell’adrenocromo – complotti e canzoni rock

Allora, ve lo dico da subito. ‘Sta storia dell’adrenocromo è strana forte.

Questa cosa è come una bizzarra idra in cui ogni tentativo di capire cosa diamine stia succedendo ti lascia, se possibile, più confuso di prima.

Ma cerchiamo di andare con ordine.

Cosa diamine è l’adrenocromo?

L’adrenocromo (“Adrenochrome“) è la diciottesima traccia dell’album goth-rock/synth-punk “Some Girls Wander by Mistake“, del gruppo inglese “the Sister of Mercy“, distribuito nel 1992.

Non scherzo, ecco a voi questo magico pezzo.

 

 

Dalla canzone si possono estrarre versi immortali come “The sisters of mercy […] wide eyed, sped on adrenochrome“, ossia “le sorelle della misericordia, occhi spalancati, accelerati dall’adrenocromo”.

Oh, quindi st’adrenocromo sarà una droga allucinogena, no?

No.

Proprio no.

Cosa diamine è l’adrenocromo (per davvero)?

L’adrenocromo è un composto organico che si ottiene tramite l’ossidazione dell’adrenalina.

struttura chimica dell'adrenocromo

Qui su Missione Scienza abbiamo parlato di adrenalina più volte. Nello specifico, l’adrenalina è un ormone coinvolto nella reazione “combatti o fuggi” legato allo stress. In generale, l’adrenalina prepara il corpo a un’intensa attività fisica, compatibile con una fuga o un combattimento, ma anche con l’attività sportiva, lavori faticosi ed emozioni forti.

Insomma, nulla di straordinariamente assurdo.

Ah, dimenticavo! Dà il nome a un altro paio di capolavori immortali come Adrenalina di Wisin (ft. Jennifer Lopez) e Adrenalina dei Finley.

Questo processo ossidativo, da adrenalina a adrenocromo, può avvenire sia “in vivo” che “in vitro”. Per capirci, è tranquillamente possibile produrre adrenocromo dall’adrenalina al di fuori del corpo umano, basta avere un ossidante (per dire, in genere si usa l’ossido di argento, nel caso ti avanzassero una cinquantina di euro puoi trovarlo qui).

L’adrenocromo si può anche comprare direttamente, anche se solo per scopi di ricerca. Leggermente più costoso dell’ossido d’argento, ma, ad esempio, lo trovate qui.

Ripeto, si può tranquillamente produrre o comprare adrenocromo, facilmente, al di fuori del corpo umano. Ricordatevelo, ci servirà dopo.

Ma che effetti ha l’adrenocromo sul corpo?

Ora, si potrà comprare online come le coperte di Sailor Moon, ma questo non vuol dire che non sia necessariamente un allucinogeno, no?

Beh, no. Non lo è.

Sebbene esistano studi, eseguiti intorno al 1950 con meno di 15 partecipanti, che affermano che la somministrazione di adrenocromo causi confusione e derealizzazione nei pazienti e che sia in qualche modo collegato alla schizofrenia, nel 1973 la validità di tali studi è stata contestata, sia dal punto di vista metodologico che concettuale.

Ad oggi, non esistono studi di alcun genere che attribuiscano a questa molecola effetti psichedelici.

Ma quindi, che diamine fa ‘st’adrenocromo?

Mah, pare che faccia ben poco. Fondamentalmente, è un prodotto di scarto.

Un derivato dell’adrenocromo, invece, chiamato carbazocromo, è decisamente più utile. Allucinogeno? Proprio no.

Ha attività antiemorragica e viene utilizzato come farmaco contro le emorroidi, per fare un esempio.

Questo, tuttavia, non ha fermato la “cultura popolare”.

Il mito dell’adrenocromo

Questa molecola comincia la sua triste storia nella cultura popolare grazie ad Aldous Huxley, famoserrimo per essere l’autore di Brave New World (pubblicato nel 1932).

Il caro Aldone, nel 1954, fu autore anche di un altro libro “Le Porte della Percezione”. In questo libro l’autore elabora e descrive la sua esperienza psichedelica sotto effetto di mescalina. La mescalina è una sostanza psicoattiva che si trova in alcune specie di cactus, fra le quali il famosissimo Peyote, con effetti simili a quelli dell’LSD e della psilocibina.

Un allucinogeno fatto e finito, la mescalina.

Ora, in questo libro, che parla praticamente solo di mescalina, Huxley, così de botto, senza senso, dice che l’adrenocromo potrebbe, forse, avere effetti simili a quelli della mescalina, precisando che lui non l’ha mai preso.

La miccia è stata accesa, è bastato quel “potrebbe” all’interno di un libro sugli allucinogeni scritto da un filosofo.

Neanche 10 anni dopo, Anthony Burgess (scrittore e compositore inglese) fa ricomparire l’adrenocromo (o “drenocromo” o “dremcom”, dato che non hanno avuto nemmeno la decenza di scriverlo bene) nel suo libro “Arancia Meccanica”, pubblicato nel 1962. Nel Korova Milk Bar, infatti, Alex e i suoi drughi possono ordinare latte condito da svariate sostanze stupefacenti, vere e inventate, fra cui è presente anche l’adrenocromo (che, ricordiamo, non è una sostanza stupefacente).

La storia dell’adrenocromo continua

Dato che lo hanno nominato già ben due scrittori, non passarono nemmeno 10 anni e, nel 1971, uscì un nuovo libro “Fear and Loathing in Las Vegas” di Hunter Thompson in cui sono presenti fatti inventati riguardo a questa sostanza chimica.

Nonostante Thompson non sia il primo a nominare l’adrenocromo in letteratura, il suo libro è il primo da avere un personaggio che mette in giro il falso mito che non sia possibile produrre l’adrenocromo fuori dal corpo umano e, inoltre, per essere “buono”, deve essere estratto da esseri umani vivi.

Non altri che “il dottor Gonzo” (e già dal nome del personaggio capiamo che ci possiamo fidare), afferma che l’adrenocromo abbia effetti simili all’LSD e che “a confronto la mescalina è un gingerino”.

 

 

Ovviamente, in questo libro (e nell’adattamento cinematografico “Paura e delirio a Las Vegas” del 1998) nessuna informazione sull’adrenocromo è scientificamente accurata. L’accuratezza scientifica, d’altronde, non è preoccupazione degli artisti, motivo per il quale (sembra assurdo specificarlo), le cose che si leggono nei libri di fantasia, in genere, non sono vere.

La cosa bellissima è che Thompson, al tempo, non sembrava essere a conoscenza che esistesse davvero una sostanza chiamata “adrenocromo”.

E comunque, “Paura e delirio a Las Vegas” ha nel cast Johnny Depp e Benicio del Toro, filmone assoluto.

L’adrenocromo oggi

La storia dell’adrenocromo non finisce qui, sfortunatamente.

A parte un film horror del 2017 (Adrenochrome), che vi sconsiglio vivamente, in cui si millanta ancora un effetto allucinogeno della molecola e un gruppo di psicopatici va in giro ad ammazzare gente per ciucciarsi le loro ghiandole surrenali, l’adrenocromo è stato perso un po’ nel dimenticatoio negli ultimi due decenni. Questo, ovviamente, prima dell’arrivo di Q.

Ora, non mi metterò a descrivere la assurda teoria del complotto di Q e i suoi sostenitori (che, se chiedete a me, sono abbastanza psicotici anche senza l’aiuto di sostanze).

Nel 2018, iniziò a circolare la voce (mai confermata) che ci fossero “prove fotografiche” di Hillary Clinton nell’atto di torturare una bambina. Cosa già di per sé discretamente inverosimile. Ovviamente, non essendoci reali prove di nulla di simile, non ci sono stati veri e propri atti legali riguardo a queste assurde accuse.

I sostenitori di teorie del complotto come il “Pizzagate” hanno, chiaramente, preso la mancanza di ripercussioni giudiziarie come “una prova dell’esistenza di un establishment di torturatori di bambini”.

Ed è qui che la faccenda si fa fumosa

Pare che, non si capisce bene come, dato che nelle “Q-drops” non si fa menzione di adrenocromo in maniera diretta, alcuni supporter di questa teoria si siano trovati fra le mani questa parola “scientificosa” e, da bravi complottisti, l’abbiano gugolata. Ebbene, se adesso cercare “adrenocromo” su internet apre un pozzo di infernali assurdità, nei tempi innocenti di 2-3 anni fa, uno dei primi risultati era non altri che la canzone che vi ho fatto sentire all’inizio dell’articolo.

Proprio come abbiamo fatto noi, i complottari hanno seguito la storia dell’adrenocromo da Huxley, a Burgess, a Thompson e hanno concluso, basandosi sul nulla, che:

  1. la molecola è allucinogena
  2. la molecola è usata da persone cattive e violente
  3. la molecola si può solo estrarre da persone vive

La teoria è stata condita da satanismo e pedofilia, basandosi sulle falsità su Hillary Clinton precedentemente menzionate, ed ecco qua conclusa la assurda storia dell’adrenocromo.

Ah, dimenticavo!

Pare che, secondo i complottari, l’adrenocromo mantenga anche giovani. Non si capisce bene perché.

Insomma, alcuni mostri cattivi attaccano i bambini per ottenere una sostanza a loro necessaria per sopravvivere ed essere contenti, in pratica la trama di Monster & Co.

Non perderò tempo a discutere la totale assurdità della “teoria”. Non c’è neanche molto di cui discutere, in realtà.

Tuttavia, questa storia è la dimostrazione che, anche se sei un composto chimico di scarto potenzialmente inutile, se hai un nome che suona pericoloso, bastano tre libri, un film e un mucchio di gente con una connessione internet per farti diventare una star.

Fonti e Approfondimenti

Adrenocromo e COVID19 – Open [ita]

Adrenocromo nel database dei composti di PubChem [eng]

La chimica dell’adrenocromo e dei suoi derivati – American Chemical Society [eng]

Giusto un filo di politica, se dovesse interessarvi – The Daily Beast [eng]

Luca Ricciardi

Laurea in chimica-fisica dei sistemi biologici, ottenuta all'università "La Sapienza" di Roma, PhD in Chimica Organica ottenuto all'università di Twente (Paesi Bassi), attualmente parte dell'Editorial Office di Frontiers in Nanotechnology e Frontiers in Sensors, a Bologna. Mi identifico come napoletano (anche se di fatto a Napoli ci sono solo nato). Un ricettacolo di minoranze (queer, vegano, buddista…) con una grande passione per la divulgazione.

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