SpaceX e NASA riscrivono la storia dei viaggi spaziali

SpaceX e NASA pronte a riportare sulla Stazione Spaziale Internazionale astronauti americani da suolo americano

Era il 21 Luglio del 2011 quando le ruote dello Space Shuttle Atlantis toccavano la pista di atterraggio del Kennedy Space Center. Si chiudeva l’epoca degli Space Shuttle iniziata trenta anni prima, nel 1981.

Con la chiusura del Programma Shuttle, da sempre economicamente insostenibile, nessun astronauta americano ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale con mezzi statunitensi da suolo statunitense.

Tutto questo fino al 2020, grazie al contributo della SpaceX, l’azienda fondata dal poliedrico imprenditore Elon Musk.

La nuova era dei voli spaziali inaugurata da SpaceX

Fondata nel 2002, in California, dall’attuale CEO Elon Musk, si è prefissata l’obiettivo ambizioso di ridurre i costi di accesso allo Spazio e, addirittura, di spingersi fino alla colonizzazione di Marte.

Pare che ci stia riuscendo.

Una delle chiavi di volta per ridurre i costi è quella di costruire dei lanciatori riutilizzabili. Sono frutto di SpaceX i razzi Falcon 1, Falcon 9 e Falcon Heavy. Così come le capsule cargo Dragon e il nuovo gioiellino pronto a certificarsi ufficialmente per equipaggi umani: Crew Dragon.

Ma cos è un lanciatore riutilizzabile?

Sostanzialmente si tratta di un sistema che consente al primo stadio di un Falcon 9 o un Falcon Heavy, di rientrare in maniera controllata su una piattaforma grazie esclusivamente al suo stesso sistema di propulsione. Addirittura, nel caso del Falcon Heavy, dopo alcuni tentativi falliti, è stato possibile far atterrare anche i due booster laterali, oltre allo stadio centrale.

Le capsule Dragon

Oltre ai sistemi di propulsione, la SpaceX ha sviluppato anche dei sistemi di trasporto: le capsule Dragon.

Si tratta di capsule orbitali, anch’esse riutilizzabili, in grado di raggiungere un’orbita terrestre bassa e di rientrare.

Nel 2010 la capsula Dragon è diventata il primo veicolo di una compagnia privata ad essere lanciato in orbita e rientrato. Ma il vero record è del 2012: la Dragon ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale diventando poi un veicolo cargo in grado di rifornire la ISS.

Ma la Dragon ha subito un’importante evoluzione, sviluppando una seconda tipologia di veicoli: quelli destinati anche al trasporto di equipaggio umano. Così nasce la Dragon 2 che, a sua volta, si divide in Cargo Dragon Crew Dragon.

La Cargo Dragon è il nuovo sostituto dei precedenti veicoli trasportanti carico utile mentre la Crew Dragon è destinata al tanto atteso trasporto di equipaggio umano.

La Crew Dragon e SpaceX Demo-2

La Crew Dragon è sviluppata da SpaceX e NASA grazie al programma dell’agenzia spaziale statunitense Commercial Crew Program.

Tale programma, finanziato dal governo U.S.A. e gestito dalla NASA, è orientato a favorire lo sviluppo e la produzione di veicoli spaziali con equipaggio da parte di aziende private.

Dopo numerosi test di collaudo (tra cui l’attracco, senza equipaggio, alla ISS) e alcuni ritardi da parte del Commercial Crew Program, finalmente la Crew Dragon ha ricevuto la certificazione finale al trasporto di astronauti.

Ecco che nasce la SpaceX Demo-2: la missione del volo di prova di SpaceX che vedrà due astronauti statunitensi decollare dal mitico PAD 39A (lo stesso utilizzato dagli Shuttle e dalle missioni Apollo!) alla volta della Stazione Spaziale Internazionale.

SpaceX Demo-2: i dettagli della missione

Il lancio, inizialmente previsto per il 27/05/2020, è stato rimandato al 30/05/2020 a causa delle condizioni meteo non favorevoli.

Due gli astronauti NASA veterani scelti per questa missione che segnerà la storia dell’esplorazione spaziale: Robert Behnken e Douglas Hurley. Entrambi al loro terzo volo, sono stati tra gli ultimi a volare a bordo degli Space Shuttle.

Perché si tratta di una “missione demo”?

Lo scopo principale della missione è principalmente di convalida. Ovvero: se il volo avrà successo la Crew Dragon sarà ufficialmente certificata per i voli con equipaggio umano.

Una volta decollati dal Kennedy Space Center, attraccheranno il giorno successivo al boccaporto “Harmony” della Stazione Spaziale e i due astronauti si uniranno all’attuale missione Expedition-63. Svolgeranno le normali attività di bordo per un periodo di tempo determinato proprio dalla Crew Dragon stessa.

Sì, perché le capsule sono un po’ come lo yogurt: hanno una data di scadenza. Questo perché sono sottoposte a numerose sollecitazioni e l’efficienza dei pannelli solari cala con il trascorrere del tempo.

Al rientro la capsula ammarerà nell’Oceano Atlantico proprio come quelle delle Missioni Apollo.

SpaceX e NASA insieme per scrivere la storia dei viaggi spaziali

Con il decollo della Crew Dragon dalla rampa di lancio del Kennedy Space Center, SpaceX e NASA inaugureranno una nuova era dei viaggi spaziali.

Se la missione avrà successo gli americani non dovranno più “chiedere un passaggio” ai russi a bordo delle Soyuz. Non solo: il taglio dei costi è fondamentale per garantire un costante rifornimento di uomini e carichi utili e per affrontare le numerose sfide che si presenteranno negli anni: la colonizzazione della Luna e Marte.

La cosa più affascinate però è che sicuramente questo è un piccolo, grande passo per avvicinarci al sogno di moltissimi: verrà il giorno in cui potremo comprare un biglietto per la metro, per un autobus o per… un viaggio spaziale!

Fonti:

https://www.spacex.com/launches/

https://www.spacex.com/vehicles/falcon-9/

https://www.spacex.com/vehicles/dragon/

https://en.wikipedia.org/wiki/Crew_Dragon_Demo-2

https://www.nasa.gov/specials/dm2/

Giulio D'Onofrio

Fin da bambino le mie più grandi passioni sono la natura e i libri: ho fuso le due cose nella divulgazione scientifica e dal 2018 faccio parte del Team di MissioneScienza. Sono un Perito Agrario iscritto al CdL in Scienze Agrarie all'Università degli Studi di Udine e mi piacerebbe specializzarmi in Agricoltura di Precisione. Mentre completo gli studi, lavoro come Insegnante Tecnico-Pratico in una scuola superiore in provincia di Pordenone. Insomma, la divulgazione è parte integrante della mia vita!

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