Scie chimiche – uno stupido complotto

Le scie chimiche.

Questa teoria del complotto, diffusa a livello globale, propugna l’idea che le misteriose e bizzarre “scie chimiche”, lasciate dagli aerei in volo, siano formate da sostanze chimiche (metalli, sostanze biologiche, veleni e compagnia cantando), rilasciate su aree popolate nel tentativo di operare modificazioni climatiche, presunti “esperimenti” governativi o privati, tentativi di condizionamento psicologico.

E chi più ne ha, più ne metta.

Questa attività sarebbe portata avanti da autori ignoti (in genere altrettanto misteriosi e legati ad altri complotti vari).

Ma cosa sono le teorie del complotto?

Per chi avesse passato gli ultimi 30 anni sotto un sasso, le teorie del complotto sono “teorie” che attribuiscono la causa di un evento a un complotto.

Si tratta, nella maggior parte dei casi, di elaborate matasse di informazioni, estremamente contorte, autoreferenziali e inutilmente complesse rispetto alle versioni fornite dalle fonti ufficiali.

Tali ipotesi non sono provate per definizione, o addirittura si contrappongono alla scienza e al senso comune.

In poche parole “NONCIELODICONO!”

le scie chimiche - vignetta complottismo
Classico esempio di mentalità complottista, assolutamente pronta al dialogo. Fonte

Notabili esempi di teorie del complotto sono: gli “Illuminati“, i rettiliani, gli alieni in generale, la “teoria del gender“, le “big pharma” e compagnia cantando.

Oggi ci concentreremo su un complottismo particolarmente stupido

Anche se è universalmente nota come uno dei complottismi per eccellenza, questa “teoria” (che sembra superfluo caratterizzare già da ora come una grossa idiozia) è relativamente recente. Nonostante foto di scie di vapore a seguito di aerei siano disponibili fin dagli anni trenta, è solo a partire dalla fine degli anni novanta che l’aeronautica militare statunitense fu accusata (su basi inesistenti) di “irrorare” la popolazione con ipotetiche “sostanze misteriose”, per mezzo di aerei che rilasciavano scie “inusuali”.

scie chimiche
Scie chimiche nel cielo, correte ai ripari (dai complottisti). Fonte

Sono bastati solo due decenni, internet e una buona dose di paranoia antigovernativa per fare in modo che oggi, su scala internazionale, esiste un consistente 15% di popolazione che crede che le “scie chimiche” siano parte di un complotto globale.

Ma cosa sono davvero le scie chimiche?

Le scie aggettivate come “chimiche”, non sono affatto misteriose e inusuali… ma perfettamente normali scie di condensazione.

Sono costituite dalla condensazione, e successiva solidificazione, del vapore acqueo che compone parte dell’atmosfera del nostro pianeta. Insomma sono nuvole di ghiaccio sporco… per farla breve.

La condensazione e la solidificazione sono transizioni di fase (rispettivamente da aeriforme a liquido e da liquido a solido) di una sostanza, in questo caso l’acqua. La condensazione, in particolare, è coadiuvata dalla presenza di particelle “igroscopiche”, ossia in grado di assorbire molecole d’acqua, che fungono da “nuclei di condensazione”.

La funzione dei nuclei è di “riunire” le molecole d’acqua in un punto confinato dello spazio, al fine di permettere la transizione di fase anche in condizioni di temperatura e umidità generalmente non favorevoli.

I gas di scappamento dei motori degli aerei in volo forniscono un particolato ricco di nuclei di condensazione e, se la temperatura dell’aria circostante è compresa fra i −25 e i −40 °C, il vapore acqueo manifesta le transizioni di fase sopra menzionate, portando alla formazione delle scie.

Questo meccanismo è lo stesso che porta alla formazione della neve.

scie chimiche - formazione della neve
Il processo Bergeron, ossia la formazione della neve. fonte

Questo tipo di scie sono le più persistenti, e in genere quelle più fotografate e popolari sul web. Non sono, però, le uniche possibili, altre scie (meno persistenti) possono essere formate dai moti convettivi e dalla variazione di volume dell’aria calda emessa dal motore, soggetta a rapido raffreddamento. Queste scie sono meno durature, e in genere meno fotogeniche, ma comunque possibili e perfettamente naturali.

Ce n’è per tutti i gusti insomma.

Secondo i teorici del complotto, queste scie di condensazione sarebbero molto più difficili da formare di quanto “ci vogliano far credere”.

Peccato che, già negli anni cinquanta, svariati modelli sperimentali (tutti da gruppi totalmente indipendenti) sottolinearono come la formazione di scie di condensazione dipendesse da un numero incredibilmente alto di fattori. Questi esperimenti mostrano chiaramente come le scie possano formarsi in molti modi e a varie condizioni, che ovviamente ne influenzano la persistenza.

Non è una sorpresa che i sostenitori delle teorie complottiste non abbiano mai condotto alcuna analisi fisico-chimica sulle scie nel momento dell’emissione in volo. Tuttavia, un tale Clifford Carnicom (che si definisce un “ricercatore alternativo”) afferma di aver personalmente analizzato campioni di aria, millantando di avervici trovato alluminio e bario.

sice chimiche - la gente non sta bene
Immagine vera tratta da un sito reale di complottisti. Notare il dettaglio dei teschi in dissolvenza. Poesia. Fonte

Ovviamente queste asserzioni non hanno mai ricevuto una verifica indipendente, in quanto i presunti campioni non sono mai stati messi a disposizione della comunità scientifica. Inoltre, i metodi con i quali questo “ricercatore indipendente” avrebbe svolto le analisi sono altrettanto misteriosi e poco chiari. In tutto ciò, non è chiaro se i suddetti “campioni” siano stati raccolti a livello del suolo o in alta quota (e se così fosse, come).

Credo sia importante sottolineare, infine, che alluminio e bario sono rispettivamente il terzo e il quattordicesimo costituente, per quantità, della crosta terrestre su 92 elementi naturali. Quindi, non solo i campioni di Carnicom non sono campioni rappresentativi di alcunché, sono anche pleonastici.

Che sorpresa!

Svariate (e altrettanto dubbie) “analisi” complottiste mostrerebbero come su alcuni terreni sorvolati dai presunti aerei avvelenatori sarebbero presenti delle sostanze velenose.

Ma questo non ha minimamente senso.

Queste indefinite “sostanze velenose”, che le persone credono siano diffuse a diversi chilometri d’altezza, non sono sassi e non ricadono esattamente a strapiombo. Il comportamento di sostanze rilasciate ad alta quota è soggetto alle turbolenze dell’aria, non può essere previsto, né ricostruito a posteriori.

Per capirci

Disperdere un qualcosa da un aereo è estremamente inefficiente e inutilmente costoso.

Non è una questione di quantità di prodotto necessaria ad avere effetti visibili (anche se, effettivamente, la quantità necessaria sarebbe stratosfericamente alta) è un problema di omogeneità di dispersione.

Oltre a ciò, si sollevano altri due problemi fondamentali.

  1. la sostanza da disperdere deve essere resistente alle elevate temperature raggiunte nel motore (cosa che limita di molto la quantità di sostanze che potrebbero essere disperse in quel modo).
  2. Si presuppone che l’attività del composto misterioso disperso nell’aria si realizzi al suolo, o nell’aria circostante il punto di dispersione. Questo comporta che la sostanza attiva si diluisca nell’atmosfera (che ha un volume elevatissimo) prima di arrivare al suo “target”.

Quindi stiamo comunque parlando di concentrazioni “omeopatiche” che, come abbiamo già stabilito, sono totalmente inutili.

Ma soprattutto…

Se l’obiettivo del nuovo ordine mondiale, degli illuminati (o chi per loro) fosse davvero irrorare di una sostanza misteriosa una particolare zona di territorio, senza essere notati

PERCHÉ FARLO CON UN DANNATISSIMO AEREO CHE LASCIA DELLE DANNATISSIME SCIE NEL CIELO PER ORE!?

Non sarebbe estremamente più efficiente, meno costoso e meno assurdo farlo con un camioncino, o un pandino invece che con un diamine di aereo!?

Insomma…

Questa teoria del complotto è tutto fumo, e niente arrosto.

meglio una panda
Missione Scienza consiglia, se dovete disperdere i vostri misteriosi veleni nell’atmosfera, usate un pandino. fonte

Un po’ di dati vari
L’opinione della NASA (Giusto per dire che non lo dice solo MissioneScienza)
Altri dati (veri)
Non importa se la scienza dice no (apparentemente)
SCICHIMICHE!

Approfondimenti falzi (giusto per farvi due risate)

 

Luca Ricciardi

Laurea in chimica-fisica dei sistemi biologici, ottenuta all'università "La Sapienza" di Roma, PhD in Chimica Organica ottenuto all'università di Twente (Paesi Bassi), attualmente parte dell'Editorial Office di Frontiers in Nanotechnology e Frontiers in Sensors, a Bologna. Mi identifico come napoletano (anche se di fatto a Napoli ci sono solo nato). Un ricettacolo di minoranze (queer, vegano, buddista…) con una grande passione per la divulgazione.

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