Combattere i tumori: radioterapia e chemioterapia
Nello scorso articolo, abbiamo visto come diagnosticare i tumori con l’aiuto di nientepopodimeno che Albert Einstein. Se ancora non hai letto l’articolo, puoi recuperarlo qui, e scoprire come il geniale fisico abbia aperto le porte alla Tomografia a Emissione di Positroni (PET), utilizzata – appunto – per la diagnosi di diverse malattie, tra cui i tumori.
In questo articolo, analizzeremo invece come sia possibile combattere i tumori, una volta che questi sono stati diagnosticati tramite la PET o altre tecniche. Citeremo brevemente diverse terapie, descrivendo poi nel dettaglio il funzionamento della radioterapia e della chemioterapia. Infine, confronteremo queste terapie per determinare la migliore tra le due.
La lotta ai tumori
Secondo il rapporto “I numeri del cancro 2022”, in Italia vi sono state circa 391.000 nuove diagnosi di tumore lo scorso anno. Nonostante questo numero sia, purtroppo, piuttosto elevato, la buona notizia è che migliorano le percentuali di sopravvivenza, soprattutto quelle che riguardano le persone che sono ancora in vita a 10-15 anni da una diagnosi di cancro. Grazie ai progressi della ricerca, infatti, il cancro sta diventando sempre di più una patologia cronica, prevenibile e curabile rispetto al passato.
Ad oggi, in caso di diagnosi di cancro, i medici hanno a disposizione diverse terapie da mettere in campo, la cui scelta dipende da diversi fattori. Tra questi, la natura stessa della patologia, il suo stato di avanzamento, la sua diffusione, e così via. Inoltre, per alcune tipologie di tumori, che hanno un decorso e uno sviluppo molto lento, si applica la sorveglianza attiva. Questa consiste nell’effettuare una serie di analisi e controlli di monitoraggio, senza intervenire; solo in caso di accelerazione della malattia, si passa a uno step successivo.
Chemioterapia e radioterapia, descritte più sotto, rappresentano uno dei possibili step successivi. Se le condizioni lo consentono, anche la chirurgia può essere utilizzata per la rimozione della massa tumorale. La terapia ormonale, invece, si utilizza per il trattamento di alcune forme tumorali che sono influenzate da ormoni, come quelle al seno o alla prostata. Infine, l’immunoterapia prevede l’impiego di farmaci che stimolano il sistema immunitario, il quale dovrà poi provvedere alla distruzione delle cellule tumorali.
Come detto, la scelta del tipo di terapia da seguire è frutto di una serie di valutazioni, che l’oncologə effettuerà insieme al suo team. Nell’immaginario collettivo, ma anche statisticamente, le terapie più diffuse sono la radioterapia e la chemioterapia. Molto spesso, anche in caso di utilizzo della chirurgia, questa è preceduta da cicli di chemioterapia e/o radioterapia per ridurre le dimensioni della massa tumorale ed evitare la diffusione di metastasi. Vediamo come funzionano queste terapie più nel dettaglio, iniziando dalla radioterapia.
La radioterapia
La radioterapia è una terapia anti-tumorale localizzata, non invasiva e indolore, effettuata per lo più in regime ambulatoriale. Si basa sull’utilizzo di dosi elevate di radiazioni (raggi X) per uccidere le cellule tumorali. Si stima che circa il 60% di chi contrae un tumore, nel percorso di cura, si sottoponga ad almeno un ciclo di radioterapia.
A basse dosi, le radiazioni con raggi X vengono utilizzate per vedere l’interno del corpo, come nel caso delle radiografie dei denti o delle ossa rotte. Ad alte dosi, invece, gli stessi raggi X sono utilizzati per danneggiare il DNA delle cellule tumorali. In questo modo, le cellule cancerose perdono la capacità di moltiplicarsi; il tumore così trattato non è più in grado di crescere e si riduce progressivamente. Quando le cellule cancerose muoiono, esse vengono eliminate automaticamente dal corpo.
Nella radioterapia, i raggi X provengono da un macchinario esterno, chiamato acceleratore lineare (LINAC), che spara questi raggi verso una zona localizzata del corpo del paziente, dove è presente il tumore. Ad esempio, se il tumore è al polmone, le radiazioni saranno applicate solo al torace e non a tutto il corpo.
Sebbene la precisione della radioterapia sia aumentata sempre di più nel corso degli anni, può accadere che alcune cellule sane, vicine alla zona malata, siano colpite dalle radiazioni. Rispetto alle cellule tumorali, però, quelle sane sanno riparare meglio il danno inflitto dalle radiazioni. Per questo motivo, è possibile effettuare trattamenti efficaci di radioterapia con effetti collaterali in genere contenuti.
Un altro aspetto da sottolineare consiste nel fatto che la radioterapia non uccida subito le cellule tumorali. Ci vogliono giorni o settimane di trattamento, infatti, prima che il DNA sia danneggiato a sufficienza da far morire le cellule tumorali. Poi, le cellule tumorali continuano a morire per settimane o mesi dopo la fine della radioterapia. Pertanto, per valutare la risposta alla terapia bisogna attendere circa 6-8 settimane dal termine dei trattamenti.
Ad oggi, tutta la radioterapia è guidata da imaging: ciò significa che, prima della seduta, ma a volte anche durante il trattamento, si effettua una radiografia per verificare il punto esatto su cui verrà somministrata (o si sta somministrando) la dose di radiazioni. Le immagini ottenute permettono di definire il bersaglio, cioè la posizione del tumore. Sfruttando queste immagini, è possibile impiegare tecniche per proteggere le cellule sane che si trovano in prossimità di quelle cancerose.
La chemioterapia
Etimologicamente, il termine chemioterapia si riferisce a qualunque trattamento terapeutico, per svariate malattie, basato su sostanze chimiche. Tuttavia, nel linguaggio comune, e per quanto di interesse per questo articolo, il termine indica la cura farmacologica tipicamente utilizzata per trattare i tumori. In questo ambito, la chemioterapia può utilizzare una o più sostanze chimiche in combinazioni diverse per aggredire le cellule tumorali. Tali sostanze agiscono colpendo contemporaneamente diversi meccanismi essenziali per la replicazione delle cellule tumorali.
Il funzionamento di questa terapia, pertanto, è dovuto alla capacità delle sostanze utilizzate di impedire alle cellule tumorali di moltiplicarsi. Così facendo, tali sostanze inducono la morte di queste cellule cancerose. In particolare, esse impediscono la replicazione di tutte quelle cellule che si moltiplicano molto velocemente. Siccome le cellule tumorali si riproducono molto più rapidamente di quelle normali, ecco che la terapia può avere effetto.
È importante comprendere, appunto, che le sostanze utilizzate in questa terapia non sanno distinguere perfettamente tra “cellule tumorali” e “cellule sane”, quanto più tra “cellule che si riproducono velocemente” e “cellule che si riproducono lentamente”. Molto spesso, come detto, le due cose sono equivalenti, e la terapia è efficace. Ma ci sono dei però.
Infatti, esistono anche alcuni tipi di cellule sane che sono soggette a rapida replicazione. Tra queste, troviamo le cellule dei bulbi piliferi, le cellule del sangue e quelle che rivestono le mucose dell’apparato digerente. Si spiegano proprio in questo modo i più comuni effetti collaterali della chemioterapia, come perdita di capelli, calo delle difese immunitarie, vomito, infiammazione o infezione della bocca, eccetera.
È bene precisare, tuttavia, che i farmaci chemioterapici sono cambiati nel tempo; oggi, infatti, essi sono più efficaci e meno tossici rispetto al passato. È forse ancora più importante sottolineare che, nonostante questi disturbi talvolta anche significativi, molte forme di tumori considerate incurabili oggi si possono trattare grazie a questa terapia. La chemioterapia, dunque, combatte il cancro in modo efficace e ad oggi è sicuramente una delle terapie più utilizzate per la maggior parte dei tumori.
Radio e chemio: confronto finale
In definitiva, quale terapia è migliore tra le due? La radioterapia o la chemioterapia? Come sempre, non esiste una risposta a questo tipo di domande. O meglio, una risposta esiste, ed è sempre la solita. Dipende.
Infatti, a seconda di ciascun caso, una terapia può essere più adatta rispetto all’altra. In particolare, la scelta sulla terapia da somministrare in ciascun caso è effettuata dall’oncologə, insieme al suo team, tenendo conto di moltissimi fattori. Questi possono essere il tipo di tumore, che può essere più o meno sensibile a una cura piuttosto che all’altra, la sede in cui il tumore si è presentato la prima volta, oppure lo stadio di evoluzione del cancro.
Un altro fattore importante è l’obiettivo del trattamento. Infatti, queste terapie possono essere utilizzate per ridurre il tumore prima della chirurgia, evitare ricadute dopo la chirurgia, ridurre i sintomi del tumore, e così via. Per ciascuno di questi obiettivi, una delle due terapie può essere più o meno appropriata.
In linea generale, ma è importante ricordare che la scelta finale dipende dal singolo caso, la chemioterapia non viene somministrata se il tumore è troppo piccolo e può essere curato con radioterapia, visti i minori effetti collaterali di quest’ultima. La chemio è invece la terapia di eccellenza per preparare l’organismo a un trapianto. Essa viene anche prescritta dopo l’intervento chirurgico di asportazione del tumore, per prevenire un eventuale ritorno della malattia. Infine, la chemioterapia è anche consigliata in caso di metastasi per rallentare la progressione della malattia.
La radioterapia, invece, viene solitamente utilizzata per le forme tumorali sensibili ai raggi. Queste includono il cancro testa-collo, il cancro ginecologico, e i tumori che colpiscono cervello, prostata e mammella. Anche in questi casi, tuttavia, la scelta dipende da molte variabili.
Il grande vantaggio della radioterapia, che la rende più adatta in alcuni casi, è l’elevata precisione dei raggi X. Questi, infatti, sono in grado di colpire le cellule tumorali evitando quasi completamente di arrecare danni alle cellule sane. Esistono anche forme di radioterapia che utilizzano particelle al posto dei raggi X per aumentare ancora di più la precisione e l’efficacia del trattamento, ma questo sarà oggetto del prossimo articolo. Stay tuned!
Fonti
- Le statistiche del cancro – airc.it
- Radioterapia – airc.it
- Chemioterapia – airc.it
- Differenze tra chemioterapia e radioterapia – fondoasim.it
Articoli della serie sui tumori
- Einstein aiuta la diagnosi dei tumori: la fisica della PET
- Combattere i tumori: chemioterapia e radioterapia (questo articolo)
Studente magistrale di Ingegneria Biomedica al Politecnico di Milano, scrivo principalmente articoli sulle interazioni tra il mondo dell’ingegneria e quello della medicina. Appassionato di sport, elettronica, IoT e sue applicazioni domotiche.