Prodotti domestici e salute mentale
Maggio s’è appena concluso ma essendo il mese dedicato alla salute mentale, l’abbiamo preso come un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla prevenzione e il benessere psicologico. I fattori che possono influire sulla nostra salute mentale sono numerosi e sicuramente quelli che presento qui non sono tra i più gravi, ma vale la pena conoscere ogni pericolo, seppur minimo, dato che in questo modo è possibile evitarlo. Scopriamo quale legame sussite tra prodotti domestici e salute mentale.
1. Composti Organici Volatili (COV)
I Composti Organici Volatili sono molecole organiche che si trovano in molti prodotti di uso quotidiano, come detergenti, vernici e profumatori d’ambiente. Alcune ricerche hanno mostrato che l’esposizione a COV può causare sintomi come mal di testa, vertigini, irritabilità, stati d’ansia, difficoltà di concentrazione o anche attacchi di panico.
Formaldeide
La formaldeide è un particolare COV presente in molti materiali da costruzione e prodotti per la casa: è rilasciata da alcuni conservanti inseriti nelle formulazioni di cosmetici e detergenti, ma la troviamo ad esempio anche nei mobili e negli adesivi.
Studi hanno dimostrato che l’esposizione a questa sostanza può causare sintomi quali irritazione agli occhi, naso, gola e problemi respiratori. Inoltre, alcuni individui possono sperimentare ansia e depressione.
Benzene
È un altro COV presente in prodotti quali solventi, vernici e prodotti per la pulizia. L’esposizione a questa sostanza può causare irritabilità, affaticamento e disturbi del sonno.
2. Ftalati
Gli ftalati sono sostanze usate per rendere “soffice” la plastica (sono detti plastificanti perché consentono di plasmare facilmente quello che altrimenti sarebbe un materiale rigido come una carta di credito).
Sono presenti in molti prodotti in plastica, come giocattoli, rivestimenti per pavimenti e tessili (l’ecopelle) ma li troviamo persino in alcuni cosmetici. Oltre ad essere dei noti interferenti endocrini, alcuni studi hanno dimostrato che possono avere un effetto neurologico in particolare nello sviluppo cognitivo dei bambini.
3. Bisfenolo A (BPA)
Il Bisfenolo A è un composto chimico utilizzato nella produzione di alcuni tipi di plastica, lo troviamo nelle bottiglie d’acqua e nei contenitori per alimenti, oppure nella plastica di alcuni elettrodomestici. Studi hanno dimostrato che l’esposizione al BPA può influenzare il sistema nervoso e causare sintomi come ansia e depressione.
4. Pesticidi
I pesticidi sono sostanze chimiche utilizzate per controllare gli insetti e altri parassiti nelle abitazioni e nei giardini. Alcuni pesticidi, in particolare quelli alogenati e gli organofosfati, possono avere effetti neurotossici e causare sintomi come ansia, irritabilità, affaticamento cronico, depressione oltre che aumentare il rischio di suicidio.
5. Metalli pesanti
I metalli pesanti possono essere presenti in alcuni prodotti della casa ed essere pericolosi per la salute in generale e anche per quella mentale. Per questa ragione piombo e mercurio vengono progressivamente eliminati da prodotti come vernici, tubature e termometri.
Questi non sono però gli unici metalli ad esser pericolosi, vi sono ancora cadmio (batterie ricaricabili), alluminio (in molti articoli da cucina) ed arsenico (acqua potabile) che possono portare a ritardi dell’apprendimento, demenza e persino schizofrenia.
6. Muffe
Grazie alle loro spore onnipresenti non fanno fatica a crescere nelle abitazioni umide, dietro gli armadi o nei bagni. Possono causare una serie di problemi che solitamente sono a carico dell’apparato respiratorio ma, come abbiamo visto nell’articolo relativo alle micotossine, esiste la possibilità che queste affliggano l’apparato nervoso fino a indurre persino stati depressivi.
Come proteggerci
È importante essere consapevoli delle possibili fonti di esposizione a sostanze chimiche nocive nella nostra casa. Prendere misure per ridurre l’esposizione a queste sostanze può contribuire a migliorare la nostra salute mentale e il nostro benessere generale.
Ricordiamoci che l’interazione tra prodotti domestici e salute mentale può avvenire in molti modi ma, quasi sempre, è l’esposizione a lungo termine a queste sostanze che può portare a problemi significativi. È importante essere consapevoli dei rischi associati all’esposizione e adottare misure che a volte possono sembrare banali:
- Ventilare i locali e le nostre case.
- Preferire prodotti ecologici, formulati con attenzione alle sostanze dannose.
- Utilizzare la giusta quantità di detergenti e solo quando è necessario (con questo non vogliamo dire di fare intrugli di bicarbonato e aceto, ma di evitare il consumo di litri di sgrassatore dove a volte è sufficiente un panno bagnato).
- Fumare all’esterno delle abitazioni.
- Limitare l’acquisto di prodotti confezionati in plastica o di alimenti coltivati all’estero (dove le norme sui pesticidi sono più permissive).
Una soluzione tecnologica già presente in tutti i condizionatori e diffusasi in particolare durante la pandemia è data dalla possibilità d’installare filtri per la purificazione dell’aria. Sono alleati importanti per controllare la qualità dell’aria e l’umidità.
Consigli per gli acquisti (no, non è pubblicità)
Esistono nel mercato alternative ecologiche, molte di queste sono però soggette al fenomeno del greenwashing: richiamano il tema ecologico sulla confezione ma spesso contengono sostanze altrettanto pericolose.
Se avete dubbi, prima di acquistare un prodotto nuovo, provate a chiedere a un esperto (o qui sotto). Fare affidamento alle certificazioni riportate nelle etichette potrebbe essere controproducente: data la mancanza di una normativa di riferimento, spesso si focalizzano sull’impiego di ingredienti di origine biologica mentre rimane consentito l’uso di conservanti dannosi.
Meglio imparare a leggere le etichette da noi: un prodotto non certificato potrebbe essere ottimo mentre uno certificato potrebbe ancora nascondere delle insidie.
Per la verniciatura delle pareti, si possono utilizzare vernici a base di acqua invece di quelle a base di solventi chimici.
Anche i giocattoli possono essere realizzati in materiali naturali come il legno, al posto di quelli in plastica.
Inoltre, i tessuti naturali come il cotone organico o la lana possono essere utilizzati al posto di quelli sintetici. Questi sono solo alcuni esempi di prodotti ecologici che possono essere utilizzati per ridurre l’esposizione alle sostanze chimiche nocive e vivere in un ambiente più sano in modo sostenibile.
Conclusione
Pur avendo visto l’esistenza di una relazione tra prodotti domestici e salute mentale, ricordiamoci sempre che non è un uso occasionale o limitato a minacciare la nostra sicurezza.
L’Unione Europea ha adottato il Regolamento REACH, che disciplina la produzione, l’importazione e l’uso di sostanze chimiche pericolose. Ogni anno viene aggiornato in modo da evitare l’uso delle sostanze meno tollerabili.
Volendo, si potrebbe richiedere un’etichettatura obbligatoria dei prodotti per la casa (avete mai notato che spesso riportano solo frasi come “tensioattivo inferiore a 5%”?); l’adozione di un sistema tipo l’INCI dei cosmetici consentirebbe di riconoscere la presenza di sostanze chimiche nocive anche in questi articoli. Nel nostro piccolo possiamo solamente rassicurare che, con le giuste abitudini, il rischio è di fatto annullato.
Fonti
Taylor, William L. (2020). “The Connection between Indoor Air Quality and Mental Health Outcomes”. Theses and Dissertations. https://scholar.afit.edu/etd/3259
Wang, Y., & Qian, H. (2021, May). Phthalates and their impacts on human health. In Healthcare (Vol. 9, No. 5, p. 603). MDPI. DOI: 10.3390/healthcare9050603
Perera, F., Nolte, E. L. R., Wang, Y., Margolis, A. E., Calafat, A. M., Wang, S., … & Herbstman, J. (2016). Bisphenol A exposure and symptoms of anxiety and depression among inner city children at 10–12 years of age. Environmental research, 151, 195-202. DOI: 10.1016/j.envres.2016.07.028
Khan, N., Kennedy, A., Cotton, J., & Brumby, S. (2019). A pest to mental health? Exploring the link between exposure to agrichemicals in farmers and mental health. International journal of environmental research and public health, 16(8), 1327. DOI: 10.3390/ijerph16081327
Orisakwe, O. E. (2014). The role of lead and cadmium in psychiatry. North American journal of medical sciences, 6(8), 370. DOI: 10.4103/1947-2714.139283
Inan-Eroglu, E., & Ayaz, A. (2018). Is aluminum exposure a risk factor for neurological disorders?. Journal of research in medical sciences: The official journal of Isfahan University of Medical Sciences, 23. DOI: 10.4103/jrms.JRMS_921_17
Brinkel, J., Khan, M. H., & Kraemer, A. (2009). A systematic review of arsenic exposure and its social and mental health effects with special reference to Bangladesh. International journal of environmental research and public health, 6(5), 1609-1619. DOI: 10.3390/ijerph6051609
Potera, C. (2007). Mental Health: Molding a Link to Depression. DOI: 10.1289/ehp.115-a536a