Animali – Chiamiamoli con il loro nome

“Vorrei un’insalata di polipo, per favore.”

“Attento! Quella è una zanzara gigante! Se ti punge finisci in ospedale!”

“I cammelli hanno solo una gobba!”

Nelle nostre avventure da Bionaute ci siamo imbattute fin troppe volte in frasi del genere. Con il tempo, l’indignazione è cresciuta, fino a farci prendere una decisione drastica: dedicare le nostre forze a illuminare le menti con la verità.

Quindi, basta confusione tra i nomi di animali! Chiamiamoli con il loro nome! Ecco, quindi, gli animali tra cui capita di fare più confusione e i chiarimenti sulle loro differenze.

12: Coccodrillo – Alligatore

Coccodrillo (fonte) e alligatore (fonte).

Per riconoscerli occorre un occhio aguzzo. I coccodrilli hanno un muso a forma di “V”, mentre quello degli alligatori è più simile a una “U”. Ma la vera grande differenza la si può osservare guardando i denti (attenti a non avvicinarvi troppo…). Nei coccodrilli, a bocca chiusa, è possibile vedere i denti della mandibola, con tanto di fessura apposita per il quarto dente, mentre negli alligatori questo non è visibile.

11: Dromedario – Cammello

Dromedario (fonte) e cammello (fonte).

La prima differenza a cui tutti fanno riferimento sono le gobbe: i cammelli hanno due gobbe mentre i dromedari… sempre due, ma una sola, quella posteriore, è visibile! Per quanto questa caratteristica sia sufficiente per riconoscere l’animale e quindi chiamarli correttamente, dovete sapere anche che i dromedari sono molto più abituati al caldo dei cammelli: riescono a sopravvivere fino a temperature che superano i 50 gradi centigradi, mentre i secondi riescono a sopportare temperature molto fredde, fino ai -40 gradi centigradi. Chi li associava solo ai climi caldi?

10: Renna – Alce

Renna (fonte) e alce (fonte).

Sentite l’aria natalizia? Noi sì! Così tanto da voler affrontare le differenze tra renna e alce! La prima grande differenza sta nella dimensione: l’alce raggiunge dimensioni molto grandi (può arrivare a pesare 800 chilogrammi), mentre la renna, più piccola, pesa un quarto dell’alce. Anche i palchi (le corna) hanno strutture differenti: l’alce ha palchi che formano pale larghe e appiattite, mentre nelle renne il palco è più fine e ramificato. Adesso, ad occhio, siamo sicure sarai in grado di distinguerle e chiamarle col loro nome.

9: Civetta – Gufo

Civetta (fonte) e gufo reale (fonte).

Che bella la notte, soprattutto quando è così buia da rendere ancor più difficile l’identificazione di due rapaci. In caso però ti fosse possibile vederli bene, ecco come distinguerli. Una grande differenza che si può notare sono i ciuffi auricolari: il gufo presenta dei piccoli ciuffi di piume a livello delle orecchie, che sono invece assenti nella civetta. Sempre guardando il capo, si può osservare che i gufi hanno occhi rotondi, mentre le civette hanno occhi più simili a ellissi oblique.

 

8: Capriolo – Daino

Capriolo (fonte) e daino (fonte).

Anche qui le differenze saltano subito all’occhio e siamo sicure che non li invertirete più. I caprioli hanno corna molto piccole, con solo tre punte. Inoltre, questi simpatici animali presentano un muso nero e non hanno la coda! I daini invece hanno dei palchi (corna) con una forma appiattita e presentano una piccola coda.

 

7: Coniglio – Lepre

Coniglio (fonte) e lepre (fonte).

Sia il coniglio sia la lepre hanno orecchie lunghe, code corte e zampe posteriori più sviluppate per saltare. La differenza principale è nelle dimensioni: la lepre è più grande del coniglio, con orecchie e zampe molto più lunghe, mentre il coniglio appare più piccolo e “arrotondato”. Anche nel comportamento si hanno differenze. I conigli scavano tane nel terreno e sono più timorosi rispetto alle lepri, che invece non fanno tane ma vivono tra erba e cespugli.

6: Corvo – Cornacchia

Corvo comune (fonte) e cornacchia grigia (fonte).

Corvo e cornacchia vengono invertiti spesso, anche quando molto differenti fenotipicamente. La cornacchia grigia, quella che comunemente incontriamo nelle nostre città, ha dei colori della livrea molto caratteristici: è grigia nel dorso e nelle parti inferiori mentre è nera su testa, ali, coda e una parte del collo. Il becco è nero e leggermente ricurvo. Il corvo comune, invece, è completamente nero, dalle zampe al becco e la livrea può avere dei riflessi metallizzati. Il becco è lungo, un po’ più grosso e inclinato verso il basso.

 

5: Rana – Rospo

Rana (fonte) e rospo comune (fonte).

Per quanto simili, questi animali presentano differenze significative. Le rane sono slanciate, con zampe più lunghe dei rospi. Sono più legate all’acqua; alcune ci passano la maggior parte della loro vita. I rospi, invece, hanno un corpo più massiccio; saltano poco e sono poco veloci. Vivono più sul terreno, in zone fangose dove si rifugiano in tunnel.

4: Testuggine – Tartaruga

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Testuggine (fonte) e tartaruga (fonte).

Anche qui la linea è molto sottile, ma è importante tracciarla. La testuggine ha uno stile di vita terrestre ed è erbivora, mentre la tartaruga può essere acquatica o palustre e presentare una dieta più varia, in quanto può essere carnivora o onnivora. Fisicamente si possono distinguere grazie al profilo del carapace: la tartaruga presenta un carapace più alto e curvo, al contrario di quello della testuggine, che è più basso e liscio.

3: Ape – Vespa

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Ape (fonte) e vespa (fonte).

Siete beatamente seduti sulla sedia un fresco pomeriggio di primavera, tranquilli e rilassati, fin quando non sentite un “bzzzzzzzzzzzzz”. Vi girate e vedete questo piccolo animale a strisce e vi chiedete: sarà un’ape o una vespa? Bene, il loro riconoscimento è molto più semplice di quel che può sembrare. La prima cosa che salta all’occhio sono i colori: le api sono di un giallo molto meno intenso rispetto a quello delle vespe. Le api, inoltre, presentano molti peli in tutto il corpo mentre nelle vespe questi non sono presenti. Più da vicino potrete osservare anche che le vespe hanno una “vita” molto più stretta delle api (il cosiddetto “vitino di vespa”!).

2: Zanzara – Tipula

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Zanzara (fonte) e tipula (fonte).

Riconoscere una zanzara non è difficile: (purtroppo) le conosciamo abbastanza bene, perché le femmine ci tengono compagnia durante l’estate con amorevoli punture. Sottolineiamo “le femmine” perché soltanto quelle ci pungono, per avere i nutrienti per lo sviluppo delle uova. Le tipule somigliano a delle zanzare di grandi dimensioni, da cui il soprannome “zanzaroni” e la convinzione che si tratti dei maschi delle zanzare. Le tipule, però, non sono zanzare: sono sempre Ditteri ma appartengono alla famiglia dei Tipulidi, mentre le zanzare sono Culicidi. Inoltre, non pungono e sono completamente innocue!

1: Polpo – Polipo

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Polpo (fonte) e polipi (fonte).

Questo è il nostro preferito, nonché quello che ci fa più male. Avete presente la famosa insalata di polipo che vi propongono al ristorante? Bene, in realtà quello è il polpo. Polipo e polpo sono animali completamente differenti, anche se il nome si presta a confusione. I polipi sono cnidari, cioè appartengono al gruppo che include le idre, le meduse e gli anemoni di mare. Gli cnidari hanno un corpo con una cavità dove avvengono la respirazione e la digestione, e dei tentacoli che avvolgono la “bocca”. Tipicamente hanno due stadi: il primo è quello dei polipi, che sono sessili, cioè vivono attaccati ai substrati (tipo rocce, foglie o rami); il secondo è quello dei medusoidi, che non sono sessili. Il polpo, invece, è il cefalopode che comunemente mangiamo, con le lunghe braccia dotate di ventose e la bocca con un becco che lo aiuta a rompere i gusci degli animali di cui si nutre.

Fonti:

https://www.focusjunior.it/animali/enciclopedia-degli-animali/renna/amp/
https://www.animalpedia.it/differenza-tra-cammello-e-dromedario-411.html
http://www.uccellidaproteggere.it/Le-specie/Gli-uccelli-in-Italia/Le-specie-protette/CORVO-COMUNE
http://www.uccellidaproteggere.it/Le-specie/Gli-uccelli-in-Italia/Le-specie-protette/CORNACCHIA-GRIGIA
https://www.ideegreen.it/differenza-tra-gufo-e-civetta-123090.html?amp
Treccani
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Le Bionaute

Siamo Maria Chiara Nastasi, Jolanda Serena Pisano e Altea Pasqualotto, tre Dottoresse Magistrali in Etologia laureate presso l’Università di Torino. Ci chiamiamo Bionaute perché amiamo viaggiare tra le meraviglie della scienza; un viaggio in cui vogliamo coinvolgere quante più persone possibile. Jo scrive da anni, per siti e associazioni no profit. Attualmente, oltre che per le Bionaute, è una medical writer e produce contenuti divulgativi per aziende e piattaforme di comunicazione della scienza online, tra cui Dove e Come mi Curo e BioPills. Sta frequentando il Master in Comunicazione della Scienza e dell'Innovazione Sostenibile dell'Università Milano-Bicocca e un tirocinio come ricercatrice nell'ambito della comunicazione sanitaria presso l'Istituto Mario Negri. Chiara ha lavorato come guida e divulgatrice scientifica in progetti per la valorizzazione ecoturistica e attraverso convegni scientifici, presentando anche i propri lavori. Infatti è coinvolta da anni nella ricerca e attualmente sta lavorando a due articoli scientifici e ne ha uno in pubblicazione. Altea si è avvicinata alla divulgazione frequentando il corso di divulgazione scientifica "Il rasoio di Occam" a Torino; ha messo in pausa la divulgazione per dedicarsi allo studio dell'etologia ma continuando a mantenere la passione per la comunicazione della scienza.

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