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Mimosa pudica: la pianta che “si vergogna”

Mimosa pudica: dalla risposta agli stimoli tattili all’effetto anti-veleno

Quella che vedete nel video qui sotto è un  esemplare di Mimosa pudica, comunemente conosciuta con il nome di “Sensitiva”.

Il perché è presto detto: risponde velocemente agli stimoli tattili, chiudendo le foglie e piegandole verso il basso.

Mimosa pudica: una breve descrizione

La Sensitiva è una pianta appartenente alla famiglia delle Fabaceae. È un piccolo arbusto perenne, con un fusto semi legnoso. Le foglie sono paripennate, composte da 12 a 25 paia di foglioline.

I fiori sono piuttosto appariscenti e formano un’infiorescenza tondeggiante, di colore rosa, dal caratteristico aspetto piumato.

I semi, piccoli e marroncini, sono contenuti all’interno di un baccello.

Ah, sì, quasi dimenticavo: ha anche le spine.

Pur essendo considerata una pianta ornamentale (la si può trovare per pochi euro in un qualsiasi vivaio), la Sensitiva, originaria dell’America Latina, può spesso diventare infestante.

Il nome “pudica” deriva dal latino e vuol dire “che prova vergogna”. Se viene toccata, se avverte vibrazioni, abbassa e chiude le foglie. Ma di cosa si vergogna?

I movimenti delle piante: tigmonastia e nictinastia

Partiamo da questo presupposto: tutte le piante si muovono.

Sostanzialmente, però, ci sono due possibili modalità di movimento: movimenti lenti, di crescita, e movimenti rapidi.

I movimenti di crescita sono chiamati “tropismi”. E sono piuttosto lenti, pressoché impercettibili. Pensate ad un seme che germina.

Nel video qui sotto, potete vedere un video, in un time lapse che racchiude mesi, di un avocado che germina.

Altri movimenti, invece, sono decisamente più rapidi. Si parla di frazioni di secondo. Nel video qui sotto, potete vedere la chiusura delle foglie di una Venere acchiappamosche, Dionaea muscipula, che si ciba di un’ignara limaccia.

Anche la, decisamente meno aggressiva, Mimosa pudica, seppure più lenta della Venere acchiappamosche, possiede dunque dei movimenti rapidi delle foglie, dovuti ad uno stimolo tattile. In questo caso si parla, quindi, di tigmonastia.

Per esperienza personale basta davvero poco: un lieve tocco, la vibrazione del vaso spostato, il vento… provocano la chiusura momentanea delle foglie.

Sì, perché a differenza dei tropismi, i movimenti di tigmonastia sono generalmente reversibili. Poche decine di minuti e le foglie ritornano alla loro posizione usuale.

La chiusura delle foglie della nostra piantina timidina, è dovuta anche ad uno stimolo luminoso. O meglio, alla mancanza di luce. Sì parla, infatti, di nictinastia o “movimenti del sonno”. Con il calare del Sole, tutte le foglie composte si ripiegano su se stesse. Trascorsa la notte, con le luci del mattino seguente, ritornano alla consueta posizione.

All’origine del movimento: il ruolo centrale del pulvino nei movimenti di Mimosa pudica

Il pulvino è un piccolo ingrossamento alla base di foglia o picciolo che, grazie al turgore cellulare indotto da un cambiamento di potenziale osmotico, è responsabile del movimento fogliare.

Il pulvino è costituito da un cilindro centrale di sclerenchima, circondato da collenchima (questi ultimi due sono tipi di tessuti vegetali adulti).

Lo stimolo tattile viene trasmesso sotto forma di potenziale d’azione. Fogliolina dopo fogliolina, raggiunge tutti i pulvini vicini.

A questo punt, entra in gioco il turgore cellulare, dovuto alla formazione di un potenziale osmotico.

Infatti, una volta che il potenziale d’azione raggiunge le cellule, quelle presenti nella metà inferiore del pulvino reagiscono espellendo ioni potassio e cloro e assorbendo ioni calcio. L’espulsione degli ioni genera, per osmosi, il movimento dell’acqua. Questa, uscendo dalle cellule interessate, ne causa un momentaneo restringimento che, a sua volta, provoca un abbassamento dell’intera struttura.

Pulvino
Pulvino in posizione estesa (sopra) e contratta (sotto). ©en.widipedia.org

 

Lo stesso processo avviene per i movimenti nictinastici. Questi sono, quindi, l’espressione di un ritmo circadiano della pianta e sono una risposta alle frequenze blu e rosse della luce.

Il perché di tigmonastia e nictinastia

Abbiamo visto il “chi” e il “come” del movimento di Mimosa pudica, ma rispondere al “perché” non è semplicissimo.

Le ipotesi sono differenti e alcuni studi sono tuttora in corso.

Di base, la chiusura delle foglie allo stimolo tattile potrebbe essere un meccanismo per disincentivare la predazione da parte degli animali. La pianta assume le fattezze di un vegetale marcescente, non di certo appetitoso. E, come scritto sopra, possiede anche delle spine.

Oppure, come ulteriore ipotesi, chiudere le foglie può essere utile per evitare le perdite di acqua dovute ad una forte evaporazione (ricordiamo che è originaria di zone molto calde).

Il ruolo della Sensitiva contro il veleno di serpente

Come ultima curiosità su questa pianta davvero speciale, c’è la sua azione contro il veleno di alcuni serpenti.

Anche in questo caso gli studi sono ancora in corso d’opera, ma i risultati preliminari sono piuttosto sorprendenti.

A partire dalle radici di Mimosa pudica, gli estratti acquosi hanno mostrato significativi  effetti inibitori su mortalità e miotossicità dovuti al veleno di Naja kaouthia, il cobra monocolo o cobra thailandese!

FONTI:

https://en.wikipedia.org/wiki/Mimosa_pudica

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC396223/

https://en.wikipedia.org/wiki/Rapid_plant_movement

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/11282444/

 

Giulio D'Onofrio

Fin da bambino le mie più grandi passioni sono la natura e i libri: ho fuso le due cose nella divulgazione scientifica e dal 2018 faccio parte del Team di MissioneScienza. Sono un Perito Agrario iscritto al CdL in Scienze Agrarie all'Università degli Studi di Udine e mi piacerebbe specializzarmi in Agricoltura di Precisione. Mentre completo gli studi, lavoro come Insegnante Tecnico-Pratico in una scuola superiore in provincia di Pordenone. Insomma, la divulgazione è parte integrante della mia vita!

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