Malattia di Kawasaki e COVID-19: esiste una correlazione?
Il coronavirus causa la malattia di Kawasaki?
Entrati ufficialmente nella fase 2, domenica scorsa mia nonna, in qualità di prossima congiunta, ha pranzato a casa mia e ha potuto esprimere alcuni dei sui dubbi sul coronavirus, argomento tormentone di ogni TG e programma TV.
Così, con fare sprezzante e quasi infastidita, disse: “Mah, ma io non capisco perché hanno chiamato ‘stu virus come a Corona” con chiaro riferimento a Fabrizio Corona, anch’esso argomento frequente dei salotti del trash italiano (qualcuno ha detto Barbara D’Urso?).
Le ho quindi spiegato che le due cose non sono collegate. I coronavirus, infatti, esistono da taaaaanto tempo (come vi abbiamo spiegato in questo articolo sulla storia dei coronavirus) e devono il loro nome al fatto che, guardati al microscopio elettronico, la particella virale sembra circondata da una corona appunto. #sapevatelo
Probabilmente adesso si potrebbe dire lo stesso di questa nuova misteriosa malattia di Kawasaki che, neanche a dirlo, sarebbe trasmessa non dalle antenne del 5G bensì dalle mostruose motociclette dell’omonima casa produttrice.
Bene, se abbiamo finito con le cretinate, passiamo alle cose serie.
Cos’è la malattia di Kawasaki?
La malattia di Kawasaki è una patologia infiammatoria autoimmune ovvero una patologia in cui il danno è causato dal sistema immunitario che, erroneamente, attacca il nostro stesso corpo. In particolare essa è una vasculite, malattie autoimmuni che causano infiammazione dei vasi sanguigni. In particolare, essa rappresenta la più comune causa di vasculite nei bambini.
Epidemiologia, ovvero: chi? Dove? Quando?
CHI. La malattia di Kawasaki colpisce prevalentemente i bambini nella fascia di età compresa tra i pochi mesi e gli 11 anni, con un picco poco prima dei 5 anni e colpisce di più i maschietti che le femminucce.
DOVE. La malattia è molto diffusa nei paesi asiatici, dove si può arrivare anche a 1 caso ogni 1000 abitanti, contro circa 35 ogni 100.000 nel resto del mondo. Questo dimostra che c’è una chiara predisposizione genetica.
QUANDO. La malattia è nota sin dal 1961, quando è stato riportato il primo caso. Una caratteristica molto interessante è la stagionalità. La frequenza con cui essa si manifesta è infatti maggiore nei mesi invernali e primaverili, mentre si riduce nelle altre stagioni [1].
Manifestazioni cliniche, ovvero: come? Quali sono i sintomi?
Come abbiamo già detto, si tratta di una malattia infiammatoria che colpisce i vasi sanguigni, che ovviamente, sono presenti in tutto il corpo. Per questo motivo, quando colpiti, i piccoli bimbi possono avere tantissimi sintomi:
-febbre alta, che non passa con il paracetamolo (la tachipirina, per intenderci) e ingrossamento dei linfonodi;
–esantema cutaneo, cioè arrossamento della pelle soprattutto nella regione del tronco (foto 1);
–mucosite, ovvero infiammazione delle mucose, come quella degli occhi che diventano molto arrossati (congiuntivite) delle labbra (foto 2) e della lingua: molto caratteristica è infatti la cosiddetta lingua a fragola (foto 3);
–artrite, ovvero infiammazione delle articolazioni delle mani;
-infine, la più temibile delle complicanze della malattia di Kawasaki: l’aneurisma delle arterie coronarie. Le arterie coronarie sono quei vasi sanguigni che portano il sangue al cuore, non dentro il cuore, ma dall’esterno. Sembra banale ma anche se il cuore è pieno di sangue, in realtà da quel sangue esso non può attingere per avere ossigeno e nutrimenti. Anche lui ha bisogno quindi di alcuni vasi dedicati che portano il sangue alla parte muscolare del cuore. Questi vasi si chiamano arterie coronarie e sono quei vasi che quando si “attuppano” (termine tecnico siculo per ostruirsi) causano l’infarto. L’aneurisma è una dilatazione eccessiva e permanente dei vasi che possono rompersi o non funzionare bene. La malattia di Kawasaki può causare una importante infiammazione dei vasi sanguigni del cuore, le coronarie, fino a farle dilatare eccessivamente, condizione nota come aneurisma delle coronarie. Questo costituisce un grave problema per il cuore, e la malattia di Kawasaki, per questo motivo, è una delle principali cause di malattie cardiache acquisite nei bambini.
Eziologia, ovvero: perché avviene?
Non si sa. Le cause della malattia di Kawasaki sono ancora sconosciute. Tuttavia ci sono numerosi indizi che fanno pensare che si tratti di una patologia autoimmune innescata da un patogeno esterno di natura virale. Cosa significa?
Glad you asked. Immagina che sia pieno inverno e ti becchi il raffreddore. Il raffreddore è causato da virus (rhinovirus, adenovirus, coronavirus). Il sistema immunitario riconosce i virus, si prepara e quando è pronto li attacca e li distrugge.
Poniamo il caso però che, per una qualche predisposizione genetica, il tuo corpo possegga alcuni tratti simili al virus. In questo caso può capitare che il sistema immunitario si confonda e riconosca quei tratti ancora come nemici e cominci ad attaccare il nostro stesso corpo. Nasce così una malattia autoimmune. Proprio in virtù di quella stagionalità di cui vi parlavo prima e del fatto che spesso i bimbi prima di avere la Kawasaki hanno avuto una qualche infezione virale, si ritiene che alcuni virus in soggetti predisposti possano innescare questa risposta immunitaria aberrante contro il nostro stesso corpo.
COVID-19 e Kawasaki
Ed è qui che entra in giorno il SARS-CoV-2 ovvero il coronavirus causa dell’attuale pandemia di COVID-19.
Alcuni medici e pediatri di varie regioni del mondo (Italia [2, 3], Regno Unito [4, 5], Francia, Spagna [6], Stati Uniti [6, 7, 8]) hanno riportato un aumento dei casi di malattia di Kawasaki in bambini positivi al coronavirus per di più proprio in quelle regioni dove questo è maggiormente presente. È nato quindi il sospetto che anche questo coronavirus possa scatenare la malattia di Kawasaki in bambini predisposti.
Si tratta di un sospetto legittimo, con delle basi teoriche valide. Tuttavia i numeri e i dati ad oggi a disposizione sono contrastanti e non sufficienti a stabilire un chiaro rapporto di causa-effetto né talora di correlazione. Alcuni report segnalerebbero un aumento dei casi altri, addirittura, una riduzione.
In definitiva, il nuovo coronavirus potrebbe causare la malattia di Kawasaki in bambini predisposti? Sì, almeno in linea teorica, ma ancora non abbiamo dati a sufficienza per dare una risposta concreta al quesito [9, 10, 11,].
Qualora dovesse arrivare, noi di Missione Scienza saremo i primi ad avvertirvi.
Adesso scusate ma io e il mio amico F. Corona dobbiamo andare a fare un giro sulla nostra Kawasaki.
Medico Specializzando in Medicina Interna al primo anno di corso, grande appassionato di scienza in tutte le sue declinazioni, e da oltre 3 anni impegnato nella lotta per la corretta informazione in qualità di editor per Missione Scienza.
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