L’evoluzione militare delle città

L’evoluzione delle città si è sempre mossa di pari passo con l’evoluzione delle varie tecnologie. Parleremo dell’evoluzione delle città a partire dalle sue minacce. La minaccia più grande per una città nella sua storia, soprattutto fino all’era moderna, è l’assedio.

 

Particolare dei bastioni di Forte Falcone a Portoferraio (LI) nel 2020. Fonte: Alessandro Mantani

 

L’età antica e medievale

Dall’inizio della civiltà umana, il combattimento tra persone ha segnato la storia. Quando nascono le città, queste vengono coinvolte nei conflitti, e quindi cominciano gli assedi. Visto che all’inizio le armi erano poco più che armi da corpo a corpo, una muraglia alta per tenere fuori i nemici era più che sufficiente. Un esempio di una ingegnerizzazione di questo concetto si ha con la costruzione dei castra romani. Con il medioevo, si modificano di poco le fortezze romane. La fortezza di questo periodo deve proteggersi da macchine d’assedio alimentate da forza muscolare, al più forza elastica. Quindi si usavano le pietre, grandi e resistenti, e si cercava di costruire le mura alte, per rendere la vita difficile alle macchine d’assedio.

 

Fortificazioni di Cesare ad Alesia (52 a.C.) è importante notare che Cesare stava assediando Alesia e rischiava un assedio da parte di altre truppe galliche. Fonte

 

L’età moderna

Con l’avvento dell’età moderna, in Europa (e non solo) si impone il cannone. Con esso cambiò radicalmente il tipo di mura e il modo di proteggere le città. Difatti, le mura alte e poco spesse, come quelle frequentemente trovate nei castelli medievali, non possono più proteggere contro i cannoni. Un esempio di questo cambiamento si ha con l’assedio di Costantinopoli da parte di Mehmet II (o Mehmet il conquistatore) nel 1453. Costantinopoli non era mai caduta e le sue mura avevano ottenuto uno status di leggenda. Questi muri erano molto alti e con più file di muri tra loro, ma non sono riusciti a respingere i colpi dei cannoni di Mehmet II.

 

Mehmet II si accinge ad assediare Costantinopoli, Fausto Zonaro. Si nota in primo piano una gigantesca bombarda per distruggere le mura di Costantinopoli

 

Perché?

I muri, per sopravvivere alle cannonate, devono essere molto spessi. Ciò serve ad assorbire l’energia delle palle di cannone. Oltre a questo, solitamente i bastioni rinascimentali o moderni, sono a forma di stella e angolati verso l’alto. Queste caratteristiche sono quelle che si trovano su molte corazze anche moderne (si vedano gli scafi dei carri armati o delle corazzate). Le due caratteristiche servono principalmente per avere un maggior spessore relativo, e quindi una minore possibilità di essere perforato. Oltretutto, le mura angolate verso l’alto, in opposizione a quelle verticali, permettono un rimbalzo delle palle di cannone, in modo da non indebolire le mura. Un altro cambiamento che si ha è il materiale con cui si costruiscono in questo periodo le fortezze: non viene più usata la pietra, dura e costosa, ma i mattoni in laterizio, più economici e più elastici, oltre ad essere facilmente sostituibili in caso di danni.

 

La città di Palmanova (UD), con i bastioni in primo piano. Fonte

 

L’età contemporanea

Con l’età contemporanea, cambia il modo di fare la guerra, la fanteria è molto più mobile di quella antica e aumentano i mezzi meccanizzati. Ma non per questo la città rimane immutata. Infatti, non si fanno più gli assedi come abbiamo letto nei libri di storia, quindi, i muri cittadini non servono più, e molte città li distruggono. Si evolvono almeno due nuovi modi di fare guerra in città: le barricate e il combattimento strada per strada. Oltretutto, le rivolte e le rivoluzioni assumono una forma più strutturata. Di conseguenza, la città perde i propri muri, ma si ristruttura all’interno.

 

Una via di Parigi prima dei rinnovamenti di Napoleone III e Haussmann. Charles Marville, Rue St. Nicolas du Chardonnet ca. 1853–70

 

Per esempio, a Parigi, come conseguenza della Commune del 1848, Napoleone decide di distruggere interi quartieri e i loro vicoli, per fare spazio ai viali, o Boulevards, dove alzare barricate sarebbe stato più difficile. Inoltre, questi potevano essere presidiati da più poliziotti, con maggiore difficoltà ad essere vinti da un basso numero di riottosi. In conseguenza dell’evoluzione della fanteria meccanizzata, vengono costruite fortificazioni che possano bloccare i mezzi corazzati, sia militari che civili. Da qui nasce l’uso estensivo di cavalli di frisia e della sua evoluzione, il riccio ceco.

 

Ispezione del vallo atlantico da parte di Rommel, in primo piano un riccio ceco. Fonte: Bundesarchiv

 

Difese da attacchi terroristici

Un’ulteriore difesa della città è entrata in auge dopo gli attacchi terroristici di Nizza e Berlino del 2016. Infatti, dopo questi attacchi, le città sono state modificate con quelle che possono essere definite fortificazioni. Dove c’è la possibilità di transito di molte persone, si mettono delle “barriere new jersey” che permettono ai mezzi di passare, ma a velocità molto ridotta onde evitare mezzi pesanti che piombino sulla folla.

 

Barriera new jersey. Fonte

Un simile tipo di fortificazione contemporanea si nota a protezione di edifici sensibili (per esempio di fronte alle ambasciate statunitensi). Per proteggere questi edifici, di solito ci sono dei dissuasori in cemento armato e barriere mobili, per permettere il passaggio di mezzi autorizzati ma evitare il passaggio di veicoli non autorizzati e possibili attacchi terroristici con autobombe o camion bombe. Non sempre sono efficaci, come ha dimostrato l’attacco terroristico di Nassiriya (2003).

 

Le “barriere new jersey” in piazza Duomo a Milano dopo il 2016. Fonte

 

Fonti

https://www.treccani.it/enciclopedia/castrum_res-6ff68221-8c5f-11dc-8e9d-0016357eee51_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Antica%29/

https://www.mondimedievali.net/Glossario/castrum.htm

https://www.teknoring.com/wikitecnica/storia-dell-urbanistica/castrum/

https://www.treccani.it/enciclopedia/l-ingegneria-delle-difese-militari_%28Il-Contributo-italiano-alla-storia-del-Pensiero:-Tecnica%29/

https://www.meravigliaitaliana.it/it/scheda-meraviglia/meraviglia/la-citta-fortezza-di-palmanova-e-bastioni-napoleonici-di-cinta-509/

https://www.theguardian.com/cities/2016/mar/31/story-cities-12-paris-baron-haussmann-france-urban-planner-napoleon

La ristrutturazione di Haussmann a Parigi

Alessandro Mantani

Sono studente di ingegneria aeronautica full time, e altrettanto full time posso perdermi a parlare di tutto lo scibile umano, con una predilezione per i mezzi veloci o che hanno un grosso motore, per arrivare fino a cose che non c'entrano granché, come la filosofia o la letteratura.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *