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I sei leoni leggendari di Mapogo

La savana è un posto arido, dove bisogna lottare con le unghie e con i denti per ritagliarsi uno spazio e per poter vivere. O sopravvivere. A questa legge non sfugge neanche il famigerato “Re della foresta”.

Questa storia vede protagonisti sei giovani leoni. Sei giovani fratelli. Sei future leggende.

La storia che racconteremo oggi è un po’ particolare e riguarda una delle coalizioni di leoni più famose e seguite di sempre: i sei leggendari leoni di Mapogo.

La coalizione di leoni di Mapogo è stato un gruppo di leoni sudafricani maschi che controllava la regione di Sabi Sand, nel Kruger National Park, la più grande riserva naturale del Sudafrica. La coalizione è passata alla storia per il suo potere e la sua forza nel prendere il controllo e dominare un’area di circa 70.000 ettari.

Al suo apice, la coalizione era composta da sei maschi: il leader Makulu, Rasta, Dreadlocks, Pretty Boy, Kinky Tail e il temibile Mr. T.

Prima di raccontare la loro storia, però, è utile ripassare un paio di cose sui leoni.

Foto di Makulu. © Fonte

Il branco

Fra i felini, i leoni rappresentano un’eccezione per quanto riguarda la struttura sociale. Ai leoni, infatti, stare insieme e fare baldoria je piace!

Questi animali vivono gran parte della propria vita in branchi costituiti da uno o più maschi, diverse femmine e i cuccioli. Un branco è mediamente composto da una quindicina di esemplari, saltuariamente se ne trovano anche di molto più grandi, fino a 30 esemplari.

Il branco è un’entità che, come dire, è tipo i posti di lavoro statali in Italia: entrarci è difficilissimo e c’è un turn over ridotto quanto nullo. I leoni, infatti, non sono molto aperti ad accogliere nuovi membri e difficilmente esemplari nomadi vengono inclusi.

Per capire come mai questo accada è necessario addentrarci più in profondità nella vita del leone e delle dinamiche di branco.

I cuccioli

Al momento del parto la leonessa si allontana dal branco, cercando riparo in un covile appartato. La gestazione di una leonessa dura in media 110 giorni e dà vita a cucciolate da 1 a 4 leoncini per volta. La cucciolata viene spostata in nuovi covili abbastanza spesso, per evitare che l’odore dei cuccioli possa attirare i predatori. La mamma rientra nel branco solo dopo qualche mese. Spesso succede che le leonesse sincronizzino l’estro, in modo che ci sia più di una femmina in calore, il che fa sì che, in caso ci siano più maschi, ognuno abbia la possibilità di accoppiarsi e non ci siano liti intestine. Inoltre, i cuccioli accettano di farsi allattare da qualsiasi femmina del branco e viceversa. In questo modo i cuccioli provenienti da genitori diversi hanno più o meno tutti le stesse dimensioni e la stessa età, quindi, verosimilmente, le stesse probabilità di sopravvivenza. Così si evita che i cuccioli più grandi precludano a quelli più piccoli la possibilità di accedere al cibo.

I cuccioli passano gran parte del tempo a giocare fra di loro e con gli adulti, che spesso subiscono pazientemente morsi alla coda e alla criniera. Raggiungono la maturità sessuale intorno ai 3 anni e, a questo punto, i maschi vengono allontanati dal branco in quanto una potenziale minaccia per il leader. Comincia così una nuova fase della loro vita in cui saranno nomadi. Le femmine faranno da ricambio generazionale alle madri, ma se il branco è molto numeroso anch’esse possono essere allontanate e a quel punto sarà molto difficile che riescano a rientrare in un nuovo branco.

Dreadlocks. © Fonte

La coalizione

Avendo la stessa età, comunemente più cuccioli, o meglio, più leoni teenager, vengono allontanati dal branco allo stesso tempo. Spesso questi giovincelli sono fratelli, fratellastri o cugini alla lontana e decidono di non dividersi, ma di formare una coalizione comandata da un leader. Il loro unico modo per tornare in un branco sarà trovarne uno e sconfiggerne il leader e la sua coalizione, in modo da “reclamare le femmine”. Può succedere che nomadi solitari, fra di loro sconosciuti, possano unirsi e tentare l’assalto a un branco. La formazione di coalizioni si è dimostrata evolutivamente vincente in quanto aumenta le chance di riproduzione, rispetto a quelle dei leoni singoli o in coppia. In media possono passare fra i 3.5 e i 7.3 anni prima che un leone riesca a reclamare un territorio.

Ma una cosa deve essere chiara:

un leone non ha scelta, se non quella di lottare per trovare il proprio posto.

È questo che lo rende così dannatamente affascinante e potente. L’evoluzione li ha selezionati affinché fossero dei gladiatori pronti, a un certo punto della loro vita, a reclamare il proprio posto all’interno dell’ecosistema, strappandolo necessariamente a qualcun’altro.

La coalizione di Mapogo.

La storia

È qui che comincia la storia (che mi sono preso la libertà di romanzare) della coalizione di Mapogo (eng).

Era l’inizio del 2006 quando Makulu e i suoi cinque fratellastri, ormai non più cuccioli, vennero allontanati dal branco. Makulu, nato nel 1998, era il più anziano del gruppo e il maschio dominante. Pretty boy, Dreadlocks e Rasta erano coetanei, essendo nati nel 2000 mentre i più giovani della coalizione erano Kinky Tail e Mr. T, gemelli inseparabili nati nel 2001 (fonte). Makulu era perfettamente consapevole che allo stato dei fatti, sebbene numerosi, non avrebbero mai potuto fronteggiare una coalizione di leoni adulti.

[Sebbene normalmente in un branco siano le leonesse a cacciare, più veloci e più furtive non avendo la criniera, i maschi nomadi devono adattarsi per sopravvivere. E non tipo gli studenti fuori sede, i leoni non si accontentano di pasta al tonno e sughetti pronti Barilla.]

Il gruppo, guidato da Makulu, si mostrò fin da subito particolarmente affamato e abile nella caccia. Il loro principale vantaggio era la sfrontatezza tipica dei giovani e la possibilità di contare su un alto numero di canini e di artigli. Makulu non si limitò a cacciare cuccioli di antilopi o di zebre. La coalizione era numerosa, la fame di sei giovani in piena crescita non si placa così facilmente. E allora non rimaneva che osare.

E loro osarono, eccome se osarono. Giovani rinoceronti, ippopotami, giraffe e soprattutto bufali, tanti bufali, erano le portate principali dei pasti della coalizione. Mangiando a volontà i leoni crebbero presto di taglia e le loro strategie di caccia diventavano sempre più efficaci. La savana, come un fabbro paziente, stava plasmando e forgiando il corpo e lo spirito di sei esperti combattenti. Certo, Makulu era grande e un ottimo leader, ma i cinque non stavano certo in disparte a pettinarsi le criniere. Nella caccia, la grinta e la forza di Kinky Tail e Mr. T erano palesi, tanto che i guardiani del parco li notarono subito, poiché spiccavano per aggressività e letalità. Non passò neanche un anno, che la coalizione si sentì pronta a sfidare quattro grossi maschi, che controllavano l’area del nord di Sabi Sand.

Cacciare bufali è pericoloso. Scontrarsi con quattro leoni adulti ed esperti può essere letale. Lo scontro non fu semplice e purtroppo avere cronache dettagliate di quello che successe è impossibile. Possiamo però parlare dell’esito finale e concludere che la superiorità numerica e la giovane età giocarono a favore della coalizione di Mapogo. I sei fratelli riuscirono a uccidere un maschio avversario e a scacciare i rimanenti tre. A questo punto finalmente poterono reclamare le tre leonesse e, purtroppo, uccidere gli 11 cuccioli rimasti.

[L’infanticidio, per quanto suoni tremendo, è la prima causa di morte dei leoncini, di cui solo il 20% arriva all’età adulta. Una leonessa mentre si prende cura del cucciolo non è fertile e si ipotizza che l’infanticidio serva ad accelerare il ritorno dell’estro nelle femmine in modo da renderle pronte per la nuova leadership.]

Ricordatevi, un leone non sa mai quanto tempo avrà a disposizione prima di essere sconfitto e deve cercare di riprodursi prima possibile.

Eliminata una coalizione e ottenuto un nuovo branco permise alla coalizione di Mapogo di fecondare le femmine e passare il proprio materiale genetico alla generazione successiva. Ma perché fermarsi qui?

Nel giro di pochi anni, i leggendari sei continuarono a espandere la propria egemonia, stanando e sconfiggendo i maschi dei branchi limitrofi, reclamando le femmine e uccidendo i cuccioli. Si stima che, in poco tempo, la coalizione avesse ucciso più di cento leoni, di cui la maggior parte cuccioli, sconfitto otto branchi ed esteso il proprio territorio su un’area di 70.000 ettari. Mai una coalizione aveva osato tanto.

Di nuovo, in questi scontri spiccava per violenza e cannibalismo Mr. T, rinominato dai guardiani del parco “Satan”.

Mr. T. © Fonte

Proprio questa estrema aggressività portò più volte allo scontro di Mr. T con il leader Makulu, all’inizio, quasi in maniera giocosa, ma col tempo, in maniera sempre più aggressiva. Confrontato in uno scontro più serio, Makulu riuscì a ribadire la propria leadership sconfiggendo il ribelle Mr. T. Questo episodio rappresentò un punto di rottura: Mr. T e l’inseparabile Kinky Tail presero le distanze dalla coalizione e si ritirarono nella parte nord del territorio controllato dal gruppo, impossessandosene.

Per i successivi due anni, la coppia con il proprio branco controllarono il territorio, mai infastiditi dai quattro fratelli. In due non era certo semplice, ma nella savana l’aggressività e l’abilità nel combattimento sono un valore aggiunto: per pretendenti e sfidanti non c’era partita. Uno a uno cadevano o scappavano sotto lo sguardo fiero di Mr. T e Kinky Tail.

Mr. T e Kinky Tai. © Fonte

Fino al giugno del 2010. Un leone lo sa che è solo questione di tempo.

Una nuova coalizione di 5 giovani maschi sconfinò nel territorio dei due leoni. Mentre i nuovi arrivati cacciavano sfacciatamente bufali nel territorio nemico, a Mr. T e Kinky Tail saliva il crimine. Anni prima erano stati loro i giovani sfrontati a sfidare il branco. Ora il branco era il loro e il branco va difeso ad ogni costo. Con un’abile mossa, i due riuscirono a isolare il leader del nuovo gruppo e, dopo un frenetico inseguimento, riuscirono ad atterrarlo e a rompergli la spina dorsale, immobilizzandolo e condannandolo a morte.

Quella che sembrava l’ennesima veloce vittoria in scioltezza, presto si trasformò in un orribile lago di sangue. Due dei restanti membri della coalizione sfidante, durante la notte, furono visti avvicinarsi a Kinky Tail che, senza farselo ripetere due volte, cominciò a caricarli e a inseguirli.

Chi vince sempre, chi è impavido, chi è forte ha spesso una sola grande debolezza: non conosce la paura e non sa riconoscere quando ha perso. La carica a testa bassa di Kinky Tail non aveva fatto i conti con quello che anni prima li aveva resi così forti: avere una strategia di caccia. Così mentre la sua attenzione era volta ai due fuggitivi, i rimanenti due membri della coalizione riuscirono a prendere alle spalle Kinky Tail, che si mise ad affrontare quattro leoni insieme.

L’esito dello scontro fu brutale, uno dei leoni si era attaccato al collo di Kinky Tail, uno gli mordeva la schiena, un altro aveva morso e praticamente staccato i suoi genitali. Poco prima della morte di quest’ultimo, suo fratello, Mr. T, riuscì ad arrivare a dare man forte, ma anche per lui uno scontro 4 vs 1 era troppo. Ferito e sconfitto Mr. T dovette scappare, ma erano di suo fratello i ruggiti di dolore che riecheggiavano nella savana.

L’orgoglio di un re gli impose, sebbene ferito, di tornare.

Ma non servì a nulla e fu nuovamente scacciato, lasciando il proprio fratello a morire, divorato dagli sfidanti, che da quel momento in poi avrebbero controllato il loro branco e il loro territorio.

Sconfitto e ferito Mr. T aveva perso tutto, ma aveva ancora una famiglia che controllava saldamente il resto della regione. Il fiero, forte Makulu avrebbe permesso al fratello prodigo di tornare?

Mr. T scoprì che il fratello, una volta una furia inarrestabile, era stato colpito da una sindrome degenerativa tanto incurabile quanto inevitabile: la senescenza. Makulu era ormai nella fase discendente della propria vita, stanco e demotivato, e Mr. T non se lo fece ripetere due volte, prese subito il controllo del branco nell’unica maniera possibile nel mondo leonino: uccise i cuccioli di suo fratello.

Il branco, sotto la guida di Mr. T, dovette fare i conti con un’altra piaga: l’uomo. Rasta, negli anni a venire, fu ucciso dai bracconieri e Dreadlocks da una tribù locale, quando uscì dalla riserva. Gli imbattibili sei di Mapogo ora erano in tre, sempre più vecchi, sempre più stanchi.

Conclusione

Una storia di leoni, checché ne dica la Disney, non può finire bene. Una nuova coalizione di quattro leoni decise di sfidare le leggende e, nel farlo, decisero di adottare la tattica del dividi et impera. Riuscirono a isolare uno dei leoni, che si rivelò essere Mr. T, ma per abbatterlo usarono una strategia a guerriglia: tanti piccoli attacchi, per procurargli morsi e ferite che, dopo ore, fecero crollare il guerriero. Mr. T si spense la sera dell’attacco, ormai ferito a morte e paralizzato dalle anche in giù.

Makulu e Pretty Boy erano ormai gli unici due membri della coalizione rimasti. Nel 2012 furono visti camminare fianco a fianco e cacciare dei bufali. Nel gennaio 2013 Makulu fu avvistato da solo, camminare vicino a quello un tempo fu il suo territorio, l’area di Sabi Sand. Aveva 15 anni e aveva ormai abbondantemente superato l’età media di un leader.

L’ultimo dei fratelli, l’ultimo re della savana ad aver regnato sull’intera regione.

Makulu. © Fonte

Giovanni Cagnano

Plant Breeder di mestiere, divulgatore per hobby. Nato sotto una foglia di carciofo e cresciuto a orecchiette e cime di rape, sono sempre stato interessato alla genetica. Ho studiato biotecnologie agrarie e, dopo un erasmus in Danimarca, ho proseguito con un industrial PhD nella stessa azienda sementiera presso cui stavo scrivendo la tesi. Dal 2019 sono rientrato in Italia e lavoro attivamente come plant breeder, realizzando varietà di ortaggi che molto probabilmente avete mangiato :)

4 pensieri riguardo “I sei leoni leggendari di Mapogo

  • Ciao, nonostante ci siano alcune imprecisioni sui Mapogo il vostro articolo mi è piaciuto abbastanza. Vorrei solo segnalare che mi è stata in pratica copiata una frase del mio articolo (https://raccontibestiali.blogspot.com/2017/08/i-leoni-del-sabi-sand.html): “Pretty boy, Dreadlocks e Rasta hanno all’incirca la stessa età (nascono nel 2000). I più giovani (nascono nel 2001) sono Kinky Tail e MrT, gemelli inseparabili.” Mi farebbe piacere se cambiaste la frase 🙂

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    • Giovanni Cagnano

      Ciao Racconti Bestiali, effettivamente fra le centinaia di schede aperte che avevo c’era anche quella della vostra pagina, e se non sbaglio era l’unica che riportava le date, in altre avevo trovato indicazioni sommarie o incomplete. Comunque cambio la frase e metto il link alla vostra pagina. Avete fatto bene a farmelo notare e anzi chiedo scusa per non avervi citati, è stata una mia mancanza dovuta al fatto che mi è crashato chrome per le troppe pagine aperte e quando l’ho riaperto non mi sono messo a ricercarle tutte. Fatemi sapere se le modifiche vanno bene.
      Ciao!

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  • Vorrei acquistare il video in italiano, sapete dove posso trovarlo?

    Rispondi
    • Giovanni Cagnano

      Ciao Fabrizio, mi dispiace ma non so come aiutarti. Si trova qualcosa su Youtube ma per lo più in inglese.

      Rispondi

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