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Legionellosi: una malattia senza corona ma da non sottovalutare

La Legionellosi è una malattia infettiva spesso sottovalutata e poco considerata ed è proprio per questo che ho deciso di parlarvene e di dedicarle finalmente un po’ di attenzione. La “poveretta” è sicuramente meno egocentrica della malattia da coronavirus (COVID19), è sfuggente ai paparazzi e non le piace stare al centro di pettegolezzi ed apparire sui giornali ed in televisione. Ma soprattutto non ama indossare la corona ed il suo agente eziologico non è assolutamente un virus. Ed allora di cosa si tratta precisamente? Scopriamolo insieme.

La legionellosi è stata identificata per la prima volta nel 1976 a seguito di un’epidemia scoppiata durante una conferenza di legionari in un Hotel di Philadelphia (anche voi avete pensato subito al formaggio spalmabile o sono io ad avere sempre fame?). Ben 221 persone contrassero questa forma di polmonite atipica, e 34 di loro purtroppo morirono. La fonte di contaminazione batterica fu successivamente identificata nel sistema di aria condizionata dell’albergo. Inizialmente la vicenda fu piuttosto misteriosa e di difficile comprensione, ma di lì a poco si presentarono diversi casi anche in Italia (in particolare a Ravenna) ed il tema venne notevolmente approfondito. Quel patogeno delinquente venne identificato, condotto in centrale ed arrestato… perdonate la mia vena thriller, in realtà fu solo identificato e gli venne attribuito il nome di Legionella Pneumophila (non perché i genitori gli volessero male ma perché Legionella rimanda alla prima epidemia, esplosa durante la conferenza di legionari, e Pneumophila alla sua attrazione fatale per i polmoni).

Diversi casi furono documentati anche sul lago di Garda e si vide che il microrganismo era strettamente legato agli ambienti acquatici. Non a caso, Legionella Pneumophila è un bacillo gram – idrofilo e termofilo. Il range di temperatura favorevole alla sua sopravvivenza è compreso tra circa 6°C e 55 °C, per cui una buona prevenzione prevede il mantenimento dell’acqua ad una temperatura superiore ai 60°C.  Questo batterio è presente in ambienti naturali come le acque sorgive, i laghi, i fiumi ecc. dai quali può raggiungere quelli artificiali rappresentati ad esempio da fontane ornamentali, piscine, condotte cittadine, impianti idrici degli edifici, tubature, cisterne, che possono diffondere il microrganismo comportando un rischio per la salute umana.  La via di penetrazione è aerea, mediante inalazione, aspirazione o microaspirazione di aerosol contenente la Legionella. A chi non è mai capitato di passare accanto ad un irrigatore o ad una fontana mentre il getto d’acqua era così forte da generare degli schizzi, o di recarsi all’autolavaggio o in uno studio odontoiatrico per la pulizia dei denti. Bene, in tutte queste circostanze ed anche in tante altre, l’acqua che viene spruzzata determina la formazione di goccioline che possono contenere la Legionella e che vengono inalate. Più le gocce sono piccole, maggiore è la loro pericolosità. Questo perché gocce di diametro inferiore ai 5 µ raggiungono più facilmente le basse vie respiratorie. È possibile contrarre la legionellosi anche dal barbiere/parrucchiere, nei centri benessere e dall’estetista (insomma 9/10 dove c’è acqua c’è Legionella). Ovviamente non è mia intenzione spaventarvi, anzi la paura non deve fermarci, va combattuta ed affrontata nel migliore dei modi: continuando a fare ciò che più ci piace ma sempre con coscienza e prestando attenzione. Bisogna sempre recarsi da professionisti seri e di fiducia, scrupolosi ed attenti alla cura dell’igiene.

NOTA IMPORTANTE:  non sono mai stati documentati casi di trasmissione interumana  della Legionellosi.

La legionella può presentarsi in forma libera, oppure all’interno di protozoi ciliati ed amebe, od in biofilm, in modo da ottenere nutrimento e protezione nelle condizioni ambientali sfavorevoli. È fondamentale cambiare spesso i filtri dei rubinetti, o almeno disincrostarli e disinfettarli accuratamente. Inoltre, molti di noi hanno in casa almeno un rubinetto che sta lì giusto per abbellimento, ma non viene mai utilizzato. Nulla di più sbagliato! Non bisogna mai trattare un rubinetto come un ornamento, l’acqua va fatta scorrere ugualmente per evitare l’accumulo microbico. Siamo tutti d’accordo sulla necessità di risparmiare acqua vista l’emergenza in cui ci troviamo, ma bisogna saper raggiungere il giusto equilibrio. Trascorriamo ore in doccia sotto il getto dell’acqua calda semplicemente perché lo troviamo rilassante, o lasciamo l’acqua costantemente aperta mentre ci laviamo i denti perché ci sembra scocciante chiuderla per poi riaprirla quando necessario… non le sto ad elencare tutte ma ci sono anche tante altre occasioni in cui la sprechiamo inutilmente. Per cui impariamo a risparmiarla nei momenti opportuni e ad utilizzarla quando può preservare la nostra salute e salvarci la vita.

 

Immagine per ricordarvi di non trascorrere le ore in doccia, ma di utilizzare l’acqua in modo più produttivo. Fonte

 

Specie e sierogruppi di Legionella maggiormente associati a malattia nell’uomo e fattori predisponenti

Il genere Legionella comprende più di 60 specie suddivise in circa 70 sierogruppi ma non tutte sono state associate a casi di malattie nell’uomo, per cui sono considerate ambientali. La specie più comune e rilevata più di frequente nei casi diagnosticati è Legionella Pneumophila, la quale comprende 16 sierogruppi. Il sierogruppo 1 è quello considerato a maggiore rischio infettivo ed è proprio il responsabile dell’epidemia scoppiata nel 1976 a Philadelphia durante la riunione di legionari; è inoltre causa del 95% delle infezioni in Europa e dell’85% nel mondo. Anche in Italia si ha prevalenza di Legionella Pneumophila di sierogruppo 1.

Quali sono i fattori predisponenti?

  • Fumo di sigaretta (un motivo in più da aggiungere agli altri infiniti motivi per non fumare);
  • Età avanzata (quindi cerchiamo di utilizzare un elisir di giovinezza! Ovviamente scherzo eh);
  • Presenza di malattie croniche;
  • Immunodeficienza.

Quindi il rischio di contrarre la legionellosi dipende dalla suscettibilità del singolo individuo ed anche dalla quantità di Legionella presente e dal tempo di esposizione. Sono molto importanti anche la virulenza e la carica infettante dei singoli ceppi di Legionella.

 

Forme di manifestazione della legionellosi

Esistono diverse forme di manifestazione di questa malattia infettiva:

  1. Forma inapparente: non viene neanche diagnosticata in quanto asintomatica e regredisce spontaneamente in circa 2/3 giorni;
  2. Febbre di Pontiac: è simil-influenzale senza interessamento polmonare, per cui si risolve in circa 2-5 giorni. I sintomi sono rappresentati sostanzialmente da malessere generale, cefalea, mialgie, febbre, accompagnati a volte da tosse e gola arrossata. Possono presentarsi anche diarrea e sintomi neurologici come vertigini e fotofobia. Ha un periodo di incubazione di circa 24-48 ore.
  3. Malattia dei legionari: è caratterizzata da polmonite acuta e si manifesta dopo un periodo di incubazione che va dai 2 ai 10 giorni circa. È necessario intervenire prontamente con la terapia altrimenti si rischia il decesso;
  4. Forme exra-polmonari: sono le più insidiose in quanto coinvolgono altri organi vitali e determinano la morte in soli 2/3 giorni circa.

 

Legionella e la sua attrazione per i polmoni. Fonte

 

Per quanto tra i fattori predisponenti io abbia citato l’età avanzata, questo non significa che i soggetti più giovani non possano essere colpiti da questa malattia. Anzi, la mia professoressa di igiene applicata ha avuto modo di seguire personalmente un caso che mi ha davvero colpita. Un ragazzo di 30 anni, sposato e con figli ha purtroppo contratto la forma peggiore di legionellosi, ovvero quella extra-polmonare che non gli ha lasciato via di scampo. Quando ad un paziente viene diagnosticata la legionellosi, è necessario chiedergli dov’è stato e cosa ha fatto esattamente nei 10 giorni precedenti la comparsa dei sintomi per poter risalire con precisione alla sorgente d’infezione. Questo ragazzo, oltre ad aver usufruito di lavandino e doccia del suo appartamento, si è recato in vacanza ed in uno studio odontoiatrico. È stato quindi effettuato il campionamento dell’acqua in tutti i luoghi citati, e la Legionella Pneumophila di sierogruppo 1 responsabile della sua malattia è stata trovata proprio dove nessuno di noi si sarebbe aspettato: nell’acqua proveniente dal rubinetto del lavandino sito nel suo bagno personale (nel suo appartamento vi era un bagno destinato soltanto al ragazzo ed uno utilizzato dalla moglie e dai figli). È stato infatti l’unico membro della famiglia a contrarre la malattia.  Una storia davvero tragica ma che dimostra ulteriormente l’importanza dell’igiene e della prevenzione.

 

Diagnosi

La legionellosi non è affatto una malattia facile da diagnosticare in quanto i sintomi che la caratterizzano sono spesso indistinguibili dalle polmoniti causate da altri microrganismi. Per questo è importante che la diagnosi clinica venga affiancata da un’adeguata diagnosi di laboratorio. Gli accertamenti di laboratorio devono essere effettuati prima che eventuali interventi terapeutici ne influenzino i risultati. L’individuazione specifica dell’agente eziologico consente infatti di attuare una terapia antibiotica mirata, in modo tale da evitare effetti collaterali e l’insorgenza dell’antibiotico-resistenza (emergenza sempre più imminente e da non sottovalutare. Ricordiamoci sempre che gli antibiotici non sono caramelle! E già con quelle non bisogna esagerare, figuriamoci con gli antibiotici).

In caso di polmonite generalmente si effettua l’esame microscopico sull’espettorato. Quella determinata da Legionella è però una polmonite chiusa, ovvero senza espettorato. Cosa si fa quindi in queste circostanze?  La legionella libera immediatamente il suo antigene nelle urine, per cui appena si ha la comparsa dei primi sintomi, oppure qualche giorno prima che si manifestino, è possibile effettuare il test antigenuria (si ricercano gli antigeni nelle urine) ovvero un test cromatografico immediato che fornisce i risultati in una decina di minuti. L’antigene non viene eliminato in modo costante, per cui è necessario effettuare il test più volte; inoltre questo test è valido soltanto per il sierogruppo 1. Per i sierogruppi da 2 a 16 si procede invece con la ricerca dei rispettivi anticorpi. Questa ricerca va però effettuata dopo circa 15/20 giorni dalla comparsa dei sintomi in quanto la Legionella stimola la produzione di anticorpi in ritardo. Si verifica infatti la sieroconversione, ovvero il passaggio da sieronegatività (ancora non ci sono anticorpi) a sieropositività (sono presenti gli anticorpi).

 

Non si può assolutamente prescindere dalla diagnosi di laboratorio. Fonte

 

Prevenzione

Vi ho già citato in precedenza alcune delle misure di prevenzione da attuare, ma vorrei elencarvele in       maniera più precisa e dettagliata (ecco quanto vi voglio bene!):

  • preferire sistemi istantanei di produzione dell’acqua calda ai sistemi che prevedono serbatoi di accumulo;
  • evitare la formazione di ristagni limitando la lunghezza delle tubazioni e le tubazioni con terminali ciechi o senza circolazione dell’acqua;
  • prevedere una corretta progettazione e realizzazione delle reti idriche;
  • effettuare una manutenzione periodica degli impianti attraverso sistemi di disinfezione (clorazione, ozono, acqua ossigenata, trattamenti termici, raggi UV ecc);
  • far scorrere l’acqua anche a livello di rubinetti che vengono poco utilizzati; cambiare e disinfettarne adeguatamente i filtri;
  • recarsi da parrucchieri, estetisti, centri benessere, studi odontoiatrici di fiducia e che si prendano cura dell’igiene.

 

Questa invece è per ricordarvi quanto la Legionella sia legata all’acqua e l’importanza di fare prevenzione. Fonte

 

Siamo giunti alla fine di questo articolo. So che avete tirato un sospiro di sollievo perché probabilmente vi avrò trasmesso un po’ d’ansia ed ora starete provando la stessa sensazione di quei gatti che non vogliono entrare a contatto con l’acqua. Sappiate che l’intento dell’igiene non è assolutamente infondere terrore, ma semplicemente consentirci di vivere in modo più consapevole e di amare noi stessi e gli altri. Viviamo nella parte del mondo più fortunata, che dispone di tutti i mezzi per proteggersi e valorizzarsi ma purtroppo non sempre è in grado di sfruttarli. Le regole da seguire per tutelare la nostra salute sono davvero semplici ed accessibili, basta davvero poco per fare la differenza. Non dimentichiamo mai che prevenire è meglio che curare e non esiste forma d’amore più grande di un’adeguata prevenzione!

P.S. ho uno spoiler! A coloro che hanno il sogno di diventare dei veri Biologi con la B maiuscola ed a 360 gradi (sogno anche mio), vorrei dire che la legionellosi è proprio una delle cose più importanti da conoscere. Parola della mia saggia professoressa di Igiene!

 

Fonti:

Lezione universitaria di Igiene applicata

Ministero della salute

Annamaria Ragone

Ho conseguito la laurea triennale in scienze biologiche e la laurea magistrale in scienze biosanitarie, curriculum nutrizionistico, all'università di Bari "Aldo Moro". Amo la biologia in ogni sua sfaccettatura con un occhio di riguardo per l'ambiente e la nutrizione. Ho scelto di fare divulgazione per trasmettere agli altri la mia passione e per far comprendere l'importanza della scienza, spesso sottovalutata. Il mio motto è "Nulla di grande nel mondo è stato fatto senza passione".

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