Le maledettissime zanzare succhiasangue
Le zanzare sono una famiglia di insetti (Culicidae) dell’ordine dei Ditteri (caratterizzati dall’avere solo 2 ali membranose invece di 4). Le zanzare sono infatti imparentate strettamente con tutti gli insetti dotati di due ali, come mosche, mosconi e moscerini, ma sono caratterizzate da una particolarità. Sono capaci di mordere e perforare la pelle degli animali usando denti affilatissimi, che però sono presenti esclusivamente nelle femmine.
Terrificante.
Esiste poca documentazione fossile su questa famiglia di insetti, rendendo difficile mapparne chiaramente la storia evolutiva, tuttavia l’origine delle maledettissime zanzare è databile al Mesozoico. Più specificamente, i fossili di culicidi più antichi risalgono al Giurassico e al Cretaceo. Per avere un’idea, pensate che durante il Giurassico la Terra ancora brulicava di dinosauri (dato che, come ci insegna Al Bano non li avevamo ancora sterminati).
Le zanzare sono ben note a tutti in quanto sono fastidiosissime succhiasangue (in termini più scientifici sono ematofaghe). Non sono le uniche specie ematofaghe sulla terra, anzi, questo comportamento è comune a moltissime specie viventi, dalle sanguisughe ai fringuelli vampiro (del genere Geospiza). Tuttavia è necessario specificare che alle singole zanzare non è necessario bere sangue per sopravvivere…
Avete capito bene.
L’ematofagia delle zanzare è il più chiaro esempio di anautogenia.
Perché le zanzare ci pungono? Ma soprattutto… Perché diamine prude così tanto?
Le zanzare non mangiano solo sangue
Le zanzare manifestano un interessantissimo dimorfismo sessuale, che coinvolge prevalentemente la forma dell’apparato boccale. Essendo a tutti gli effetti insetti fondamentalmente glicifagi, il nettare prodotto dalle piante soddisfa a pieno il loro fabbisogno energetico. Per questo motivo i maschi delle zanzare sono dotati di un apparato boccale esclusivamente succhiante (un po’ come le farfalle). L’ematofagia è un’esigenza esclusivamente per le zanzare di sesso femminile e solo in fase di maturazione delle delle uova. Questo tipo di parassitismo viene definito anautogenia (ossia la maturazione delle uova è totalmente dipendente dall’assunzione di uno specifico nutriente che le zanzare non sono in grado di produrre autonomamente).
Nello specifico, l’emoglobina e le varie proteine del sangue sono il nutrimento perfetto e indispensabile per le uova di queste maledettissime succhiasangue.
L’ematofagia è generalmente a spese di vertebrati, ma esistono casi in cui, invece del sangue, alcune specie di culicidi si nutrano dell’emolinfa di altri artropodi. Sebbene ogni specie di zanzara abbia un rapporto preferenziale con uno specifico vertebrato (o uno specifico gruppo di vertebrati), non esiste una specializzazione biologica obbligata, ossia… Quando si tratta di sangue, tutto fa brodo.
Zanzare antropofaghe
La zanzara più comune dell’emisfero boreale (tanto da essere nota come “zanzara comune”) è la Culex pipiens, la cui sottospecie Culex pipiens molestus presenta una spiccata mammofilia (ossia punge prevalentemente mammiferi). Nonostante ciò, la specie più fastidiosa e conosciuta è la famigerata “zanzara tigre” (ossia, Aedes albopictus).
La zanzara tigre è quasi esclusivamente antropofila e, ad oggi, è la specie più rappresentata nelle aree urbane. Sebbene A. albopictus sia originaria di zone tropicali e subtropicali, evidenze scientifiche mostrano un progressivo e veloce adattamento a regioni più fredde. Le uova di A. Albopictus resistono tranquillamente alla siccità e possono sopravvivere oltre 6 mesi in condizioni di disidratazione, ma per avviare il ciclo larvale le uova devono necessariamente essere sommerse dall’acqua. Per questo motivo le femmine depongono le uova in tutti quei piccoli contenitori presenti nei giardini e terrazzi, ma anche nelle varie pozzanghere.
Insomma, l’acqua stagnante è il loro paradiso.
Ma come fanno le zanzare a capire chi e dove pungere?
Tutta una questione di ormoni
La maggior parte degli organismi ematofagi basa la ricerca della preda principalmente su stimoli visivi oppure sonori. Nel caso delle zanzare l’attrazione è principalmente mediata da sostanze dette “semiochimiche”. Queste sostanze chimiche servono a mandare segnali e possono funzionare fra organismi appartenenti alla stessa specie (ad esempio, i feromoni), ma anche a livello interspecifico, a volte anche dal regno vegetale a quello animale. La specifica classe di sostanze chimiche in ballo in questo caso è quella dei cairomoni.
I cairomoni sono sostanze chimiche che trasmettono un segnale positivo alla specie che lo riceve, fungendo da elemento di attrazione. Nella specie umana, il cairomone che attira le zanzare è prevalentemente l’acido lattico, prodotto dall’attività muscolare. La ricezione dell’acido lattico da parte delle zanzare è parallela a quella dell’anidride carbonica e dagli acidi grassi emessi a seguito dei processi di respirazione e sudorazione.
In parole povere, le zanzare sono professionalmente addestrate a scovarci e il loro apparato sensoriale è accuratamente calibrato sulla loro preda preferita. Esseri umani sudaticci.
Non solo, esistono evidenze che, a seguito della famigerata puntura, le zanzare rilascino sulla pelle dell’ospite feromoni al fine di attrarre altre femmine. Una volta punta, la vittima è marcata e più facile da trovare per le altre succhiasangue.
Puntura e prurito
Quando in cerca di un pasto di sangue, la zanzara è molto perseverante e prudente. Non si arrende facilmente, ma è molto attenta e determinata a non farsi spiaccicare. Una volta raggiunto l’ospite, la zanzara atterra sulla vittima e sceglie dove colpire. Prima di iniziare a succhiare il sangue però, l’insetto immette un po’ della sua saliva nella ferita procurata alla vittima. Anche se questo può sembrare un atto di crudeltà gratuita, c’è un motivo se la saliva di zanzara entra a far parte del processo. Il fluido ha funzione anticoagulante e anestetizzante, ma soprattutto stimola un aumento del flusso sanguigno nel capillare obiettivo del prelievo indesiderato.
Lo scopo è quello di ridurre i tempi del “furto” e cercare di passare inosservati (cosa che in genere è preferibile visto che a nessuno piace essere punti da una zanzara).
La saliva di zanzara riesce a bloccare temporaneamente la coagulazione del sangue grazie a una miscela di circa 20 proteine diverse, che però ha l’effetto collaterale di causare infiammazione localizzata al luogo della puntura. Il corpo riconosce la saliva della zanzara come un agente esterno potenzialmente dannoso, e il sistema immunitario si attiva. Una delle molecole chiave che fanno parte di questo processo è l’istamina.
Alcune cellule nel corpo rilasciano istamina come parte della risposta immunitaria. L’istamina ha un effetto vasodilatatore (cosa che aiuta le cellule del sistema immunitario a raggiungere la zona dell’attacco) e questo porta al fastidioso prurito e al gonfiore caratteristici della “puntura di zanzara”. Inutile dire che grattare la puntura rende le cose peggiori, più ci si gratta più la zona si infiamma, più prude…
Un fastidiosissimo circolo vizioso.
Sfortunatamente non solo fastidiose
Come abbiamo già detto, le zanzare pungono una specie preferenzialmente ma non esclusivamente.
Ad esempio, la zanzara tigre è estremamente aggressiva nei confronti dell’uomo e si sviluppa a stretto contatto con noi, ma può tranquillamente pungere cani e a volte anche uccelli. La molteplicità di specie attaccate dalle zanzare e la loro bassa specificità nello scegliere le vittime è un grave problema per noi esseri umani.
Le maledette sono un carrier perfetto per virus e altri agenti patogeni. Le zanzare del genere Anopheles sono tristemente note per essere un vettore per la diffusione della malaria, l’Aedes aegypti si fa carico dei virus zika e della febbre gialla, molteplici specie del genere Aedes (fra cui anche la zanzara tigre) possono trasmettere la febbre dengue.
Il numero di morti (indirettamente) connesse alle punture di zanzara è talmente alto che ha spinto alcuni scienziati a utilizzare tecniche di ingegneria genetica per cercare di diminuire la possibilità di trasmissione di queste malattie.
In conclusione
Le zanzare femmine ci pungono e rischiano ogni giorno di essere schiacciate da noi esseri umani seguendo un disinteressato istinto materno. Rischiano tutto pur di garantire la maturazione delle loro uova.
Che siano maledette.
Saliva delle Zanzare
Effetto sul Sistema Circolatorio
Zanzara Comune
Zanzara Tigre
Prurito e Istamina
Perché le Zanzare Pungono proprio Te?
Minuscoli Killers
Laurea in chimica-fisica dei sistemi biologici, ottenuta all’università “La Sapienza” di Roma, PhD in Chimica Organica ottenuto all’università di Twente (Paesi Bassi), attualmente parte dell’Editorial Office di Frontiers in Nanotechnology e Frontiers in Sensors, a Bologna. Mi identifico come napoletano (anche se di fatto a Napoli ci sono solo nato). Un ricettacolo di minoranze (queer, vegano, buddista…) con una grande passione per la divulgazione.
ottimo articolo,humour e competenza! grazie
Grazie mille Andrea!
A morte ste infami! Va a finire che girerò per casa la tuta da bsl3!