Calcare, Grotte e Alpinismo: La Magia delle Grigne
Se siete amanti delle montagne avete probabilmente sentito parlare del gruppo delle Grigne. Non è un gruppo spettacolare dal punto di vista di altitudine, ma ha tutto quello che si può volere: dalle pareti per chi scala, ai sentieri di varia difficoltà, ai percorsi alpinistici fino alle grotte da esplorare. Ma questo non è una pagina di turismo, bensì di scienza. Cosa ha prodotto le condizioni per la bellezza delle Grigne?
Bisogna prima individuare un paio di fattori che hanno reso e rendono le Grigne così interessanti. Alcuni fattori sono simili o complementari, ma in realtà senza uno di questi, molto probabilmente non sarebbero così note. Il primo fattore è sicuramente la loro orografia. Questa non è, infatti, solo una questione di montagna vista in maniera isolata, ma dipende anche dal loro contesto geografico. L’altra è sicuramente la loro orogenesi, quindi come si sono formate.
La morfologia delle Grigne
Le Grigne, come molte zone delle Alpi, sono formate da carbonato di calcio. In questo caso, si è formato il calcare e non la dolomia o il marmo. E proprio il calcare ha portato a una delle maggiori peculiarità delle Grigne.
In sé, il calcare non è una roccia particolare, alla fine il calcare è chimicamente uguale alla dolomia e al marmo, che infatti si originano dal primo quando ci sono delle maggiori pressioni (sono infatti rocce metamorfiche, che si originano attraverso l’evoluzione di altre rocce).
Questo calcare porta due delle particolarità delle Grigne: i fenomeni carsici e la modalità di rottura della roccia.
Il calcio è estremamente permeabile all’acqua e, infatti, proprio nel calcare si originano i fenomeni carsici più intensi. La Grigna settentrionale, soprattutto nel versante nord, è dotata di uno degli abissi più profondi in Italia, con una profondità massima di -1313 metri.
Il carsismo si sviluppa per via delle proprietà del carbonato di calcio. Infatti, questo materiale è eroso molto facilmente dall’acqua, inoltre è un materiale molto poroso. Di conseguenza, l’acqua entra nel terreno molto in profondità, creando grotte e sistemi di alta complessità. Lavando via la roccia, si formano anche tutte le strutture interne alle grotte che siamo abituati a vedere, come stalagmiti, stalattiti e colonne.
Inoltre, il calcare è una delle rocce più interessanti per l’alpinismo e quello che dona i paesaggi straordinari delle Grigne. Infatti, per via della sua scarsa durezza, può sia rompersi che erodersi, lasciando quindi pareti a strapiombo.
Inoltre, è strapieno di appigli, anche questo per via del suo modo di frantumarsi. La frantumazione della roccia è stata data inoltre dal ghiaccio, che permane, vista la sua altezza, molto più che in altre montagne della zona. Inoltre, le glaciazioni dell’ultima era hanno scavato molte delle gole e i passaggi, perché i ghiacciai ricoprivano quasi tutte le cime e arrivavano molto più a bassa quota di quanto non facciano ora.
L’orografia delle Grigne
Le Grigne sono un gruppo montuoso delle Prealpi Orobie. Più precisamente, sono tra il lago di Como (il ramo di Lecco), e la Valsassina. Il gruppo è appena a nord della città di Lecco, creandone un confine. Il gruppo si estende in direzione nord-sud.
È piuttosto ripido, soprattutto dai versanti del lago. Si pensi che dal paese di Lierna alla vetta della Grigna sono non più di 7 km, in cui l’altitudine passa da 200 metri al livello del lago ai 2410 della vetta della Grigna settentrionale. È una delle montagne più alte alle porte della pianura padana.
Questa vicinanza a una delle zone più popolose d’Italia ha un importante impatto economico e culturale, contribuendo allo sviluppo degli sport montani e alla sua conoscenza, ma anche al suo meteo.
Il meteo della Grigna è, infatti, dominato dall’azione del lago e della pianura. Soprattutto d’estate, le correnti calde e umide che arrivano dalla pianura salgono lasciando la montagna costantemente velata.
Questo aumenta il suo fascino, perché quando si arriva al livello delle nubi, ci si trova con scorci che non sarebbe possibile trovare in altri momenti.
Inoltre, è proprio l’altitudine del gruppo in una zona con montagne tendenzialmente più basse che crea un grande interesse per queste montagne. Le montagne limitrofe, infatti, ad eccezione del Monte Legnone di 2700 metri, sono tutte sensibilmente più basse, e il lago vicino crea degli scorci di rara bellezza.
La Storia
Non è da sottovalutare l’impronta storica di questo gruppo. Come detto, è vicino ad alcuni dei centri più importanti della pianura, e collegato per vie d’acqua a questi. Anche Leonardo Da Vinci in più punti ci parla delle montagne del gruppo. Ci dice che è la montagna più alta della zona nel Codice Atlantico:
La Grigna è la più alta montagna ch’abbi n’ questi paesi, ed è pelata.
Leonardo da Vinci, Codice Atlantico C.A. 214 verso
Inoltre, come discutiamo in questo articolo, ci dice che il ghiaccio nelle grotte della ghiacciaia del Moncodeno sono utilizzate anche per la conservazione del ghiaccio per la nobiltà di Milano.
Non può non essere citata inoltre l’importanza dei Ragni della Grignetta (o Ragni di Lecco), un’associazione sportiva di scalatori e alpinisti con sede a Lecco. Questi sono nati nel ’46 proprio a Lecco, e dopo una lunga attività nel gruppo delle Grigne, si sono poi distinti nell’alpinismo internazionale.
Sono studente di ingegneria aeronautica full time, e altrettanto full time posso perdermi a parlare di tutto lo scibile umano, con una predilezione per i mezzi veloci o che hanno un grosso motore, per arrivare fino a cose che non c’entrano granché, come la filosofia o la letteratura.