La rivoluzione del latte sintetico
L’industria alimentare sta cambiando.
Tra le tante novità, diventa sempre più concreta quella di vedere del latte sintetico sugli scaffali del supermercato.
Attenzione, non parlo delle bevande vegetali di soia e mandorla che conosciamo già, ma di vero e proprio latte.
Dal momento che più dell’80% della popolazione mondiale consuma regolarmente latticini, [1] le richieste di guardare verso forme più sostenibili di produzione dei prodotti lattiero caseari stanno crescendo di numero.
A quanto pare, una risposta a queste richieste c’è già.
Cos’è il latte sintetico?
Il latte sintetico non richiede l’intervento di animali da latte, ma può avere la stessa composizione biochimica di quello a cui siamo abituati, nonché uguale aspetto, sapore e consistenza. [2]
Viene prodotto mediante la cosiddetta fermentazione di precisione, una tecnica che consiste nella produzione di proteine purificate utilizzando microrganismi geneticamente modificati. Questi microrganismi possono essere lieviti, batteri o alghe.
I recenti progressi nelle tecniche di editing genetico, come il CRISPR, hanno permesso di fare passi da gigante in questo sistema di produzione.
È già realtà?
Sì.
Negli Stati Uniti, ad esempio, l’azienda Perfect Day produce le proteine del latte per via sintetica, destinandole alla produzione di gelato, proteine in polvere e, ovviamente, latte. [3]
In Australia, la start-up Eden Brew ha sviluppato latte sintetico per accontentare i consumatori sempre più preoccupati per i cambiamenti climatici, in particolare per l’apporto di metano delle vacche da latte. [4]
La start-up israeliana Remilk, già produttrice di formaggi israeliani, ha deciso di sbarcare in Europa, per la precisione in Danimarca, dove metterà in piedi una fabbrica di latte sintetico che mira a sostituire 50.000 mucche all’anno. [5]
L’obiettivo comune delle aziende è quello di produrre in purezza le frazioni proteiche caratteristiche riuscendo a replicare dei modelli ideali per composizione e particolare frazione proteica, come il latte materno o il latte beta-caseina A2. [6]
Quali sono i vantaggi della produzione di latte sintetico?
Il latte sintetico è indubbiamente sostenibile. Per produrre in laboratorio la stessa quantità di latte di una fattoria serve il 99% in meno di suolo occupato, [7] che potrà essere destinato ad altri usi.
Inoltre si abbatterebbero le emissioni degli allevamenti di bestiame e di tutta la filiera di produzione, senza contare che si aprirebbe l’era della fine dello sfruttamento animale.
Prospettive future
Saranno necessari ancora diversi anni di sviluppo (e tanti soldi) prima che si possa raggiungere una produzione di massa, basti pensare solo al processo di creazione delle infrastrutture di produzione. Cosa potrebbe accadere in futuro? Ci sarà una rivoluzione che metterà fine al settore tradizionale? I produttori italiani sono già allarmati, in quanto è a rischio un comparto da 16 miliardi di euro. [7]
O forse il trend potrebbe non prendere mai il volo e le nuove start-up saranno destinate a concentrarsi su altro.
Oppure, siccome la verità spesso sta nel mezzo, le nuove tecnologie potrebbero affiancare il settore tradizionale senza eliminarlo.
Di fatto ci troviamo di fronte a un cambiamento importante e quindi dovremmo cominciare a prepararci.
Bibliografia
[1] – Climate change and the global dairy cattle sector – FAO [eng]
[2] – The start-up that makes milk without using any cows – Financial Review [eng]
[3] – Perfect Day: Sustainable Animal-Free Dairy & Protein [eng]
[4] – Eden Brew | Deliciously Animal-Free Dairy [eng]
[5] – Remilk: Real Dairy. No Cows. [eng]
[6] – Speciale fermentazione di precisione – Atlante Srl [ita]
[7] – Cibo del futuro: in Danimarca arriva la prima fabbrica di latte senza mucche – Il Sole 24 Ore [ita]
Da bambino volevo fare il paleontologo. Da adolescente il fisioterapista. Oggi mi ritrovo con una laurea magistrale in Scienze Chimiche, ma non chiedetemi come abbia maturato questa scelta. Fatto sta che ora lavoro come analista chimico. E anche se non sono diventato un paleontologo, la curiosità del bambino per indagare sulle origini di tutte le cose non mi ha mai abbandonato. Nel tempo libero pratico arti marziali (e vado dal fisioterapista).