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Accediamo all’isola Inaccessibile

Cos’è l’isola Inaccessibile?

Accediamo all’isola Inaccessibile. Virtualmente, s’intende!

Inaccessible Island si trova nell’arcipelago di Tristan da Cunha e si tratta di un’isola vulcanica estinta. Quest’isola è gestita come riserva faunistica e vi è consentita solo la ricerca e il monitoraggio meteorologico, per preservarne l’integrità. L’isola è riserva naturale fino a 12 miglia nautiche dalle sue coste.

La sua superficie è di circa 14 km² e la massima altitudine è di 449 m sul livello del mare. Le coste alte e scoscese hanno tratti piccoli di spiaggia, che rendono difficile approdare lì. Sull’altopiano si trovano fonti d’acqua che poi finiscono per essere delle cascate nel mare.

Oltre a quest’isola, dell’arcipelago di Tristan da Cunha fanno parte l’omonima isola (l’unica abitata), l’isola di Nightingale e l’isola di Gough.

Pinguino saltaroccia
Pinguino saltarocce sulle coste dell’isola Inaccessibile

Storia dell’isola e spedizioni

Nel 1652 per prima la nave olandese t’Nachtglas approdò su Inaccessible. I marinai non furono in grado di esplorare l’isola oltre le spiagge, da qui l’appellativo “Inaccessible”.

Il caporale William Glass, che colonizzò l’arcipelago, portò su Inaccessibile capre e maiali come fonte di sostentamento. Queste specie erano sull’isola quando sbarcarono i fratelli Stoltenhoff nel 1871. Le specie furono rimosse definitivamente negli anni ’50 del secolo scorso.

Nel 1821 naufragò lì la nave Blenden Hall, con i 28 membri dell’equipaggio. I naufraghi restarono lì fino al gennaio 1822, quando la nave Nerinae li recuperò.

Nel 1871 i fratelli Stoltenhoff sbarcarono sull’isola, invogliati dai racconti dei tristaniani sulla ricchezza ottenuta dalla vendita di pelli di foca. I due fratelli però non se la passarono bene. Non sapevano costruire un riparo e non sapevano cacciare né scuoiare le foche. Non avevano materiale per sopravvivere. Nel libro del 1952 “Shelter from the Spray” si parla di tristaniani che arrivavano su Inaccessible a far razzie di provviste dei fratelli e che ne uccidevano le capre.

Perfino i cani dei due fratelli scapparono e divennero selvaggi! I fratelli sopravvissero grazie alle uova di pinguino che, a detta loro, non avevano dei sapori gourmet. I fratelli vissero lì per due anni, prima di arrendersi. Questo fu l’unico tentativo prolungato di insediamento.

Grazie alla spedizione norvegese del 1938 si è potuta avere una collezione abbondante di rocce, uccelli e piante. Durante questa spedizione gli scienziati raggiunsero l’altipiano dell’isola e stettero lì per tre settimane.

Durante la Seconda guerra mondiale fallì il tentativo di trasformare l’isola in una fattoria. In questo modo flora e fauna dell’isola furono preservate.

Nel 1962 una spedizione della Royal Society sbarcò sull’isola, senza riuscire a penetrare nell’entroterra. La mappatura dell’isola fu eseguita dalla nave.

Nel 1982 una spedizione di insegnanti e studenti inglesi del Denstone College arrivò sull’isola. Gli scienziati stettero lì dal 25 ottobre 1982 al 9 febbraio 1983.  Questa è la spedizione che ha prodotto più conoscenze dell’isola di qualsiasi altra: sono state fatte mappature dell’isola e sono state studiate anche la flora e la fauna.

 

Fauna

Se accediamo all’isola Inaccessibile possiamo trovare un’incredibile varietà di specie endemiche. Inaccessible vanta l’ “inaccessible rail” ossia il più piccolo uccello al mondo incapace di volare. Solo su quest’isola si riproduce la procellaria dagli occhiali. La procellaria dell’atlantico si riproduce sull’isola di Gough.

Inaccessible non ha mammiferi introdotti, per questo è importante preservare l’integrità dell’isola.

Inaccessible rail, l’uccello incapace di volare più piccolo al mondo.

I pinguini saltarocce sono distribuiti e si riproducono in nove colonie. La conformazione dei piedi impedisce loro di accedere all’entroterra. Tra settembre e ottobre depongono le uova, dopo il ritorno delle femmine ad agosto. Questi pinguini hanno un tratto caratteristico: il piumaggio giallo sugli occhi, come sopracciglia molto folte (a quanto parte su Inaccessible mancano le estetiste).

L’albatro di Tristan è un uccello marino che costituisce specie a sé dal 1998. È endemico delle isole dell’arcipelago di Tristan da Cunha, in particolare dell’isola di Gough. La specie è sopravvissuta alle introduzioni di mammiferi da parte dell’uomo, come ratti e topi. La più grande minaccia resta la pesca con il palamito.

L’albatro becco giallo dell’Atlantico è un uccello marino che nidifica fino a 200 metri di altitudine. Le colonie sono più dense nell’altipiano ovest, dove la vegetazione è meno densa. Possono trovarsi in aree boschive purché vi siano spazi liberi. Gli adulti ritornano sull’isola ad agosto per deporre le uova a settembre.

Gli albatri fuligginosi si riproducono sulle scogliere e sulle rive dei torrenti dell’isola. Le uova vengono deposte da settembre a ottobre. I pulcini nascono a dicembre e verso maggio iniziano a volare. A causa del piumaggio particolare, questi albatri difficilmente si possono individuare da lontano.

Le procellarie dagli occhiali si riproducono nelle aree più alte. Gli adulti tornano nelle colonie a settembre, le uova sono deposte a ottobre e si schiudono a dicembre. La maggior parte delle colonie si riproduce tra la vegetazione, ma si trovano anche nidi nella brughiera umida e lungo le sponde dei torrenti. La particolarità di questi animali è di creare dei fossati d’ingresso ai nidi… Sarà la loro versione dello zerbino con scritto “Welcome Home”!

 

Altre specie

Abbiamo descritto le cinque specie più importanti e studiate dell’isola. Molte altre specie nidificano nottetempo, quindi è difficile studiarle. Tra le specie diurne meno comuni ricordiamo:

  • Lo stercorno meridionale, specie endemica dell’isola.
  • Sterna vittata tristanensis, specie endemica dell’isola.
  • Anous stolidus, se ne riproducono piccoli gruppi. I nidi sono visibili sulla parte orientale dell’isola.

Come si può accedere all’isola

Adesso accediamo all’isola Inaccessibile?

L’accesso all’isola è complicato per via del mare agitato, delle spiagge corte e dei ciottoli. Lo spostamento avviene esclusivamente via mare, partendo dall’Argentina o dall’Oceano Atlantico meridionale. La nave approda nel piccolo porto dell’isola Tristan; da lì si può prendere un gommone o un elicottero per raggiungere Inaccessible. L’isola è raggiungibile solo poche settimane ogni anno, tra dicembre e gennaio. C’è un’unica spiaggia di ciottoli su cui è possibile approdare.

Se pensavi fosse complicato… Non avevi messo in conto la burocrazia! Ebbene sì, per raggiungere Inaccessible serve anche qualche permesso.

L’isola è ufficialmente appartenente al Regno Unito, ma è l’autorità governativa locale a concedere il permesso per approdare sull’isola. La gestione di tutto è di competenza del Dipartimento per la conservazione di Tristan. L’isola si può visitare solo per scopi culturali o scientifici, quindi di ricerca e/o monitoraggio.

Due innamoratissimi albatri di Tristan.

L’intero arcipelago è classificato come riserva naturale, quindi costituisce reato introdurre specie animali e vegetali non native delle isole. Nel 1983 un’ordinanza ha posto limiti di pesca fino a 200 miglia al largo delle coste dell’arcipelago. Esiste un codice di comportamento, che ogni visitatore dell’arcipelago deve osservare per preservare la biodiversità delle isole. In ogni isola possono essere presenti alloggi e/o cabine per i ricercatori. Inoltre, l’arcipelago deve sottostare alle Convenzioni di Ramsar e Bonn, alla Convenzione delle Nazioni Unite sulla Diversità Biologica e all’Accordo sulla conservazione di albatri e procellarie (ACAP) cui ha aderito il Regno Unito.

Insomma, accedere all’isola Inaccessibile non è molto semplice nella vita reale, ma lo è attraverso le immagini e i racconti di chi ce l’ha fatta ad approdarvi. Se accediamo all’isola Inaccessibile dobbiamo quindi chiedere un permesso governativo e possiamo farlo per ragioni scientifiche. Dovremo anche seguire rigide regole per preservare questo luogo incontaminato.

 

Fonti

History of Inaccessible Island – Archiviata da www.btinternet.com (en)

Inaccessible Island, Seabird monitoring manual – RSPB (en)

Gough and Inaccessible Islands – UNESCO World Heritage Centre (en)

Inaccessible Island – Sito ufficiale di Tristan da Cunha (en)

Descrizione di Inaccessible Island – UKOTCF (en)

The Questionable Rewards of a Visit to Inaccessible Island – Atlas Obscura (en)

 

M.C.

Melissa Collacciani

Mi chiamo Melissa e sono una studentessa di chimica approdata su Missione Scienza con il preciso scopo di trasmettere al pubblico tutto ciò che mi affascina della scienza e l'amore per gli scoiattoli. Uh, se mi piacciono gli scoiattoli. Li adoro!

2 pensieri riguardo “Accediamo all’isola Inaccessibile

  • bello sapere che esistano luoghi al mondo dove non si può arrivare

    Rispondi
  • Michele Montanari

    Molto interessante ma a questo la curiosità si fa più pressante. Quanti e quali sono i luoghi inaccessibili e incontaminati come questo sul nostro pianeta?

    Rispondi

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