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Incontinenza e salute, come sono collegati?

È ormai abitudine associare l’invecchiamento all’incontinenza. Ma è proprio vero? Vediamo bene quando può succedere e perché.

Cos’è l’incontinenza urinaria?

L’incontinenza, perdita incontrollata di urina, è un disturbo diffuso che può essere cronico o presentarsi in modo più o meno frequente. Sebbene sia più comune nelle persone anziane, non è una normale conseguenza dell’invecchiamento (infatti è spesso reversibile) e compare a tutte le età: si stima che colpisca circa metà delle donne nell’arco della loro vita.

Può derivare da diversi meccanismi, come l’indebolimento dei muscoli, l’iperattività della vescica, un aumento del volume dell’urina, un’ostruzione o un’irritazione del tratto urinario.

In generale, viene divisa in 4 diversi tipi (che possono anche coesistere).

  1. Hai presente quando ti scompisci dal ridere? Ѐ una forma di incontinenza detta incontinenza da stress. Dipende da aumenti repentini della pressione nella cavità addominale, come quando starnutiamo, ci pieghiamo, o, appunto, ridiamo.
  2. Anche la pipì a letto, tipica dei bambini, rientra in questo disturbo. Prende il nome di incontinenza da urgenza e deriva da un bisogno irrefrenabile e urgente di urinare, tipicamente durante la notte ma non solo.
  3. L’incontinenza da rigurgito consiste nella fuoriuscita di urina da una vescica troppo piena.
  4. Soltanto l’incontinenza funzionale deriva da vere patologie, cognitive o fisiche, e rappresenta quindi il sintomo di qualcosa che non va.

Le cause dell’incontinenza

Le cause di incontinenza funzionale possono essere molteplici:

  • ansia;
  • fumo;
  • obesità;
  • danni ai nervi causati ad esempio dal diabete;
  • Parkinson;
  • Alzheimer e altri disturbi funzionali, come demenza e ictus;
  • infezioni;
  • costipazione;
  • assunzione di sostanze (come alcuni farmaci) che rilassano, stimolano o irritano il tratto urinario;
  • per le donne si aggiungono la gravidanza, il parto e la menopausa, per gli uomini i problemi alla prostata.

Si possono addirittura avere dei sintomi temporanei per un eccesso di alcool o caffeina, perché irritano la vescica!

Le dimensioni della vescica, invece, non c’entrano. Le nostre vesciche sono più o meno tutte uguali, con un volume di 2 decilitri: circa la metà di una palla da baseball!

Rimedi per l’incontinenza

Spesso è trattabile o temporanea.

In genere si impiegano farmaci specifici: ad esempio, se l’incontinenza è dovuta a un’infezione batterica scompare con un trattamento antibiotico.

(Ricordiamo che gli antibiotici non funzionano contro virus, funghi e protozoi, per cui occorre sempre rivolgersi a un medico per sapere cosa fare.)

Anche nel caso in cui sia legata a malattie a lungo termine esistono diete, esercizi, dispositivi, farmaci ed eventualmente anche operazioni chirurgiche che possono aiutare a risolvere entrambi i problemi.

Si consiglia di:

  • fare pipì ogni 2/3 ore;
  • evitare bevande irritanti e fumo;
  • fare esercizi per il pavimento pelvico e la vescica;
  • non bere di meno, perché non aiuta, anzi può essere controproducente perché aumenta la concentrazione di sostanze irritanti nell’urina.

Il consiglio è quello di rivolgersi a unǝ specialista alla comparsa dei primi sintomi, in modo da trovare insieme la terapia più adatta. Sappiamo che ci si può sentire a disagio a parlare di questo problema, ma non c’è nulla di cui vergognarsi!

Fonti

Incontinenza urinaria negli adulti – Manuale MSD [ita]

Myths and Facts About Incontinence – WebMD [eng]

Le Bionaute

Siamo Maria Chiara Nastasi, Jolanda Serena Pisano e Altea Pasqualotto, tre Dottoresse Magistrali in Etologia laureate presso l’Università di Torino. Ci chiamiamo Bionaute perché amiamo viaggiare tra le meraviglie della scienza; un viaggio in cui vogliamo coinvolgere quante più persone possibile. Jo scrive da anni, per siti e associazioni no profit. Attualmente, oltre che per le Bionaute, è una medical writer e produce contenuti divulgativi per aziende e piattaforme di comunicazione della scienza online, tra cui Dove e Come mi Curo e BioPills. Sta frequentando il Master in Comunicazione della Scienza e dell'Innovazione Sostenibile dell'Università Milano-Bicocca e un tirocinio come ricercatrice nell'ambito della comunicazione sanitaria presso l'Istituto Mario Negri. Chiara ha lavorato come guida e divulgatrice scientifica in progetti per la valorizzazione ecoturistica e attraverso convegni scientifici, presentando anche i propri lavori. Infatti è coinvolta da anni nella ricerca e attualmente sta lavorando a due articoli scientifici e ne ha uno in pubblicazione. Altea si è avvicinata alla divulgazione frequentando il corso di divulgazione scientifica "Il rasoio di Occam" a Torino; ha messo in pausa la divulgazione per dedicarsi allo studio dell'etologia ma continuando a mantenere la passione per la comunicazione della scienza.

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