Come vede il mondo un cane?
Quante ne combinano al giorno i nostri migliori amici a quattro zampe? Deve essere proprio esilarante immaginare la giornata dal loro punto di vista, ci avete mai pensato? Oggi proviamo a farvi conoscere meglio “Fido”, cercando di capire insieme come vede il mondo un cane, in una maniera molto diversa da come lo percepiamo noi, ma che funziona sulla base delle stesse regole biologiche. Ma è vero che i cani vedono tutto solo in bianco e nero?
La vista è uno dei sensi che ha subìto più cambiamenti nel corso dell’evoluzione; ciò che da noi viene visto in un certo modo, il cane lo percepisce sicuramente in tutt’altra maniera. Queste differenze dipendono dalla diversa composizione dell’occhio umano e di quello canino, differenze che rispecchiano gli adattamenti ai differenti stili di vita dell’uomo e del cane.
Come funziona la vista?
Le differenze sostanziali tra i diversi apparati visivi negli animali riguardano la retina, uno strato di tessuto che riveste la parte posteriore dell’occhio, dove viene “impressa” l’immagine osservata. Bisogna pensare alla retina come ad una pellicola o un sensore di una macchina fotografica, sensibile alla luce e in grado, quindi, di catturare ogni raggio luminoso dello spettro visibile [1].
Su questa “pellicola” ci sono delle particolari cellule, che hanno diverse sensibilità alla luce. Sulla retina, si distinguono in particolare due tipi di cellule: i bastoncelli, responsabili della visione notturna, e i coni, importanti, invece, nella visione diurna e dei colori. Tali cellule sono collegate con il sistema nervoso, il quale trasmette le informazioni grezze dell’immagine al cervello, che le elabora. Per ottimizzare i compiti, bastoncelli e coni lavorano alternandosi in modo complementare, in base alla luminosità dell’ambiente in cui ci troviamo.
Quando c’è troppa luce, i coni hanno la capacità di mantenere l’immagine ben definita, avendo una bassa sensibilità alla luce. Questi, infatti, per attivarsi, hanno bisogno di una quantità discreta di fotoni. Quando si passa, invece, da un ambiente molto illuminato ad una stanza buia, i coni passano il testimone ai bastoncelli, che sono molto più sensibili in condizioni di scarsa luminosità: pochi fotoni bastano per stimolarne l’attivazione [2].
La vista notturna del cane
Fido ha sviluppato molti più bastoncelli rispetto all’uomo, quindi ha molte più cellule che si occupano della visione notturna; per questo motivo, il cane riesce a mettere a fuoco gli oggetti anche nel buio pesto della notte, in particolar modo se questi sono in movimento. Inoltre, il cane ha una vista molto più ampia rispetto alla nostra. La posizione degli occhi, gli permette di avere un campo visivo di circa 240 gradi, mentre per gli umani è di circa 180 gradi.
Come se non bastasse, riuscendo a catturare più luce possibile, la retina del cane è molto più sensibile della nostra nella messa a fuoco da lunghe distanze. Tale proprietà pare essersi conservata evolutivamente nel tempo, in quanto i cani hanno un istinto molto più predatorio rispetto all’uomo. Quest’ultimo, infatti, vivendo prevalentemente alla luce del giorno, ha una capacità maggiore nella percezione dei colori rispetto al cane [3].
Ma davvero il cane non percepisce nessun colore? Falso.
Un mondo giallo e blu
L’uomo ha tre tipi diversi di coni che, in presenza di luce, possono percepire la lunghezza d’onda del verde, del rosso e del blu, formando varie combinazioni di segnali, in modo da ottenere tutte le tonalità di colori che conosciamo. I cani, invece, come la maggior parte dei mammiferi, hanno solo due tipologie di coni, capaci di percepire le tonalità del blu e del giallo. Per questo motivo, i cani hanno la visione dei colori piuttosto limitata rispetto alla nostra [3].
I cani sono dicromatici, proprio perchè hanno solo due tipi di coni; la vista degli umani, invece, viene definita tricromatica, perchè provvista di tutti e tre i coni, anche se non ne esistono solo di tre tipi e alcuni animali arrivano ad avere 16 diversi tipi di coni! Un confronto approssimativo con la vista dei cani sarebbe la visione degli esseri umani con daltonismo rosso-verde, che non sono in grado di percepire queste due tonalità, visto che anche loro hanno solo quei due tipi di coni (appunto, quelli per il giallo e quelli per il blu) [4,5].
In altre parole, mentre un uomo con una visione a colori vede rosso, arancione, giallo, verde, blu e viola lungo lo spettro della luce visibile, un cane vede grigio-marrone, giallo scuro, giallo chiaro, giallo grigiastro, blu chiaro e blu scuro-grigiastro, rispettivamente, ovvero utilizza diverse combinazioni e sfumature degli stessi due colori, giallo e blu.
Inoltre, i nostri amici a quattro zampe hanno un quantitativo minore di coni in confronto a noi; questo comporta anche una visione diurna leggermente sfocata e meno nitida rispetto alla nostra [3]. I coni, infatti, ci permettono anche di distinguere i dettagli di un oggetto e di avere, quindi, una vista più nitida [2].
Conclusioni
Quando vuoi richiamare il tuo cane e sei un po’ distante da lui, muoviti. Se sei in un prato verde (per il cane quindi giallo) meglio avere un oggetto blu piuttosto che ad esempio rosso o arancione (che per lui è sempre giallo) per richiamare la sua attenzione.
Per quanto riguarda il cibo, invece, quello lo vedono pure se sta a 10 km di distanza, rinchiuso in un baule giallo, sotterrato in un prato rigorosamente verde, che per loro è giallo. Scherzi a parte, per quello è tutto merito del loro potentissimo olfatto, altro grande capitolo, con il quale noi poveri umani non possiamo assolutamente competere!
Grazie a Missione Scienza, ora conoscete meglio il punto di vista del vostro miglior amico a quattro zampe! 🐾
Mi sono laureato in Biotecnologie a Parma, poi ho conseguito la Laurea Magistrale in Biotecnologie Mediche a “La Sapienza” Università di Roma. Attualmente mi occupo di ricerca nell’ambito della genetica medica. Partecipo al progetto Missione Scienza dal 2017, spacciandomi per finto divulgatore della scienza e contribuendo nell’aspetto grafico e visivo.