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Il dolore delle mestruazioni

“Cara, tutto bene?”

Se abbiamo le mestruazioni, probabilmente la risposta è no! Ma vediamo perché.

Dismenorrea è il termine medico con cui vengono indicati i dolori mestruali. Spesso la sintomatologia viene controllata attraverso l’assunzione di antidolorifici, mentre invece, per alcune donne, si tratta di un problema debilitante che, a volte, non permette lo svolgimento delle normali attività.

Quali sono le ragioni molecolari dietro al dolore mestruale?

Per poter rispondere a questa domanda dobbiamo, innanzitutto, fare un breve ripasso della biologia femminile e del ciclo mestruale.

Il ciclo mestruale

Il ciclo mestruale è necessario nelle femmine della specie umana per produrre la cellula uovo ed è essenziale ai fini della riproduzione. Il ciclo mestruale inizia durante la pubertà e finisce con la menopausa. Ogni ciclo dura circa 28 giorni ed è controllato dagli ormoni sessuali femminili che, fluttuando, determinano una successione di varie fasi.

Il ciclo mestruale è regolato da ormoni pituitari (LH e FSH) e ormoni ovarici (estrogeni e progesterone). Esso si compone di quattro fasi: le mestruazioni, la fase proliferativa, la fase secretiva e la fase premestruale.

Il primo giorno del ciclo coincide con il primo giorno di mestruazioni, le quali durano per circa 5 giorni. Questa fase del ciclo mestruale è caratterizzata da bassi livelli degli ormoni pituitari (ormone follicolo stimolante e ormone luteinizzante) e degli ormoni ovarici (estrogeni e progesterone).

Durante le mestruazioni, la parente interna dell’utero, chiamata endometrio, va incontro ad apoptosi e si sfalda causando sanguinamento.

Alcune donne lamentano dolore e crampi all’addome durante i primi giorni di mestruazioni, ma a cosa è dovuta questa comune sensazione?

Due cose contribuiscono al dolore pelvico e ai crampi mestruali: la temporanea privazione di ossigeno della mucosa uterina e le contrazioni dell’utero.

Affinché l’endometrio si sfaldi, avviene la chiusura prolungata delle arterie che provoca ischemia e degenerazione della mucosa. Le contrazioni uterine sono, invece, necessarie per convogliare il tessuto e il sangue all’esterno, tramite l’apertura vaginale.

Le contrazioni uterine durante le prime fasi delle mestruazioni possono essere così intense da influenzare anche i tessuti adiacenti. Ad esempio, i movimenti intestinali sono spesso influenzati dai crampi mestruali e ciò comporta una sensazione di gonfiore e un’irregolarità intestinale.

Il ruolo dei mediatori dell’infiammazione

Alla base del dolore ci sono delle molecole che vengono rilasciate durante il periodo delle mestruazioni: le prostaglandine e i leucotrieni. Entrambi sono dei composti lipidici fisiologicamente attivi chiamati eicosanoidi.

Le prostaglandine sono prodotte della parete dei vasi sanguigni e agiscono localmente come vasodilatatori e inibitori dell’aggregazione delle piastrine. Esse sono coinvolte anche nella termoregolazione. È infatti possibile che, durante le mestruazioni, oltre ai crampi, si prova anche una sensazione di freddo con brividi e tremori (tutta vita eh). Le prostaglandine aumentano la contrazione dell’utero e causano la costrizione dei vasi sanguigni dell’endometrio con conseguente ischemia, disgregazione endometriale, sanguinamento e, infine, dolore.

I leucotrieni sono prodotti dai leucociti, specifiche cellule del sistema immunitario. La loro principale funzione è quella di sostenere l’infiammazione aumentando la permeabilità dei vasi sanguigni in modo tale che le cellule del sistema immunitario possano passare dal circolo sanguigno ai tessuti. I leucotrieni sono importanti anche nella broncocostrizione e sono coinvolti nelle reazioni allergiche e negli attacchi d’asma.

I sintomi sistemici

I mediatori molecolari dell’infiammazione causano, nell’utero, contrazioni e i crampi, ma, a livello sistemico, contribuiscono alla comparsa di altri sintomi. Infatti, il disagio delle mestruazioni non si limita ai crampi e spesso le donne lamentano altri sintomi come nausea, vomito, gonfiore, diarrea, mal di testa, irritabilità e chi più ne ha più ne metta.

A cosa sono dovuti tutti gli altri sintomi delle mestruazioni?

L’infiammazione generalizzata può essere la causa della maggior parte dei sintomi durante le mestruazioni. L’infiammazione può essere influenzata anche da fattori esterni come la dieta, il ciclo sonno-veglia e lo stress.

Tuttavia, durante le mestruazioni, avviene anche un’importante variazione a livello ormonale.

Gli ormoni

Come abbiamo detto, le varie fasi del ciclo mestruale dipendono dalla variazione di specifici ormoni. In particolare, durante le mestruazioni, la secrezione di progesterone si blocca e i livelli di estrogeni diminuiscono. Questa diminuzione degli ormoni è spesso riportata come la causa degli sbalzi d’umore e dell’irritabilità che affligge le donne poco prima o durante le mestruazioni.

Alcune regioni del cervello, come l’amigdala, l’ipotalamo e l’ippocampo, presentano dei recettori per gli estrogeni e il progesterone. Ciò significa che queste aree cerebrali rispondono all’attività degli ormoni prodotti dall’ovaio.

Numerosi studi hanno dimostrato che la diminuzione degli ormoni sessuali scaturisce degli effetti sulla produzione di specifici neurotrasmettitori del cervello come, ad esempio, la serotonina, la dopamina, il GABA (gamma-aminobutyric acid) e il glutammato.

La fluttuazione degli stati emotivi associata al ciclo mestruale è riportata dalla maggior parte delle donne. Alcuni studi riportano che un cambiamento verso un umore più negativo nella fase premestruale è comune così come una maggiore emotività, irritabilità e impulsività. Non per tutte le donne è la stessa cosa però. Sebbene si noti un andamento generale, alcune donne riscontrano una fluttuazione dell’umore molto più marcata e, in questi casi, si parla di un vero e proprio disordine disforico premestruale (PMDD).

Gli ormoni influenzano anche le abitudini alimentari. In particolare, gli alti livelli di progesterone nella fase che precede le mestruazioni possono essere la causa di un maggior consumo di cibi grassi. Non solo! Gli estrogeni, di norma, contribuiscono alla conversione della dopamina in noradrenalina, la quale riduce l’appetito. La riduzione di estrogeni durante le mestruazioni, quindi, aumenta la sensazione di appetito.

Insomma, i sintomi delle mestruazioni non sono esattamente questo gran spasso, ma non disperiamo: in breve tempo si torna in forma… per poi ricominciare da capo dopo 28 giorni!

Fonti:

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/0031938495020039?via%3Dihub

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/7001019/

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0018506X12001912?via%3Dihub

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4335177/

Marta

Scienziata italiana, ricercatrice nel Regno Unito. Impiego sempre troppo tempo a spiegare che, pur essendo un dottore, non sono un medico. Mi occupo di ricerca sul cancro, immunoterapia e cerco di capire come funziona lo stress nel corpo umano.

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