1000 modi per salvare vite parte 4: Ictus

Dopo aver visto come intervenire in caso di ipotermia, scopriamo cosa fare in caso di ictus per poter diventare bravi soccorritori.

L’ictus è una grave condizione medica, potenzialmente mortale, caratterizzata da un’interruzione o forte riduzione dell’apporto ematico a un’area del cervello. Ha un’insorgenza improvvisa, per cui è fondamentale intervenire immediatamente.

Nella maggior parte dei casi a compromettere l’apporto di sangue al cervello è la presenza di un trombo o di un embolo sito in un’arteria cerebrale o a livello delle carotidi. Più raramente è dato da una rottura di un’arteria del cervello.

 

Ehi, Ehi, Ehi: Ma quale sarebbe la differenza tra trombo ed embolo?

Il trombo è una massa solida che si forma a livello intravascolare o intracardiaco, formata generalmente da piastrine, globuli rossi e fibrina. L’embolo è una massa circolante nel sangue che può essere di diversa natura (solida, liquida o gassosa) e in grado di ostruire un vaso sanguifero.

 

trombo e embolo
Come vediamo dall’immagine, l’embolo può anche originarsi da un trombo. Fonte

Chi è a rischio di avere ictus?

Persone di ogni età possono sviluppare l’ictus, tuttavia le statistiche dicono che sono più a rischio i soggetti anziani. Infatti, il 95% dei casi di ictus riguarda soggetti di età maggiore ai 45 anni.

Inoltre, gli uomini hanno un 25% di probabilità di presentare ictus rispetto alle donne. Nonostante questo, il tasso di mortalità è più alto nella popolazione femminile (infatti il 60% dei decessi riguarda le donne). Questo è da imputarsi alla maggiore longevità media delle donne e al fatto che il tasso di mortalità dell’ictus aumenta con l’età.
Inoltre, sono più a rischio i soggetti asiatici, africani e di origine caraibica. I motivi sono da ricercarsi nella spiccata tendenza di queste popolazioni a soffrire di diabete e di malattie cardiovascolari.

Tra i fattori di rischio troviamo: il fumo, l’obesità, l’aterosclerosi, il diabete, l’abuso di alcol e di droghe, l’uso della pillola anticoncezionale, il colesterolo alto, l’inattività fisica, la famigliarità.

Come riconoscere l’ictus?

È utile premettere che ogni area del cervello ha funzioni diverse, per cui i sintomi variano da paziente a paziente a seconda dell’area del cervello interessata dall’evento cerebrovascolare. Ma, visto che a noi non interessa effettuare diagnosi mediche, ci limitiamo a descrivere i sintomi più comuni. Non vi agitate, vi assicuro che l’ictus è uno dei fenomeni più facili da riconoscere.

Se lo sfortunato di turno ha battuto la testa, dovete già ipotizzare possa trattarsi di ictus.

Tra i sintomi più comuni troviamo:

  • Perdita improvvisa della forza degli arti e delle estremità corporee;
  • Sensazione d’intorpidimento nelle stesse zone;
  • Disturbi del linguaggio con difficoltà a esprimersi o a capire gli altri;
  • Perdita di gocce d’urina;
  • Visione sfocata;
  • Improvviso e forte mal di testa;
  • Alterazione dell’equilibrio;
  • Vertigini o senso di svenimento;

L’ictus colpisce tendenzialmente un solo lato del corpo. Ciascun emisfero cerebrale, infatti, è deputato al controllo del lato del corpo opposto; poiché l’interruzione di sangue riguarda, in genere, solo un emisfero, anche le conseguenze riguarderanno il lato del corpo servito da quell’emisfero. Nella maggior parte delle persone, l’area del linguaggio si trova nell’emisfero sinistro, vicino a quella deputata al controllo dei movimenti del lato destro del corpo. Per cui sono frequenti ictus con disturbi del linguaggio insieme a compromissione degli arti di destra.

 

Cosa fare in caso di ictus?

Bisogna essere F.A.S.T.

“Sì ma non mi mettere fretta perché altrimenti rischio di sbagliare tutto!”

Ma no, caro lettore, non ti sto mettendo fretta. Voglio solo farti ricordare più facilmente cosa fare, infatti F.A.S.T. sta per:

  • F = faces: il soggetto ha la bocca deviata da un lato? Se la risposta è sì, potrebbe essere ictus.
  • A = arms: l’infortunato riesce a sollevare le braccia? No? Allora potete pensare all’ictus.
  • S = speech: il paziente riesce a parlare o parla in modo comprensibile? Nemmeno questo? Beh, quasi sicuramente è ictus.
  • T = time: NON PERDERE TEMPO! Chiama immediatamente il 118.

Rassicurate la persona interessata fino all’arrivo dei soccorsi e ricordate che la tempestività è tutto.

Se siete interessati visionate questo video e una bellissima voce inquietante vi dirà cosa fare.

Quali sono le conseguenze dell’ictus?

L’ictus può determinare invalidità temporanee o permanenti, con gravità che dipendono strettamente dal tempo che intercorre dall’incidente all’arrivo dei soccorsi. Infatti, più tempo il cervello passa senza ricevere sangue, maggiori saranno i danni. Basti pensare che sono sufficienti cinque minuti di mancanza di apporto ematico al cervello per avere danni irreversibili.

Le conseguenze principali sono:

  • Paralisi semi-totale o totale dei muscoli motori: il paziente non riuscirà più a controllare determinati muscoli del corpo. Ma, fortunatamente, con una buona riabilitazione fisica è possibile recuperare parte delle capacità motorie.
  • Difficoltà del linguaggio: potrebbe non essere in grado di comprendere e/o produrre correttamente il linguaggio parlato. Con l’aiuto del logopedista potrebbe, in parte, recuperare le capacità perse.
  • Perdita di memoria e incapacità di ragionamento.
  • Dolore post-ictus: ictus prolungati possono provocare, a distanza di tempo, una sensazione di dolore e formicolio. Purtroppo, però, esistono pochi rimedi per questa condizione.
  • Problemi emotivi e comportamentali: il paziente potrebbe perdere il controllo delle emozioni e sviluppare una forte depressione.
  • Incapacità di prendersi cura di sé stessi: ovviamente il paziente potrebbe avere bisogno di una persona che abbia cura di lui e delle sue esigenze.

 

Conclusione

Ora possiamo aggiungere un nuovo tassello al nostro puzzle. Posso assicurarvi che quando il puzzle sarà completo potremo finalmente dire a tutti: “ehi, sono un bravo soccorritore”.

Questo articolo si aggiunge alla nostra rubrica “1000 modi per salvare vite” che comprende ora i seguenti articoli:

Bando alle ciance, con la speranza di non trovarci mai in situazioni del genere, dobbiamo essere sempre pronti e informati e con Missione Scienza lo sarete sempre.

DO FIRST AID

Tommaso Magnifico

Sono Tommaso Magnifico, studente di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Bari e Socio Mensa (The high IQ society). Scrivo articoli specialmente riguardati la medicina in tutte le sue sfaccettature: dal pronto intervento alla psicologia. Potere alla scienza!!!

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