FARMACIASALUTE

I misteri dell’urina all’asparago

Una questione d’olfatto e di biochimica, ma non per tutti.

Come molti di noi già sapranno (ma non tutti!) l’odore pungente di asparago può comparire nelle urine anche dopo soli 15 minuti dall’averli consumati. Succede infatti che durante la digestione una molecola contenente due atomi di zolfo adiacenti, l’acido asparagusico venga scomposta in una decina di metaboliti volatili tra i quali troviamo il solfuro dimetile, il metantiolo ed il metil-sulfonil-metano (MSM). L’effetto non sparisce nell’immediato ma anzi può durare dalle 8 alle 14 ore.

Mazzo di asparagi dal sito cucina.fidelityhouse

 

Stranamente, molte persone che mangiano una vagonata di asparagi poi non trovano alcuna variazione nell’odore dell’urina; la cosa ancora più strana è che sono stati condotti diversi studi, ma veramente troppi, per chiarire questa incongruenza. In generale sono state prese in considerazione due possibilità:
1 – non tutte le persone hanno i geni per degradare l’acido asparagusico nei composti volatili contenenti zolfo.
2 – Tutti produciamo gli stessi metaboliti mangiando asparagi, ma non è detto che ciascuno di noi possa percepire l’odore tipico nelle urine; una spiegazione quindi legata all’olfatto e non alla digestione.

I primissimi a studiare la cosa sono stati due biologi di Oxford nel 1956. I ricercatori hanno fatto mangiare asparagi e poi analizzato l’urina di 115 persone. Così facendo, hanno scoperto che non tutti avevano l’urina alla fragranza di asparago ma che tutti i campioni che presentavano quell’odore, contenevano il metantiolo.

Indagini successive, hanno poi rilevato la presenza anche di altri metaboliti contenenti zolfo e responsabili dell’alterazione dell’odore dell’urina. In pratica da questa prima fase della ricerca è emerso che esistono soggetti “produttori” di pipì all’asparago e soggetti “non produttori”.
A questo punto una domanda viene fuori prepotente: nei soggetti non-produttori, che cavolo di fine fa l’acido asparagusico? Ecco, questo è il primo mistero irrisolto nella storia della ‘pipì all’asparago’. Ma non è il solo.

Questa storia puzza, continuiamo ad indagare

Nei diversi paper che si trovano in giro, non abbiamo risultati totalmente in linea tra loro, quel che emerge è che sicuramente i ‘produttori’ sono la maggioranza e rappresentano tra il 79 ed il 90% della popolazione.

Un ‘salto da gigante’ in questa ricerca, e fa davvero stranissimo utilizzare questa espressione parlando di urina, è stato fatto nel 1980 quando un team francese-israeliano è riuscito, non si sa bene come, a convincere 307 soggetti ad annusare campioni di pipì all’asparago, sia i propri sia quelli degli altri intervistati.

Incredibilmente è venuto fuori che non tutti gli sniffatori di urina riuscivano a percepire l’odore tipico in quei campioni che contenevano i composti solforati.
Il quadro si era complicato parecchio.
Avevamo quindi trovato anche soggetti “sommelier” della pipì all’asparago e soggetti “non-sommelier”.

La parola fine su questa odorosa questione sembrava averla messa uno studio della ‘Monell Chemical Senses Center’ di Philadelphia del 2010, che aveva elaborato un disegno sperimentale per provare a incrociare le ipotesi 1 (produttori e non produttori) e 2 (sommelier e non-sommelier) allo stesso tempo.

I partecipanti al test hanno fornito campioni di urina prima e dopo aver mangiato asparagi ed hanno annusato la propria pipì e quella degli altri. Gli stessi campioni sono stati analizzati inoltre con tecniche di cromatografia per la ricerca dei metaboliti dell’acido asparagusico.
Risultato finale?

Entrambe le ipotesi sono state verificate. Quindi ciascuno di noi può essere indistintamente uno di questi quattro tipi di persona:
-produttore e sommelier di pipì all’asparago (come il sottoscritto);
-non-produttore ma sommelier (sente l’odore solo nella pipì degli altri, la sua non puzza!);
-produttore ma non-sommelier (gli altri sentono la sua, lui non sente niente e non capisce il motivo di questi studi)
-non-produttore e non-sommelier (per lui questo articolo e tutta la ricerca fatta sul tema dell’urina all’asparago non hanno totalmente senso, non hanno motivo di esistere, come una qualsiasi puntata del Grande Fratello Vip).

Alla fine, come spesso succede quando spendi troppo tempo a fare una cosa abbastanza inutile, ci prendi gusto e ti viene voglia a quel punto di farla in modo epico. E quindi si cazzarola, vado fino in fondo!

 

 

Il sequenziamento del genoma per risolvere (in parte) il mistero

Ed è così che la compagnia statunitense di sequenziamento genetico ‘23andMe’ è riuscita a fare uno studio veramente corposo sui possibili geni coinvolti nella percezione/non percezione dell’odore dell’urina all’asparago. A 10mila soggetti che hanno mandato campioni biologici per avere il proprio DNA sequenziato è stato infatti sottoposto un questionario in cui, tra le varie domande su aspetti più o meno clinici, a un certo punto si chiedeva, totalmente dal nulla: “Ma lei, mi scusi, la sente la puzza di asparago nell’urina?”

In pratica 23andMe aveva a disposizione le risposte al questionario, le sequenze genetiche di così tante persone e ha cercato, tra queste, tutte le mutazioni nei geni noti in letteratura scientifica per essere coinvolti nella percezione degli odori. Il cluster di geni dell’olfatto nell’uomo infatti, contiene circa 50 sequenze codificanti, ed è stata trovata un’associazione significativa tra la mutazione del gene or2m7 e l’incapacità di sentire la pipì d’asparago.
I mutanti quindi sono i ‘non sommelier’.

L’ultimo mistero-misterioso dell’asparago

Tornando invece alla molecola responsabile dell’odore: l’acido asparagusico. Ma che è?
Bella domanda.
No davvero, bella domanda sul serio. Non si capisce.

Ad oggi l’acido asparagusico è stato rilevato esclusivamente nell’asparago. Non ci sono altre specie vegetali note che lo contengano e non è nemmeno chiarissimo perché questa pianta se ne sia dotata. In pratica non sappiamo quale sia il vantaggio evolutivo che la molecola conferisce all’asparago, di certo non è il fatto che “se mi mangi puzzi”, perché in natura non funziona così.

Ovviamente sappiamo tutto della sua composizione, della formula di struttura e delle proprietà chimiche e fisiche della molecola in sé, solo che non è ben chiaro quale sia il suo ruolo fisiologico.
Questa cosa mi manda alla neuro. Mistero numero due.

 

 

In conclusione, contrariamente a quello che credono in molti, non è l’asparagina la responsabile della puzza delle urine post frittata di asparagi. L’asparagina è infatti un aminoacido importante e certamente l’asparago ne contiene quantità significative, ma è presente anche in tantissimi altri alimenti che invece non hanno questo effetto nefasto sulla minzione (minzione = termine medico per dire ‘pisciatella’). E soprattutto l’asparagina non contiene atomi di zolfo nella propria struttura chimica.

Esistono comunque moltissimi altri alimenti che riescono a modificare l’odore della nostra urina e questo succede perché contengono composti volatili che non vengono completamente digeriti. Fanno quindi una buona compagnia agli asparagi, per esempio, i cavoli, l’aglio e il caffè.

Urina puzzolente, misteri irrisolti e studi di dubbia utilità: che abbiate o meno il gene per il riconoscimento della pipì all’asparago non importa, sappiate che se ne mangiate, state assumendo ottime dosi di fibre, di vitamine K, A, C, E e proteine… quindi alla fine ne vale veramente la pena!

 

Acido asparagusico, con i due atomi di zolfo (S) adiacenti. La molecola protagonista di questo articolo e responsabile dell’urina all’asparago © https://en.wikipedia.org/wiki/Asparagusic_acid#/media/File:Asparagusic-acid.png

 

Fonti

  1. Smithsonian, Why Asparagus Makes Your Urin Smell, www.smithsonianmag.com/…/
  2. Excretion and Perception of a Characteristic Odor in Urine after Asparagus Ingestion: a Psychophysical and Genetic Study, academic.oup.com/…/Excretion-and-Perception-of-a-Characteristic-Odor
  3. University of Delaware, Asparagus urine smell: The myth, https://udel.edu/~mcdonald/mythasparagusurine.html
  4. Excretion and Perception of a Characteristic Odor in Urine after Asparagus Ingestion: a Psychophysical and Genetic Study, https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3002398/
  5. Asparagusic acid, Phytochemestry, 2014https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24099657
  6. Huffington Post, Asparagus Pee Is Real, But Only Some Of Us Can Smell It, http://www.huffingtonpost.in/entry/asparagus-pee_n_6077006
  7. The Science Creative Quarterly, ASPARAGUS, STINKY PEE, AND SCIENTIFIC CURIOSITY, https://www.scq.ubc.ca/asparagus-stinky-pee-and-scientific-curiosity/
  8. Alchetron, Asparagusic acid, https://alchetron.com/Asparagusic-acid-1768278-W

 

Emanuele Falorio

Laureato in biotecnologie, lavoro da anni nel settore dell'industria alimentare. NERD da molto prima che facesse fico;  appassionato di divulgazione scientifica da quando mi ci sono ritrovato dentro per puro caso. Scrivo per Missione Scienza ad orari improbabili quindi mi scuso per tutti refushi e gli erorri di battitura, è già un miracolo che non mi sia mai addormentato sulla tastieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

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