Il Fuoco di Sant’Antonio
L’herpes zoster, noto più comunemente come Fuoco di Sant’Antonio, è una malattia che è causata dal virus della varicella-zoster. Ebbene sì, lo stesso virus che causa la varicella, è responsabile anche dello zoster. Ma com’è possibile?
Il virus
Il virus della varicella è un herpes virus: come altri della stessa classe (ad esempio Herpes simplex che è la causa dell’herpes labiale) non viene eradicato dal nostro corpo. Frequentemente rimane inattivo rintanandosi nelle cellule nervose. Questa è una strategia vincente perché i nostri neuroni sono cellule perenni e verso le quali il sistema immunitario si approccia con molta cautela, dato che hanno pochissima capacità di rigenerarsi.
La fisiopatologia
In condizioni in cui il sistema immunitario si indebolisce, il virus può riattivarsi e causare lo zoster, che però ha una manifestazione diversa da quella che dà la prima volta che infetta l’organismo. Infatti, essendo il virus rintanato a livello delle radici nervose, può dare segni e sintomi esclusivamente nel dermatomero interessato, e non a tutto il corpo come nella varicella.
I fattori di rischio per il risveglio possono essere infezioni, stress, invecchiamento e qualsiasi malattia o trattamento che indebolisca il sistema immunitario.
Nello zoster, quindi, non abbiamo un eritema generalizzato e pruriginoso come nella varicella. Piuttosto è presente dolore (che è anche il primo sintomo, prima ancora che compaiano le vescicole) descritto spesso come un bruciore continuo a cui possono associarsi fitte simili a scosse elettriche. Come già detto, è localizzato a una parte del corpo. Dopo il dolore, si sviluppa una reazione cutanea vescicolosa sempre nella stessa zona. Di solito la diagnosi si ottiene con un esame clinico.
Il trattamento
Il trattamento riduce il dolore e accelera la guarigione, però va iniziato precocemente. Si pensa, infatti, che sia inefficace quando iniziato dopo 72 ore dalla presentazione. Il farmaco è lo stesso della varicella o dell’Herpes simplex, l’aciclovir. Inoltre, pare sia capace di ridurre il rischio di complicanze come la nevralgia post-herpetica.
La prevenzione
Nella prevenzione gioca un ruolo importante il vaccino. In genere è raccomandato per persone sopra i 65 anni, ma per le categorie a rischio la soglia si abbassa a 50 anni.
Sono considerate a rischio persone con diabete, patologie cardiovascolari, BPCO, immunodepressione e tutte le altre condizioni che predispongono a una riattivazione del virus.
Il mantenimento di un sistema immunitario sano attraverso una dieta sana ed equilibrata, esercizio fisico regolare, controllo dello stress, aiuta a prevenire lo zoster.
Conclusioni
L’herpes zoster è una condizione dolorosa che può colpire chiunque abbia precedentemente contratto la varicella. Tuttavia, grazie alla vaccinazione e a un trattamento tempestivo, è possibile gestire efficacemente questa malattia. Se si sospetta di avere l’herpes zoster, è importante consultare una figura medica per una diagnosi e un trattamento appropriati.
La prevenzione attraverso la vaccinazione è il miglior modo per evitare l’insorgenza dell’herpes zoster, specialmente nelle persone di età superiore ai 50 anni.
Fonti
Gershon, A. A., Breuer, J., Cohen, J. I., Cohrs, R. J., Gershon, M. D., Gilden, D., … & Yamanishi, K. (2015). Varicella zoster virus infection. Nature reviews Disease primers, 1(1), 1-18. DOI: 10.1038/nrdp.2015.16
Dermatomeri sensitivi – maniesperte.it