La forza del vento
Spesso ci è capitato di sentire ai telegiornali di cicloni/tornado/uragani di categoria 3, 4 o 5, in base alla forza del vento. Ma come si misura questa scala? In questo articolo faremo un breve ed esaustivo riepilogo su questi interessanti fenomeni atmosferici e sulla scala in questione.
Tornado, cicloni, uragani, tifoni e trombe d’aria, qual è la differenza?
Innanzitutto piccola parentesi, nella vita comune di tutti i giorni utilizziamo queste tre parole praticamente come sinonimi, ma c’è una differenza sostanziale. Roba che se vi sentisse un meteorologo potrebbe anche picchiarvi a morte con un barometro.
Uragani, tifoni e cicloni. In questo caso si tratta effettivamente di tre sinonimi. Sostanzialmente i cicloni sono tempeste tropicali, che si sviluppano lungo la fascia equatoriale e i cui venti superano i 119 km/h (al di sotto di questa velocità si parla di tempesta tropicale). Queste tempeste sono di grandissime dimensioni (possono arrivare anche 2000 chilometri di diametro). A seconda delle zone che colpiscono possono prendere nomi differenti. Nei Caraibi e vengono chiamati uragani, termine derivato da Huracan, una divinità malevolola caraibica. In Asia vengono chiamati tifoni da tai fung che in cinese vuol dire “forte vento”. Ci sono anche altri nomi meno noti come willy-willy, utilizzato in Australia, tufan in Pakistan e baguyo nelle Filippine.
Tornado e trombe d’aria. Anche in questo caso si tratta di due sinonimi. La differenza tra tornado e ciclone sono due, innanzitutto l’estensione della perturbazione e la forza dei venti. I tornado infatti sono molto più piccoli (diametro massimo circa 2 km, un millesimo rispetto al ciclone) e durano molto meno dei cicloni, parliamo di ore, mentre per i cicloni o di giorni. Secondo poi l’origine, i cicloni, come detto in precedenza si formano sull’oceano, lungo la fascia equatoriale, mentre invece i tornado possono formarsi anche nell’entroterra e a latitudini molto più elevate. Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare i tornado hanno venti molto più forti dei cicloni. I tornado possono arrivare a superare i 500 km/h, mentre i cicloni di rado superano i 300. I cicloni però, essendo molto più grandi e duraturi riescono a fare danni molto più ingenti rispetto ai tornado. Una delle zone in cui si possono incontrare più spesso i tornado sono le Grandi pianure, situate nel cuore degli Stati Uniti. Anche in Italia, non di rado, si verificano questi fenomeni, ma con intensità di molto minori rispetto a quelle statunitensi.
Scale. Esistono due diverse scale per i cicloni e per i tornado. Per i primi esiste la scala Saffir-Simpson, mentre per i tornado c’è la scala Fujita.
La scala Saffir-Simpson
La scala Saffir-Simpson va da 1 a 5 e prende in considerazione la velocità del vento per determinare la potenza del ciclone.
Categoria 1
Venti da 119 a 254 km/h
Le tempeste di categoria 1 di solito non causano danni strutturali significativi alla maggior parte delle strutture permanenti ben costruite, tuttavia, possono rovesciare case mobili non ancorate, nonché sradicare o spezzare alberi deboli. Le tegole possono staccarsi ed essere trasportate dal vento per decine di metri. Inondazioni costiere e danni ai moli sono spesso associati a tempeste di categoria 1. Le interruzioni di corrente sono generalmente diffuse o estese, a volte durano diversi giorni. Anche se è il tipo meno intenso di ciclone, possono comunque produrre danni diffusi e possono essere tempeste pericolose per la vita.
categoria 2
Venti da 154 a 177 km/h
Tempeste di intensità di categoria 2 spesso danneggiano i tetti, a volte riescono anche a sradicarli completamente. Infliggono danni a porte e finestre costruite male. Cartelli stradali e moli mal costruiti possono subire danni considerevoli e molti alberi vengono sradicati o spezzati. Le case mobili, ancorate o meno, sono in genere danneggiate e talvolta distrutte, e molte case prefabbricate subiscono anche danni strutturali. Le piccole imbarcazioni in ancoraggi non protetti possono rompere i loro ormeggi. Sono probabili interruzioni di corrente da estese a quasi totali e dispersione di acqua potabile, che può durare molti giorni.
Categoria 3
Venti da 177 a 208 km/h
I cicloni tropicali di categoria 3 e superiore sono descritti come grandi uragani nei bacini dell’Atlantico o del Pacifico orientale. Queste tempeste possono causare alcuni danni strutturali a piccole residenze e edifici di servizio, in particolare quelli con telaio in legno. Gli edifici privi di fondamenta solide, come le case mobili, vengono solitamente distrutte e che i tetti a due falde vengono sollevati. Le case prefabbricate di solito subiscono danni gravi e irreparabili. Le inondazioni vicino alla costa distruggono le strutture più piccole, mentre le strutture più grandi vengono colpite da detriti galleggianti. Un gran numero di alberi viene sradicato o spezzato, isolando molte aree. Inoltre, il terreno può essere allagato fin nell’entroterra. È probabile che la perdita di potenza da quasi totale a totale duri fino a diverse settimane e anche l’apporto di acqua potrebbe venir meno.
Categoria 4
Venti da 208 a 251 km/h
Gli uragani di categoria 4 tendono a produrre cedimenti strutturali completi su piccole residenze. Sono comuni danni pesanti e irreparabili e la distruzione quasi completa delle pensiline delle stazioni di servizio e di altre strutture del tipo a sbalzo di ampia portata. Le case mobili e prefabbricate vengono completamente distrutte. La maggior parte degli alberi, tranne quelli con le radici più forti, vengono sradicati o spezzati, isolando molte aree. Queste tempeste causano una vasta erosione della spiaggia. Si prevedono perdite elettriche e idriche totali e di lunga durata, probabilmente per molte settimane.
Categoria 5
Venti superiori ai 251 km/h
La categoria 5 è la categoria più alta della scala Saffir-Simpson. Queste tempeste causano lo sradicamento completo del tetto di molte residenze ed edifici industriali. Il crollo di molti tetti e pareti di grandi dimensioni, specialmente quelli senza supporti interni, è comune. Sono prevalenti danni molto pesanti e irreparabili a molte strutture con telaio in legno. Solo pochi tipi di strutture sono in grado di sopravvivere intatti e solo se si trovano ad almeno 5-8 km nell’entroterra. Includono edifici con struttura solida in calcestruzzo o struttura in acciaio, realizzate in mattoni armati o blocchi di cemento e che hanno tetti a padiglione con pendenze non inferiori inferiore ai 35 gradi e senza sbalzi di alcun tipo. A meno che non vengano soddisfatti tutti questi requisiti, la distruzione assoluta di una struttura è quasi certa.
La scala Fujita
Anche questa scala si basa sulla forza del vento e va da 0 a 5. Sostanzialmente le categorie più deboli producono gli stessi danni dei cicloni, salvo per quanto riguarda il problema delle inondazioni. Quindi, per quanto riguarda i danni causati, ci concentreremo esclusivamente sulle ultime due categorie la 4 e la 5. Per quanto riguarda la velocità dei venti ci baseremo sulla tabella sottostante.
Per quanto riguarda la forza distruttiva i tornado di categoria EF4 possono distruggere completamente anche abitazioni robuste e sollevare automobili di modeste dimensioni. Un pericolo comune con questo tipo di tornado sono i detriti che, a quelle velocità, possono facilmente uccidere o ferire gravemente una persona.
I tornado categoria EF5, il cui record di velocità fu raggiunto nel 1999, con venti che toccarono i 512 km/h. Questo genere di tornado possono distruggere fin nelle fondamenta le case in legno, danneggiare gravemente edifici in calcestruzzo e talvolta abbatterli se questi sono molto alti. Automobili, camion e treni possono essere scagliati a grandissime distanze. Alcune automobili sono state ritrovate a più di un km di distanza.
in ogni, caso ciò che è certo, è che il riscaldamento globale Sta portando ad un aumento di intensità e di frequenza di questi fenomeni, con effetti disastrosi su intere comunità. I tornado e i cicloni non si possono fermare, però possiamo lavorare per far sì che le cose non peggiorino.
Non perdere il nostro articolo sull’acidificazione dei mari e sui granchi che si sciolgono letteralmente a causa di ciò.
Fonti
Sono laureato in chimica all’Università degli Studi dell’Aquila ma mi appassiona qualsiasi forma di conoscenza, dall’astrofisica al senso della moda nell’Impero Bizantino.
Nella vita lavorativa mi occupo di consulenze mediche, mentre in quella privata di viaggi, birra e fotografia.
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