È nato prima l’uovo o la gallina? Un viaggio nel tempo e nell’evoluzione
“È nato prima l’uovo o la gallina?” è letteralmente uno dei quesiti più vecchi del mondo, formulato già da Aristotele nel quarto secolo prima di JC.
La domanda propone un paradosso logico giocando sul rapporto causa-effetto. Se una gallina nasce dall’uovo e un uovo viene deposto da una gallina, andando a ritroso, come facciamo a risalire a chi sia venuto per prima?
Ci sono tanti modi per riformularlo in contesti diversi. Ne volete uno attuale?
“Cercasi apprendista con esperienza”.
È, appunto, un paradosso ma vorremmo farci mai scappare l’occasione di parlare delle origini dell’uovo, dell’evoluzione delle galline e delle possibili risposte scientifiche al quesito? Ovviamente no!
Allora allacciatevi le cinture che si parte per un viaggio agli albori della vita!
La vita fuori dall’acqua
Non è un caso che la vita sia nata in acqua. L’ambiente sommerso offre tutta una serie di vantaggi per gli organismi che vi si adattano.
Un esempio consiste nell’essere immersi costantemente in una soluzione che contiene gli sbalzi termici, che previene la disidratazione, che raramente congela.
Nel processo di migrazione dall’acqua alla terraferma è stata necessaria un’importante revisione di quasi tutti gli apparati fino ad allora sviluppati, da quello motorio a quello respiratorio e, non ultimo, quello riproduttivo.
Ovviamente, l’evoluzione ha selezionato, via via che mutazioni casuali fornivano un qualche tipo di vantaggio, le forme più adatte al nuovo ambiente.
A fare da ponte fra animali che vivono esclusivamente in mare e animali terrestri abbiamo gli anfibi. Pur avendo colonizzato la terraferma, gli anfibi restano comunque legati all’ambiente acquatico.
Le uova che producono vengono deposte in acqua dove rimarranno fino alla schiusa, sono prive di guscio e avvolte da un materiale gelatinoso.
Spesso, ma non sempre, la fecondazione avviene nell’ambiente acquatico dopo che le uova sono state deposte.
Le uova degli anfibi
Gli anfibi sono classificati in un gruppo, clade, a parte dagli altri vertebrati tetrapodi. Noi mammiferi, i rettili e gli uccelli rientriamo nel gruppo degli Amnioti.
Le nostre “uova fecondate”, pur essendosi evolute in modo molto diverso le une dalle altre, a seconda dei diversi apparati riproduttivi, sviluppano tre membrane che le accomunano.
Per semplicità, prendiamo in considerazione l’embrione umano.
Fin dai primissimi stadi di sviluppo si forma una membrana chiamata amnios che protegge l’embrione.
Probabilmente avrete sentito parlare di amniocentesi, un tipo di diagnosi prenatale che consiste nel prelievo delle cellule da questa membrana.
Ma non è l’unica, abbiamo anche una membrana detta allantoide da cui si formerà il cordone ombelicale.
Una terza membrana, la più esterna, chiamata corion, che fa da sacca e contiene tutte le precedenti e contribuirà alla formazione della placenta.
Nel caso dei mammiferi, grazie al cordone ombelicale, si instaura un rapporto trofico tra madre e feto.
In animali che invece depongono le uova, l’aggiunta di questi strati extra ha fornito un sistema di supporto vitale racchiuso in un guscio protettivo.
Purtroppo, non sappiamo esattamente quando le uova con il classico guscio in carbonato di calcio siano comparse, molto probabilmente qualcosa come 350 milioni di anni fa, forse prima.
A causa di carenza di fossili è difficile tracciare la storia evolutiva degli esseri viventi a ritroso fino ai primordi della vita. Il fossile di uova di dinosauro più antico che abbiamo trovato finora risalirebbe a 190 milioni di anni fa.
Le galline
Parliamo invece delle galline, le prove archeologiche suggeriscono che il gallo comune (Gallus gallus domesticus) sia stato addomesticato qualcosa come 10.000 anni fa, e che il primo KFC sia stato aperto qualche anno dopo.
La specie Gallus gallus conta diverse sottospecie originatesi nel sudest asiatico, in paesi come India, Vietnam, Bangladesh. La domesticazione ebbe molto successo e allevamenti di polli si distribuirono presto negli insediamenti umani.
Altri studi suggeriscono che geneticamente il gallo comune si sia discostato da un antenato selvatico ben prima dell’effettiva domesticazione, parliamo addirittura di circa 58 mila anni fa.
Mentre andando a ritroso nel ricercare l’origine dei volatili, fossili di Archaeopteryx, considerato uno dei più antichi antenati degli uccelli, risalgono a circa 150 milioni di anni fa [4].
Possibili risposte al quesito
Ma quindi è nato prima sto cazzo di uovo o sta merda di gallina?
Con le uova amniotiche che risalgono a circa 350 milioni di anni fa e le prime galline che si sono evolute circa 58 mila anni fa, mi sento di dire con ragionevole sicurezza che l’uovo è arrivato per primo.
E non ci sarebbero dubbi anche se considerassimo i volatili in generale, tenendo presente quanto detto nel paragrafo precedente.
Utente: “State palesemente dando una non risposta, è ovvio che si intende se sia nata prima una gallina o un uovo di gallina, non le uova in generale!”
Verissimo.
Il nostro voler classificare gli esseri viventi in blocchi poco rispecchia quello che avviene in natura, dove di solito fra specie vicine troviamo un continuum di variazioni.
È difficile, e scorretto, pensare a un momento esatto in cui le galline, così come le conosciamo, abbiano cominciato ad esistere. Ci si è arrivati secolo dopo secolo, mutazione dopo mutazione.
Ma ragioniamo per assurdo.
Se potessimo fissare una soglia immaginaria dove prima dell’ennesima mutazione si avesse un antenato e dopo tale mutazione si avesse una gallina, allora dall’unione dello spermatozoo di un non-gallo e dall’ovulo di una non-gallina nascerebbe il primo embrione di gallina.
Esso darebbe vita alla prima gallina. Quindi, la gallina sarebbe venuta prima, considerando che l’uovo da cui è nata sarebbe deposto dalla non-gallina, ergo non sarebbe un uovo di gallina.
Uno studio scientifico confermerebbe questa risposta dopo aver scoperto che una proteina chiamata ovocledidin-17 (OC-17) funge da catalizzatore per accelerare lo sviluppo del guscio. Questa proteina è cruciale per formare un guscio d’uovo funzionale e si trova solo nelle ovaie di una gallina.
Questioni filosofiche
Questa domanda, che a primo impatto può sembrare banale, è stata oggetto di discussione di diversi filosofi. Quali sono state, quindi, le risposte a cui essi erano arrivati?
Il già citato Aristotele si arrende al loop infinito del paradosso, sbrocca male e se ne esce con un: “Non ci può essere stato un primo uovo che segni l’inizio della nascita degli uccelli perché quell’uovo dovrebbe essere stato deposto da un uccello. E così via”.
Ary era come terrorizzato dalla possibilità del “regresso infinito” perché si finiva sempre in ragionamenti che, non avendo un inizio, davano risposte inaccettabili che non spiegavano nulla.
I filosofi cristiani Sant’Agostino e San Tommaso d’Aquino l’hanno fatta molto più semplice: si può andare a ritroso fino a una certa, poi devi sempre fare i conti con l’unico, vero Capitano.
E la Genesi parla chiaro: Dio ha creato prima la gallina, punto.
Il pensiero filo-cattolico ha influenzato anche personaggi come Ulisse Aldrovandi che se ne esce con uno stizzito: “passando alla noiosa, piuttosto che curiosa, questione circa l’uovo e la gallina, nei sacri libri c’è scritto che la gallina viene prima.
I libri insegnano che gli animali sono stati creati all’inizio del mondo, quindi le galline non derivano dall’uovo ma dal nulla.”
Va bene Ulì, però stai calmo.
Nel XVIII secolo l’Illuminismo crea un punto di rottura con questo pensiero e un personaggio come Diderot, inventore dell’antenato di Wikipedia, se ne esce con una frase che mi prendo la libertà di parafrasare:
“Se considerate la questione dell’uovo e della gallina come una cosa semplice e banale allora non ciavete capito poponcazzo. Perché il passato degli animali, come il loro futuro, è incerto”
Senza volerlo Denis Diderot aveva anticipato uno dei principi fondamentali della biologia evolutiva.
Bonus track per chi non conoscesse questa perla… Look at all those chickens!
Plant Breeder di mestiere, divulgatore per hobby.
Nato sotto una foglia di carciofo e cresciuto a orecchiette e cime di rape, sono sempre stato interessato alla genetica. Ho studiato biotecnologie agrarie e, dopo un erasmus in Danimarca, ho proseguito con un industrial PhD nella stessa azienda sementiera presso cui stavo scrivendo la tesi. Dal 2019 sono rientrato in Italia e lavoro attivamente come plant breeder, realizzando varietà di ortaggi che molto probabilmente avete mangiato 🙂
Articolo divertente !
Grazie Andrea,
lo scopo era proprio quello di alleggerire alcuni temi facendoci qualche risata parlando di scienza 🙂