La dottrina del ghiaccio cosmico – La folle teoria nazista
In un nostro recente articolo, abbiamo parlato di una folle teoria pseudoscientifica, in voga nel mondo comunista, che portò alla morte di milioni di persone. Per bontà di par condicio, oggi parlerò di una teoria altrettanto bizzarra molto apprezzata dai nazisti. A differenza della teoria cara a Stalin, questa di cui parleremo oggi non si sforza nemmeno di avere un’apparente parvenza di scientificità. Perdonate quindi il tono scanzonato e denigratorio dell’articolo, ma qui c’è davvero poco di difendibile.
Luna di ghiaccio e visioni mistiche
Per prima cosa partiamo da Hanns Horbiger, l’inventore di questa strampalata teoria. Hanns non è l’ultimo degli idioti, è un inventore di successo, brevetta un nuovo tipo di valvola in acciaio, più efficiente e duratura delle vecchie valvole in pelle, che rivoluziona ingegneria e industria chimica. Oltre ad essere un brillante inventore e imprenditore Hanns è anche un personaggio molto eclettico.
L’inventore austriaco inizia gettare le basi della dottrina del ghiaccio cosmico nel 1894, quando durante delle osservazioni della Luna, iniziò a rimuginare sull’idea che il nostro satellite fosse totalmente costituito da ghiaccio. Dopotutto quale materiale può effettivamente essere così bianco e brillante oltre a svariate centinaia di minerali più che noti al tempo? Queste quisquilie però ad Hanns non interessavano, anche perché aveva avuto delle visioni: una notte sognò Un grande pendolo cosmico che oscillando si allungava fino a spezzarsi. Da questo sogno trasse la conclusione che oltre l’orbita di Nettuno la gravità solare non aveva alcun effetto. Sì, come ben potete immaginare in questa teoria mancano molti legami tra causa ed effetto.
Queste sono le due formidabili premesse di una delle teorie più stupide e di successo sviluppate dalla specie umana, ma tranquilli, siamo solo all’inizio.
Le stelle non esistono
Secondo la teoria del ghiaccio cosmico, in realtà quei puntini che vediamo di notte nel cielo non sono stelle, bensì ghiaccio. La fissa per il ghiaccio tornerà spesso in questo articolo.
Ma come ci è arrivato quel ghiaccio lì? Semplice: prima della nascita del sistema solare esisteva una grande stella calda e brillante, un giorno questa stella impattò con un’altra stella fredda fatta di… ghiaccio. L’impatto tra le due produsse una grande esplosione che scagliò enormi blocchi di ghiaccio in giro per l’universo, andando a costituire quella che oggi chiamiamo Via Lattea.
Arrivano i giganti
Come se non bastasse Hanns decise di introdurre nella sua teoria anche un pochino di brio. Perché limitarsi a spiegare la nascita e il funzionamento dell’universo quando con la tua nuova teoria cosmologica puoi spiegare anche l’esistenza dei giganti?
La teoria del ghiaccio cosmico ipotizzava che esistessero 7 satelliti attorno alla Terra e che con il tempo questi si siano schiantati su di essa. Durante il periodo in cui queste lune si trovavano più vicine alla superficie terrestre ne andavano a diminuire la gravità. Ovviamente, come tutti noi sappiamo, la diminuzione della gravità porta inevitabilmente alla nascita di stirpi di giganti.
Ciò che vi ho raccontato fino ad ora serviva solo a farvi avere un’idea generale del livello della teoria. Non voglio dilungarmi troppo nei dettagli della follia di Horbiger e vorrei entrare nel vivo della questione dottrina del ghiaccio cosmico e nazismo. Sappiate solo che secondo questa teoria la cattura e la caduta delle 7 lune nel tempo hanno causato tra le altre cose il Diluvio Universale e l’affondamento di Atlantide, giusto per non farci mancare nulla.
Hitler sale al potere
Adesso voi penserete che una simile porcheria sia stata relegata nell’infausto abisso nel quale vengono ricacciate tutte le cialtronerie partorite dell’uomo. Invece no, la dottrina del ghiaccio cosmico prese velocemente piede tra il grande pubblico fin dai primi anni del ‘900. C’erano film, programmi radiofonici e conferenze che parlavano di questa teoria. Tra i sostenitori di questa follia non poteva mancare il neonato partito nazionalsocialisti. Quel miscuglio di pseudoscienza e misticismo nordico aveva suscitato sui nazisti un discreto interesse, tanto che anche Hitler la fece diventare la teoria cosmologica ufficiale del partito.
Quando i nazisti presero il potere nel 1931 il connubio con la dottrina del ghiaccio cosmico divenne ancora più forte. I successori di Hanns Horbiger, deceduto l’anno precedente, decisero di aggiungere un po’ di antisemitismo e di mito della razza ariana, giusto per rendere quel piatto di cacca fumante più appetibile per i nuovi padroni.
Attacco alla “scienza ebraica”
I nazisti avevano sempre mal digerito il fatto che una delle scoperte più sensazionali del ‘900, la teoria della relatività, fosse stata fatta da un uomo di origine ebraica. Per Hitler e la sua cricca la teoria del ghiaccio cosmico rappresentava una nuova verità ariana che andava a scardinare le errate e corrotte dottrine sioniste.
Inoltre, il ruolo di “generatore del cosmo“ che aveva il ghiaccio in questa teoria, stuzzicava le menti dei nazisti, che ritenevano gli ariani un popolo nordico e quindi in qualche modo figlio del ghiaccio.
Hitler fece si che questa teoria venisse divulgata il più possibile. Tant’è vero che buona parte della popolazione tedesca credeva in questa dottrina. Non solo, tale teoria prima della guerra, varcò anche i confini tedeschi diffondendosi anche in Gran Bretagna, dove fu sfruttata dai sostenitori del colonialismo per sostenere le loro teorie.
La fine di una pessima storia
Dopo la fine della guerra la teoria del ghiaccio cosmico continuò a sopravvivere per un po’. Non dimentichiamoci che milioni di tedeschi la ritenevano vera. Una battuta d’arresto significativa la si ebbe nel 1969, durante le missioni Apollo. L’evidenza dei fatti dimostrò che la Luna non era composta da ghiaccio, destinando finalmente la teoria del ghiaccio cosmico nella pattumiera delle pessime idee.
Fonti
Sono laureato in chimica all’Università degli Studi dell’Aquila ma mi appassiona qualsiasi forma di conoscenza, dall’astrofisica al senso della moda nell’Impero Bizantino.
Nella vita lavorativa mi occupo di consulenze mediche, mentre in quella privata di viaggi, birra e fotografia.
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