Dita da vecchi: perché le dita raggrinziscono
Avete mai provato la sensazione di invecchiare improvvisamente? No, non mi riferisco al fatto che avevate cominciato ad apprezzare il divieto di uscire per restare a vegetare nel divano a guardare la TV che nonna fammi spazio che guardiamo Maria De Filippi insieme.
No, mi riferisco a quello strano fenomeno per cui dopo aver tenuto le mani in acqua per tanto tempo, queste raggrinziscono talmente tanto che quelle della suddetta nonnina vi fanno invidia.
Ma perché accade?
Vi premetto che ad oggi non vi è una risposta certa, però sono state avanzate diverse ipotesi, di cui una di questa è particolarmente affascinante.
Ipotesi adattativa
Secondo questa ipotesi , il raggrinzamento avrebbe un significato evolutivo: sono stati condotti due studi mirati a valutare la possibilità che il raggrinzamento permettesse di aumentare l’attrito e quindi di ottenere una maggiore aderenza con oggetti immersi in acqua.Questo avrebbe facilitato i nostri antenati a cacciare e a pescare sott’acqua.
Tuttavia, solo il primo di essi è riuscito a dimostrare un reale vantaggio, mentre il secondo studio non sarebbe stato in grado di riprodurre gli effetti di quello precedente, lasciando numerosi dubbi circa questa ipotesi.
Dunque il fine evolutivo non riusciamo bene a comprenderlo, ancora.
Ma quali sono i meccanismi fisiologici che lo determinano? Come accade?
Secondo gli autori dell’ultimo studio, questo fenomeno sarebbe l’effetto della variazione del calibro dei vasi: essi si vasocostringono, cioè si riducono di calibro, in seguito al cambio di temperatura, dovuto al contatto con l’acqua. Questo determina una riduzione del volume delle strutture vascolari sottostanti e quindi la cute si raggrinzisce.
La vasocostrizione è un processo mediato dall’attivazione del sistema nervoso simpatico. Infatti, questa ipotesi è avvalorata dal fatto che i soggetti con lesioni nervose perdono la capacità di raggrinzire le dita.
Ogni qualvolta vedrete i vostri polpastrelli più rugosi di uno Shar Pei, penserete a noi di Missione Scienza!
Medico Specializzando in Medicina Interna al primo anno di corso, grande appassionato di scienza in tutte le sue declinazioni, e da oltre 3 anni impegnato nella lotta per la corretta informazione in qualità di editor per Missione Scienza.