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Datazione temporale – modi diversi di parlare del tempo

Che giorno è oggi? Beh, è una domanda molto complicata. La risposta è “dipende dalla datazione e dal calendario”.

Che diamine è la datazione, cosa c’entra con il calendario?!

Allora, sistema di datazione e calendario sono una serie di convenzioni che determinano 1) in che modo suddividere il tempo che passa, 2) in che modo discutere/scrivere/descrivere il tempo che passa e 3) come creare una struttura ripetitiva che ci permetta di vivere in maniera serena.

Ad esempio, il nostro attuale sistema più comune è basato sul calendario gregoriano (usato dalla stragrande maggioranza dei paesi del mondo) e sulla suddivisione della storia in a.C. (avanti Cristo) e d.C. (dopo Cristo).

Il calendario gregoriano è un calendario solare e suddivide l’anno in 12 mesi (con durate diverse, dai 28 ai 31 giorni), per un totale di 365 giorni l’anno, con un anno (detto bisestile) con un giorno in più (convenzionalmente, il 29 di febbraio) che si ripete ogni 4 anni.

Il conto degli anni prende come anno cardine l’anno della nascita di Cristo, il messia della religione cristiano-cattolica. NB: l’anno 0 non esiste, si passa da 1 a.C. a 1 d.C.

Quindi, se usassimo il calendario gregoriano con la datazione a.C.-d.C., alla domanda “che giorno è oggi?” posso serenamente rispondere “oggi è il 26 Novembre 2021 (d.C.)”, dove il d.C., in genere, si sottintende.

Abbastanza lineare no?

Ma esiste solo questo sistema?

Ovviamente no.

Il calendario gregoriano è, in realtà, relativamente recente. Fu istituito da papa Gregorio XIII tramite la bolla papale Inter gravissimas (quasi letteralmente ‘un problema fra i più seri’) il giorno 24 febbraio 1582 d.C., in sostituzione del precedente calendario giuliano (istituito nel 46 a.C. sotto Giulio Cesare).

Che il calendario giuliano fosse problematico lo si sapeva sin dal Concilio di Nicea (325 d.C.), prevalentemente per fissare la data della festività della Pasqua cattolica, che è da celebrarsi la prima domenica che cade dopo il primo plenilunio successivo all’equinozio di primavera (che al mercato mio padre comprò).

Ora, Sosigene di Alessandria (che aveva sviluppato il calendario giuliano) si era inventato questa genialata degli anni bisestili per recuperare il tempo che il calendario romano (pre-giuliano) si era perso per strada.

Per capirci, il calendario pre-giuliano contava un anno di esattamente 365 giorni, non uno più, non uno meno. Tuttavia, l’anno solare medio dura 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi. Di anno in anno, quelle 5 ore e rotti si accumulano, creando un distacco sempre maggiore fra anno “civile” e anno solare. Aggiungendo un giorno ogni 4 anni (6 ore all’anno, più o meno), su idea di Sosigene, si recuperano questi ‘giorni persi’, con una precisione di circa 15 minuti all’anno.

Abbastanza sorprendente per l’epoca (46 a.C.!).

Tutta una questione di Pasqua

Tuttavia, con il passare dei secoli, anche 15 minuti in più all’anno possono fare la differenza. Lo sanno bene tutti i prelati che hanno avuto il compito ingrato di calcolare il giorno di celebrazione della Pasqua dopo che, per evitare il pluralismo liturgico, nel concilio di Nicea l’equinozio di primavera fu fissato convenzionalmente il 21 marzo.

All’epoca, il calendario giuliano era già ‘in avanti’ di circa 3 giorni.

Di anno in anno, l’equinozio reale si allontanava sempre di più da quello fissato nel calendario, con grande sgomento della Chiesa. Il calendario, infatti, fu motivo di dialogo sia nel Concilio di Basilea, sia in quello di Costanza (1400-1500 d.C.). Tuttavia, fu solo Gregorio XIII a prendere di petto il problema, dando l’incarico di risolvere i danni del calendario giuliano a una commissione di dotti e scienziati, che però nessuno ricorda.

La commissione era composta da due matematici, un astronomo, tre teologi, un medico e un interprete di lingue orientali. Risolsero il problema in maniera magistrale ed elegante.

La differenza fra il calendario giuliano e quello gregoriano è nella numerazione degli anni bisestili. L’anno del calendario giuliano era troppo lungo, ma quello pre-giuliano troppo corto! Il calendario gregoriano, quindi, mantiene gli anni bisestili ma ne ‘salta’ alcuni. Specificamente, quelli multipli di 100 ma non multipli di 400 (ossia, il 1600 d.C. sarebbe stato bisestile, ma il 1700 d.C. no).

Inoltre, per recuperare il ritardo accumulato, nel 1582 si passò direttamente dal 4 ottobre al 15 ottobre.

Il calendario gregoriano è perfetto?

No, ma quasi.

La differenza fra anno solare e anno gregoriano è di soli 26 secondi (circa), dove l’anno gregoriano è il più lungo. Questa piccolissima discrepanza equivale a circa un giorno ogni 3.323 anni. Questo vuol dire che, essendo il calendario stato istituito nell’anno 1582, occorrerà sopprimere un giorno soltanto nell’anno 4905.

Ok, abbiamo risolto il calendario gregoriano, ma a.C. e d.C.?

La datazione basata su a.C. e d.C. è anche detta “Era cristiana”. La realtà è che, a differenza del calendario, questa datazione non è mai stata istituzionalizzata in maniera ufficiale.

Questa convenzione nasce dalla traduzione di abbreviazioni ecclesiastiche di un sistema di notazione in latino medievale (ante Christum natum, a. C. n. e post Christum natum, p. C. n.).

Insomma, nulla di estremamente ufficiale. Tuttavia, sono il sistema più usato e ritenuto standard dalla maggior parte delle nazioni.

Sistemi di datazione alternativi

Ovviamente, essendo questo sistema totalmente convenzionale e arbitrario, esistono innumerevoli alternative, sia basate su eventi religiosi, sia no.

Basati su eventi religiosi

Un altro modo di dire d.C. (più comune nel mondo anglosassone, a dire il vero) è la notazione AD (abbreviazione di Anno Domini, “anno del signore”). Non è particolarmente creativa, va detto.

Ma come si fa se non si usa Gesù come punto cardine?

La religione musulmana e quella ebraica hanno la loro soluzione.

La religione ebraica risolve il problema alla radice e conta gli anni a partire dalla Creazione, AM (ossia Anno Mundi, anno del mondo). Il conteggio è basato su ricostruzioni bibliche. Secondo questa datazione, siamo attualmente nel 5782 AM.

La religione musulmana prende l’egira come punto cardine della sua datazione. L’egira, o hijra (emigrazione) indica l’esodo di Maometto, assieme ai primi devoti musulmani, dalla natia Mecca alla volta di Yathrib (circa 622 d.C.). Siamo attualmente fra il 1442 e il 1443 AH (Anno Hegirae).

Anni lunari e anni solari

Va specificato che i calendari liturgici sia dell’Islam che dell’Ebraismo sono calendari lunari. Questo vuol dire che non si basano sulla rotazione della Terra intorno al Sole, ma esclusivamente sulle fasi lunari (specificamente, un anno sono 12 lunazioni, della durata di 29-30 giorni). Questo comporta che l’anno solare sia più lungo dell’anno lunare, che è, infatti, di 354-355 giorni.

Per fare un esempio, il calendario islamico (l’unico calendario lunare largamente utilizzato) è composto da dodici mesi di 30 o di 29 giorni, che in genere si alternano, per un totale di 354 giorni. Dato che il mese sinodico medio è leggermente superiore a 29,5 giorni (la durata media del mese del calendario), ogni tanto si aggiunge un giorno all’ultimo mese dell’anno, che in genere ha 29 giorni) per ottenere una perfetta sincronizzazione fra calendario e mese sinodico. Ciò si verifica 11 volte in un ciclo che dura di 30 anni.

In pratica il calendario islamico anticipa ogni anno di dieci o undici giorni rispetto al calendario gregoriano. Questo è il motivo per il quale il Ramadan, festività islamica che avviene sempre nello stesso mese secondo il calendario islamico, per noi che usiamo il calendario gregoriano casca sempre in giorni diversi ogni anno.

Non basati su eventi religiosi

Esistono, ovviamente, datazioni non basate su eventi religiosi.

La prima, sorprendentemente, è più antica dell’Era Cristiana. Infatti, per un breve periodo di tempo verso la fine dell’era repubblicana, nell’antica Roma si usò un sistema di datazione che prendeva come punto di riferimento la fondazione di Roma stessa. La datazione segnava AU, o aUc, (Anno Urbis, anno della città, o ab Urbe condita, “dalla fondazione della città”).

Questo sistema di datazione era più diffuso in ambienti accademici che nella realtà popolare, dove si preferiva chiamare gli anni usando i nomi dei consoli in carica.

Parlando di tempi più recenti, fu per la prima volta Johannes Kepler (Keplero), nel 1615, a ‘snobbare’ la datazione basata sulla nascita di Cristo, per usare un più laico EC (era comune). Questa notazione, che si sovrappone in maniera totale a quella a.C./d.C. (ossia il 1700 d.C. è il 1700 EC), è stata resa obbligatoria nel ventesimo secolo nella Russia Sovietica e, dopo la caduta del muro di Berlino, adottata dalla NASA.

Ancora più recente (e, personalmente, il mio preferito) è il sistema di datazione basato sul cosiddetto “calendario olocenico”.

Il calendario dell’Era Umana

Il calendario dell’era umana, dove l’anno ha datazione EU (era umana) è una variazione del calendario gregoriano proposta dal paleontologo e geologo italiano Cesare Emiliani nel 1993. Nel calendario olocenico ogni data è anticipata di diecimila anni.

Ma perché?

Secondo la proposta di Emiliani, gli anni vanno contati a partire dal 10.000 a.C., non solo perché (approssimativamente) in questo periodo terminava l’ultima glaciazione, segnando l’inizio del clima come lo conosciamo noi oggi, ma anche perché il sito architettonico umano più antico è datato proprio 10.000 a.C. (più o meno).

datazione calendario Olocenico - anno 0 - gobekli tepe
Questo è il Göbekli Tepe, il sito archeologico neolitico che segna l’anno 0 della civiltà umana. La sua costruzione, con la tecnologia dell’epoca, avrebbe necessitato livelli di cooperazione mai osservati in precedenza. © Fonte

Il 10.000 a.C. segna l’inizio della cultura umana. Un anno che tutti (ma proprio tutti) noi esseri umani condividiamo.

Seguendo questo calendario l’anno 2021 d.C. sarebbe, in realtà, l’anno 12.021 EU. In questo contesto non ci sarebbero conteggi di anni alla rovescia o date con valore negativo in quanto nessun avvenimento con datazione certa è avvenuto prima dell’inizio del 10.000 a.C.

Esempi di date famose

Gregoriano a.C.-d.C. Gregoriano EC-AEC Olocenico
Fondazione di Roma 753 a.C. 753 AEC 9247 EU
Caduta dell’Impero Romano d’Occidente 476 d.C. 476 EC 10.476 EU
Indipendenza degli USA 1766 d.C. 1766 EC 11.766 EU
Rivoluzione Francese 1789 d.C. 1789 EC 11.789 EU
Fine della Seconda Guerra Mondiale 1945 d.C. 1945 EC 11.945 EU
Istituzione dell’Unione Europea 1992 d.C. 1992 EC 11.992 EU

Come si può notare, non c’è alcuna differenza fra a.C./d.C. e EC/AEC; tuttavia, il calendario Olocenico ci fa capire che, anche la fondazione di Roma (che a noi sembra qualcosa di antico e lontano), è avvenuta dopo più di 9000 anni di cultura umana.

Insomma, scegliete la datazione che preferite! Se poi scegliete quella dell’Era Umana, fate contento un giovane chimico.

Fonti

Bolla Inter Gravissimas – Università degli Studi di Napoli Federico II [ita]

Calendario islamico – Britannica [eng]

Calendario ebraico – My Jewish Learning [eng]

Calendario Gregoriano – Wikipedia [ita]

Calendario Olocenico – Kurzgesagt, Youtube [eng]

Luca Ricciardi

Laurea in chimica-fisica dei sistemi biologici, ottenuta all'università "La Sapienza" di Roma, PhD in Chimica Organica ottenuto all'università di Twente (Paesi Bassi), attualmente parte dell'Editorial Office di Frontiers in Nanotechnology e Frontiers in Sensors, a Bologna. Mi identifico come napoletano (anche se di fatto a Napoli ci sono solo nato). Un ricettacolo di minoranze (queer, vegano, buddista…) con una grande passione per la divulgazione.

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