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Andropausa: realtà o fantasia?

Che la menopausa esista è difficile negarlo. Ma cosa dire riguardo l’andropausa? Cosa accade di preciso nel sesso maschile? Ci sono cambiamenti simili a quelli che avvengono nelle donne? E se sì, cosa comportano?

Questione di ormoni

Quando parliamo di queste condizioni dobbiamo capire che sono causate da variazioni nella produzione degli ormoni, in particolare quelli sessuali.

Questi si classificano in

  • Androgeni, prodotti in grande quantità negli uomini (soprattutto testosterone);
  • Estrogeni (principalmente estradiolo) e progestinici (progesterone su tutti), prevalenti nella donna.

L’aggettivo “prevalente” è fondamentale. Infatti, è un pensiero comune che gli androgeni non vengano prodotti nella donna e altrettanto per estrogeni e progestinici nell’uomo. Tutti sono prodotti in entrambi i sessi, ci sono differenze meramente quantitative.

A che servono?

Sono principalmente coinvolti nella genesi e nel mantenimento di quelli che sono i caratteri sessuali primari e secondari. La forma diversa del corpo è il risultato dell’azione di questi ormoni sui tessuti del nostro organismo: le mammelle più sviluppate nella donna che nell’uomo, la massa muscolare maggiore nell’uomo, quella adiposa nella donna, anche il tono della voce, sono tutte differenze che dipendono dagli ormoni sessuali.

Inoltre, questi ormoni sono fondamentali per la riproduzione: permettono infatti la maturazione e il mantenimento di quelle che sono le gonadi (testicoli e ovaie), dove avviene la maturazione e/o la produzione dei gametociti (spermatozoi e cellule uovo).

Un deficit di questi ormoni, o un loro eccesso, impatta oltre che sull’aspetto fisico, soprattutto su questa funzione riproduttiva, causando infertilità o sterilità.

Hanno poi anche altri ruoli. A tutti è nota la funzione anabolizzante del testosterone sui muscoli. Gli estrogeni sono fondamentali nella prevenzione dell’osteoporosi, ed è per questo che le donne in menopausa (dove il livello di questi ormoni cala) possono sviluppare più facilmente questa malattia.

Menopausa

La menopausa non è una malattia ma un momento fisiologico della vita della donna, che coincide con il termine della sua fertilità.

Si parla di menopausa quando le mestruazioni cessano definitivamente e in modo irreversibile. In particolare, deve essere trascorso almeno un anno dall’ultima mestruazione, perché nelle ultime fasi della vita riproduttiva il ciclo si fa sempre più irregolare, fino a scomparire del tutto.

La menopausa è fisiologica quando si verifica intorno ai 45-50 anni. Ci sono condizioni patologiche in cui può arrivare molto prima, per esempio in giovani di 20-30 anni.

In questa fase le ovaie cessano la loro attività e, di conseguenza, diminuisce nel sangue la quantità degli estrogeni, cioè di quegli ormoni prodotti fino ad allora dalle ovaie. Dal momento che la donna va in menopausa, non è più fertile, per il semplice motivo che non ha più riserve ovariche, cioè follicoli da maturare per produrre cellule uovo.

Gametogenesi nell’uomo e nella donna

La gametogenesi è il processo che porta alla formazione dei gameti, le cellule che unendosi danno vita allo zigote, dal quale deriva l’embrione, che poi diventa feto, e poi neonato… (il resto lo conoscete penso).

Nella donna i gameti iniziano a essere prodotti durante la fase di embrione. Successivamente è come se venissero congelati, per poter essere riattivati in futuro.

Immaginate un pasto precotto e poi congelato. Il concetto è lo stesso. In particolare, il numero di follicoli primordiali che vengono prodotti è di circa 5/7 milioni. Sembra sorprendente pensare come già alla nascita questo numero si sia ridotto a 1 milione, per ridursi a 300.000 all’inizio della pubertà.

Stiamo parlando di fasi della vita dell’organismo escluse dal periodo fertile. In genere, di questi 300.000 follicoli, circa 300 maturano completamente per dare origine alle cellule uovo. Queste ultime possono essere fecondate dagli spermatozoi per dare origine a un nuovo individuo. Insomma, uno su mille ce la fa.

Nella donna, quindi, non avviene di continuo la produzione dei gameti, a differenza dell’uomo. Questo, infatti, conserva le cellule staminale ed è quindi capace di produrli continuamente.

Ovviamente anche nel sesso maschile c’è un limite, però questo non è così stringente come nelle donne. In genere la produzione di spermatozoi si riduce con l’età, al ridursi del testosterone prodotto, che è il principale agente che stimola la spermatogenesi.

Perché andropausa?

Andropausa è un termine che indica il progressivo esaurimento delle capacità riproduttive maschili, correlate alla ridotta biodisponibilità del testosterone. Richiama la menopausa femminile, ma ci sono comunque delle differenze importanti:

  • Il profilo ormonale e lo sviluppo dei sintomi sono più graduali rispetto a quanto avvenga nella menopausa, dove c’è una manifestazione netta (cessa il ciclo);
  • Inoltre, mentre nella donna la menopausa è un processo ben definito, una tappa obbligata che inizia con la scomparsa del ciclo mestruale e si accompagna a un rapido calo della produzione di estrogeni, non tutti gli uomini vanno incontro a questa condizione. Per l’uomo non si può parlare a tutti gli effetti di vera e propria “cessazione” delle capacità riproduttive; piuttosto, l’andropausa andrebbe descritta come un processo parafisiologico (quindi per molti aspetti normale), che si manifesta con estrema variabilità nella popolazione.
Illustrazione che mostra indicativamente il declino dei livelli di testosterone con l’avanzare dell’età. © Fonte

Il termine, non c’è dubbio, rende l’idea, ma proprio in virtù di queste considerazioni la stessa esistenza dell’andropausa è stata per molto tempo, e spesso ancora oggi, messa in discussione.

Quello che è importante sottolineare, quindi, è che non tutti gli uomini vanno incontro alle stesse conseguenze, così come accade nel sesso femminile, e inoltre è un processo molto più graduale rispetto a quello drastico della menopausa.

La produzione del testosterone inizia a calare già dopo i 30 anni, in media di circa il 2% all’anno. Ovviamente sono stime medie, con notevole variabilità individuale.

Sintomatologia

I sintomi associati all’andropausa sono diversi. Non aspettiamoci di trovare manifestazione solo a livello dei testicoli, della sfera sessuale, perché come abbiamo visto questi ormoni svolgono un ruolo fondamentale un po’ ovunque.

Pertanto, i tessuti del corpo stimolati dal testosterone ne ricevono una quantità inferiore, il che può causare vari cambiamenti fisici e mentali in una persona come sbalzi d’umore o affaticamento.

Sebbene i sintomi possano variare da persona a persona, quelli più comuni sono:

  • calo della libido;
  • disfunzione erettile: questo è un sintomo fondamentale da considerare perché premonitore di patologie cardiovascolari, soprattutto nell’anziano;
  • astenia (stanchezza);
  • depressione;
  • irritabilità e sbalzi d’umore;
  • perdita di forza o massa muscolare.

Complicanze

Le complicanze associate all’andropausa includono un aumento del rischio di problemi cardiovascolari e ossee (osteoporosi).

La terapia sostitutiva è il trattamento più comune per gli uomini che stanno attraversando l’andropausa. Questo trattamento può fornire sollievo dai sintomi e contribuire a migliorare la qualità della vita in molti casi.

Anche i cambiamenti dello stile di vita come l’aumento dell’esercizio fisico, la riduzione dello stress e una buona alimentazione aiutano. Il medico di famiglia può aiutare a decidere se il trattamento con testosterone sia giusto nella situazione specifica, poiché il trattamento ha dei rischi.

Inoltre, non tutti i soggetti ricevono la stessa terapia. Dipende soprattutto dall’età del soggetto e dal fatto che si voglia o meno preservare la sua fertilità.

Il testosterone è disponibile in una varietà di preparazioni diverse, tra cui cerotti, capsule, gel e iniezioni. Questa è una delle terapie oggi disponibili.

Tra gli effetti collaterali più importanti c’è proprio il rischio di cancro alla prostata. Il tessuto prostatico, infatti, è stimolato dal testosterone. Fisiologicamente questa stimolazione si riduce nel tempo, cosa che non avviene con la terapia sostitutiva, facilitando l’accumulo di mutazioni e l’insorgenza di cancro.

Conclusioni

Come si evince dall’articolo, l’andropausa è una condizione molto varia e talvolta solo leggermente sfumata. Anche qui, non c’è una ricetta precisa per prevenirla.

Le raccomandazioni rimangono quelle generali, ovvero stile di vita sano: dieta sana ed equilibrata, attività fisica, evitare di assumere alcol, fumo, droghe… In realtà è stato notato come anche una regolare attività sessuale riesca a ridurre il calo fisiologico di testosterone negli anni!

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