Come salvarsi in caso di soffocamento?
Nella nostra rubrica “1000 modi di salvare vite”, non poteva di certo mancare una piccola guida su come intervenire in caso di soffocamento.
Quante volte ci capita, alle mangiate di famiglia o al ristorante, di vedere una persona che si sta strozzando con il cibo?
Se in questi casi non sapete come comportavi questo articolo fa per voi.
Ma prima capiamo bene cosa si intende per soffocamento e perché è così pericoloso.
Cos’è il soffocamento?
Con il termine “soffocamento” (o asfissia) si intende una condizione in cui la respirazione è alterata per l’assenza o per la scarsità di ossigeno.
Le cause sono prevalentemente tre: l’ostruzione fisica delle vie aeree, l’alterazione dell’aria esterna o la presenza di interferenze chimiche o psicologiche con la respirazione.
La prima causa è quella più comune, quindi è fondamentale conoscere come agire.
Come sempre, la tempestività è cruciale. Più il tempo passa, per più tempo il cervello non riceve ossigeno e maggiori saranno le conseguenze e il rischio di morte.
L’ostruzione delle vie aeree può avvenire in diversi modi, ma quello più comune è proprio l’ingestione di alimenti che prendono una strada diversa dalla loro usuale, entrando nelle vie aeree.
Cosa succede durante il soffocamento?
Normalmente, il cibo che deglutiamo dovrebbe passare dall’istmo delle fauci alla faringe, per poi proseguire nel canale alimentare.
Questo meccanismo avviene soprattutto grazie all’epiglottide che, durante la deglutizione, grazie all’innalzamento della laringe, si posiziona in modo orizzontale chiudendo le vie aeree.
Ecco a voi un breve video per capire meglio cosa succede durante la deglutizione.
Può capitare, però, specie se si parla o si ride o si mangia velocemente, che il cibo imbocchi la laringe, provocando quindi il riflesso della tosse.
Finché la persona tossisce possiamo essere più tranquilli, perché nella maggior parte di casi il cibo verrà sputato fuori.
Ma, se la tosse si affievolisce diventando inefficace, la pelle diventa pallida, le labbra diventano grigie-bluastre e l’infortunato è in difficoltà respiratoria, bisogna subito intervenire.
Cosa fare in caso di soffocamento?
Se la persona tossisce, allora possiamo stare tranquilli.
MA ATTENZIONE!!! Spesso si usa dare dei colpetti alla schiena per cercare di aiutare il malcapitato che si sta strozzando mentre tossisce. MALISSIMO!!!
Non lo fate assolutamente, perché potreste soltanto peggiorare le cose. Infatti, i colpetti potrebbero spostare l’alimento verso il basso, portandolo ancora più in profondità nelle vie respiratorie, peggiorando l’ostruzione.
So che talvolta può essere così rilassante avere la scusa per dare schiaffi sulla schiena a qualcuno. Stiamo però parlando di una persona che si sta strozzando, quindi perché infierire? SADICI
Quindi, se la persona tossisce stiamo tranquilli e non interferiamo (ovviamente monitorandola). Quando inizia a non tossire più e a stare male (come detto sopra) interveniamo subito.
Come?
Dipende dall’età del malcapitato.
Per adulti e bambini di età superiore a un anno
La prima cosa da fare è dare 5 colpi decisi sulla schiena dello sfortunato, esattamente al centro tra le scapole.
Fate uscire il Cannavacciuolo che è in voi e assestate questi colpi.
Se questi colpi non hanno effetto, dovete procedere con le compressioni addominali usando la famosa manovra di Heimlich.
Si esegue in questo modo:
- Abbracciamo da dietro lo sfortunato, posizionando le nostre mani sull’addome in corrispondenza della bocca dello stomaco.
- Chiudiamo una mano a pugno, posizionando la parte appiattita del pollice (quella dorsale, non la palmare) verso il torace.
- Afferriamo la mano a pugno con l’altra mano, per garantire una presa solida.
- Comprimiamo l’addome con movimenti decisi dal basso verso l’alto fino a 5 volte.
Se in questo modo la situazione non migliora e il soggetto non sputa il cibo bisognerà subito chiamare il 118 (112 dove è già attivo il numero unico d’emergenza). Mentre si aspettano i soccorsi ripetiamo il tutto iniziando dai colpi sulla schiena.
Se la vittima perde coscienza, sistemiamolo in posizione supina (ossia sdraiato sulla schiena) su un piano rigido. Iperestendiamo il capo e controlliamo la bocca, cercando di eliminare il corpo estraneo solo se è possibile.
Se il corpo estraneo non è visibile e non può essere rimosso, potrebbe essere utile eseguire la rianimazione cardiopolmonare (già descritta nella parte 1 della serie, sul primo soccorso) se non per favorire la fuoriuscita del corpo estraneo quanto per cercare di mantenere le funzioni vitali di base.
Naturalmente, ribadisco, è necessario chiamare il 118 (112 dove è attivo il numero unico di emergenza) il prima possibile.
Nei bambini di età inferiore a un anno
Non devi assolutamente afferrare il bambino per i piedi facendolo penzolare a testa in giù. So che può sembrare stupido precisare una cosa simile, ma sappiate che purtroppo c’è gente che lo fa veramente.
Quello che dovete fare è molto semplice:
- Stendiamo il piccolo a pancia in giù su un vostro avambraccio, inclinato in modo che abbia la testa sia più in basso rispetto al torace. Nel mentre sosteniamogli il capo, afferrandolo agli angoli della mandibola.
- Diamo 5 colpetti tra le scapole.
- Dopodiché ruotiamolo, sostenendogli la nuca ed effettuiamo 5 compressioni toraciche al centro del petto, appena sotto ai capezzoli (come per il massaggio cardiaco).
- Continuiamo alternando le manovre, finché il corpo estraneo viene rimosso o fino a quando il bimbo non piange (segno che sta respirando).
Ecco un video esplicativo della manovra di Heimlich nel bambino
Manovra di Heimlich da soli
Se siamo soli in casa e ci strozziamo come fare per salvarsi e non rimetterci le penne?
Per quanto possa sembrare strano, la manovra di Heimlich può essere praticata anche su sé stessi. In una simile situazione, è necessario avere prontezza di riflessi e la capacità di rimanere abbastanza lucidi per poter mettere in pratica la disostruzione.
Le modalità con cui praticare la manovra di Heimlich su sé stessi possono essere due:
È possibile mettere in atto la medesima tecnica sopra descritta. Quindi, è possibile procedere posizionando le proprie mani chiuse a pugno fra sterno e ombelico, esercitando pressioni addominali dal basso verso l’alto fino a quando il corpo estraneo non viene espulso.
Oppure è possibile avvalersi dell’aiuto di un oggetto fisso (come, ad esempio, una sedia dotata di uno schienale sufficientemente alto o la spalliera di un divano o di una poltrona) appoggiandovi la parte alta dell’addome ed esercitando delle pressioni dal basso verso l’alto fin quando non verrà espulso il corpo estraneo.
Effetti dell’ipossia sull’organismo
Il problema principale legato al soffocamento è l’ipossia, ovvero la riduzione di ossigeno che arriva ai tessuti del nostro organismo.
I primi organi a risentirne sono il cervello, il sistema visivo e uditivo. Infatti, il malcapitato inizia a sentirsi confuso e a vedere e sentire male, finché non perde i sensi.
Inoltre soggiunge: nausea, cefalea, diminuzione della forza muscolare, convulsioni, aumento della frequenza respiratoria, cianosi alle labbra (colore bluastro dovuto alla carenza di ossigeno).
Infatti, come ben si sa, l’ossigeno è fondamentale per la funzione vitale del nostro organismo e una sua riduzione (dovuta ad esempio al soffocamento) induce danni anche severi. Basta qualche ora in cui non arriva sangue al cervello per avere un danno grave e irreversibile. Quindi è fondamentale la rapidità di intervento.
Conclusione
Questo articolo si aggiunge alla nostra rubrica “1000 modi per salvare vite” che comprende ora i seguenti articoli:
- 1000 modi per salvare vite, parte 1: Pronto soccorso
- 1000 modi per salvare vite, parte 2: Colpo di calore
- 1000 modi per salvare vite, parte 3: Ipotermia
- 1000 modi per salvare vite, parte 4: Ictus
- 1000 modi per salvare vite, parte 5: Asma
- 1000 modi per salvare vite, parte 6: Epistassi
- 1000 modi per salvare vite, parte 7: Soffocamento
Conoscere tutte le manovre di primo intervento è cruciale perché davvero fa la differenza tra la vita e la morte. Per cui integrate il vostro bagaglio culturale con quest’altra piccola pillola di primo intervento e siate sempre pronti ad agire.
DO FIRST AID!
Fonti
Soffocamento da corpo estraneo – Croce Rossa Italiana: pillole di primo soccorso
Sono Tommaso Magnifico, studente di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Bari e Socio Mensa (The high IQ society).
Scrivo articoli specialmente riguardati la medicina in tutte le sue sfaccettature: dal pronto intervento alla psicologia.
Potere alla scienza!!!